Suor Mary MacKillop, oggi santa, fu “pioniera della lotta agli abusi sui bambini” (Corriere della Sera) o “pioniera della lotta ai preti pedofili” (la Repubblica)? No, questo è quanto si vorrebbe far credere e non è difficile immaginare chi e perché. “Fu scomunicata per aver denunciato un prete pedofilo” (La Stampa)? Nemmeno, fu scomunicata per non aver obbedito al suo vescovo su tutt’altra questione (la gestione economica degli istituti scolastici gestiti dall’ordine al quale apparteneva). “Denunciò un prete pedofilo” (il Giornale)? Questo può darsi, ma in ogni caso la denuncia fu fatta solo presso le autorità ecclesiastiche, secondo l’uso che era in vigore fino all’altrieri, prima che alla fogna saltassero i tombini negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania, ecc.
Il prete che avrebbe commesso abuso sui bambini, in questo caso, si chiamava Patrick Keating e fino al settembre di quest’anno non si aveva notizia che suor Mac Killop l’avesse denunciato ai suoi superiori perché pedofilo, anzi, neppure si sapeva della denuncia: è cosa messa in giro da una tv australiana, non più di tre settimane fa. C’è da dire, inoltre, che la scomunica della suora avvenne ben quattro anni dopo che padre Keating fu rimosso dalla sua parrocchia, per essere mandato in Irlanda, dove peraltro continuò ad occuparsi di bambini, non ci è noto se compiendo altri abusi.
Ancora a luglio di quest’anno, intervistata da Zenit, la postulatrice della causa di canonizzazione, suor Mary Casey, non faceva alcun cenno alla faccenda: “I motivi della scomunica sono complessi. Il padre fondatore, Julian Tenison Woods, aveva lavorato come direttore per l’Istruzione Cattolica ad Adelaide e non era molto popolare tra i suoi fedeli. Istituendo nuove scuole, aumentarono i debiti. Alcune sorelle non erano poi educate come avrebbero dovuto essere, ma Mary insisteva sul fatto che non potevano esserci divisioni. Il problema finale fu che uno dei consiglieri del Vescovo disse a Mary che il presule voleva che tornasse immediatamente nella zona rurale. Mary rispose che aveva bisogno di vederlo prima di tornare lì. La sua risposta fu comunicata al Vescovo come un rifiuto alla sua richiesta. I suoi consiglieri gli raccomandarono di scomunicarla, e così fece”.
E allora come nasce questa bufala della santa “pioniera della lotta ai preti pedofili”? Con un documentario andato in onda su ABC Compass il 25 settembre scorso, dopo che era stato dato l’annuncio della prossima canonizzazione, e ritrasmesso il 10 ottobre: padre Paul Gardiner azzardava solo ipotesi al riguardo, ma il tutto tornava a fagiolo per bilanciare lo scandalo che si era sollevato negli ultimi mesi per la scoperta di innumerevoli abusi sessuali commessi da preti cattolici in diverse parrocchie australiane. E infatti le sue affermazioni venivano opportunamente cucinate da The Sydney Morning Herald, con una mezza pezza d’appoggio dell’arcivescovo di Adelaide, monsignor Philip Wilson, e di lì rilanciate a chiunque le volesse utilizzare per dare alla santa un lustro in più.
Ci sarà un solo vaticanista italiano che si premurerà di andare a controllare e precisarci la faccenda?
[più estesamente, domani, su Giornalettismo.com]
Update
Per questione personale, in breve: ClaudioLXXXI prende atto del fatto che sono riuscito a risalire alla primigenia fonte della bufala di una Mary MacKillop “pioniera della lotta ai preti pedofili” (dimentica di darmi il merito di essere stato il primo, ma fa niente), ma mi accusa – scrive – di aver “invertito i ruoli, facendo sembrare come se la bugia l’avessero montata quei soliti cattivoni di cattolici”. Come l’avrei ingannato il mio lettore? Nel commentare che la bufala tornasse credibile a chiunque volesse “dare alla santa un lustro in più”: ci legge un’insinuazione polemica nei confronti dei cattolici e della Chiesa. In realtà, come ho peraltro scritto nell’articolo su Giornalettismo.com (al quale qui sopra rimandavo): “Non è credibile, non è plausibile che in mezzo a tanti preti pedofili ci sia una suorina coraggiosa che ne denuncia uno, e allora la scomunicano, ma poi, tornando utile, la canonizzano? Per i cattolici è il segno di una superiore provvidenza che fa la Chiesa santa nonostante tutto, per i non cattolici è il segno della superiore ipocrisia del clero cattolico che riesce a confezionare perfetti marchingegni retorici: la bufala entra nelle coscienze di tutti con grande facilità, cattolici e non cattolici. È così facile crederci, tutti ci credono, perché il povero lettore dovrebbe rendersi la vita difficile col dubbio?”. Come è evidente, ne facevo una questione un po’ più complessa della bassa polemica anticattolica: dalla fonte primigenia della bufala tentavo di risalire alla fronte primigenia della sua credibilità. Ma – gliel’ho detto pure – ClaudioLXXXI non mi legge con attenzione.
No, non ci sarà.
RispondiEliminaben sai che le falsificazioni sono all'ordine del giorno, anzi, sono spacciate al minuto e riguardano la totalità dell'informazione, senza esclusione. se proprio scappa qualcosa di vagamente autentico, si tratta solo di un momento del falso, di un rafforzativo, di un emolliente funzionale all'instupidimento di base, perché si possa esclamare: oh, che coraggio questo giornalista martire della libertà di stampa! la democrazia prospera sullo scambio di simili certificati di credito.
un "vaticanista" è un prezzolato che si occupa, per definizione, di cose vaticane. esiste un solo fatto che riguardi il vaticano che un "vaticanista" possa trattare con criteri di onesta e libera comunicazione e interpretazione senza che il medium per il quale lavora non lo licenzi su due piedi?
può un vaticanista scrivere sul corriere o su il manifesto che il papa per come veste è un clown e per quel che dice è senz'altro un alienato (se in buona fede, ma dubito assai) oppure un magliaro della peggior specie?
Cavoli, l'anonimo del primo commento, nell'ultima riga, ha saputo sintetizzare con tre sole parole (clown, alienato, magliaro) quasi ogni contenuto di tutti i post del mio blog.
RispondiEliminaNon so di cosa vi stupite. La chiesa ha un santo per ogni occasione, come gli antichi avevano una divinità per qualsiasi circostanza. C'è il santo che neutralizza la puzza delle scorregge, quello che serve a depurare le fosse biologiche, il santo delle seghe con la mano destra e quello per le seghe con la mano sinistra, la santa da pregare perché il moccio non esca dalle narici depositandosi sul consomè durante una cena di gala, quello da invocare quando ti viene la diarrea a un'ordinazione di cavalierato alla presenza del Presidente della Repubblica, e così via.
Si sono semplicemente accorti che c'era un buco e sono corsi a riempirlo. Del resto, per restare in tema, il riempimento di buchi è o non è la vera specialità dei nostri chierici?
"Ci sarà un solo vaticanista italiano che si premurerà di andare a controllare e precisarci la faccenda?".
RispondiEliminaNo, e perciò io li... :)
invece che tre parole avrei potuto sintetizzare in una sola e diciamo che mi trattiene la creanza in quanto ospite.
RispondiEliminahai ragione lector, sotto le croste della speculazione teologica il cristianesimo non ha nulla di sostnzialmente diverso dalle altre antiche religioni se non l'instaurazione del mito cristologico ad opera, fondamentalmente, di costantino e di eusebio. il rinnovare su ampia scala la superstizione dei santi e delle madonne, il recupero degli antichi simboli religiosi, è la prova più evidente che gli attuali abbaiatori di dio hanno perso la loro fede. in tal senso gli islamici e gli ebrei hanno mille volte ragione
più in generale, le verità eterne sono servite per governare per millenni padroni e schiavi. dio, diavolo, stato, rivoluzione, salvatore, sinistra e destra, hanno funto alla stessa cosa.
Ieri ho scritto alla RAI e al TG5 chiedendo lumi sul perché hanno dato la notizia in maniera errata, ovvero non dicendo che comunque la suora fu scomunicata, essendo per un qualsiasi motivo quindi sgradita ai vertici.
RispondiEliminaforse per la denuncia del prete pedofilo? mi puzza di sì, comuqnue la vogliano mettere i prezzolati riocercatori delle antiche verità storiche vaticanensi.
non so perché, ma scomunicare qualcuno perché non rispetta le volontà economiche del capo mi sembra troppo e forse nemmeno un motivo valido.
è chiaro, la canonizzazione suona di "OUST l'ammazzaodoricontrolapedofilia" in un ambiente, in un momento storico, che puzza tanto di pedofilia.
Claudio LXXXI ha alzato il tiro. Ha visto che da me passeranno si e no quattro gatti (assai simpatici, però!) e adesso punta direttamente al grande Malvino.
RispondiEliminaAggiornamento:
RispondiEliminaCon buona pace di Claudio LXXXI (un nick che pare contenere una malcelata aspirazione al soglio pontificio), il primo sito ad aver dato la notizia in Italia(come riferisce oggi l'UAAR, che peraltro riporta pure l'articolo di Malvino su Giornalettismo) è l'agenzia cattolica ASCA (Agenzia Stampa Cattolica Associata):
http://www.asca.it/news-CHIESA__PRIMA_SANTA_AUSTRALIANA_FU_SCOMUNICATA_DOPO_DENUNCIA_ABUSI_PRETE-951957-ORA-.html
Gentile lector, ti assicuro che non ho aspirazioni pontificie, non voglio nemmeno farmi prete, sono orgogliosamente laico.
RispondiEliminaTi esorto altresì a non credere fideisticamente a tutto quello che leggi solo perchè ti piace crederci: l’ASCA, come si evince qui,
http://www.aggiornamentisociali.it/0503inrete.html
non è più l’«Agenzia Stampa Cattolica Associata» dal 1973. D’altra parte lo si vede anche dal sito dell’ASCA medesima, bastava leggere con attenzione, adesso è meramente la Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale.
I redattori dell'UAAR forse hanno preso la loro errata informazione dalla pagina di wikipedia, purtroppo anche wikipedia può toppare.
Caro Claudio LXXXI, chi di gatto nasce, miao fa.
RispondiElimina"Un messaggio è stato inviato anche dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, il quale ha sottolineato le sinergie e la “valorizzazione dei giornalisti cattolici” che l’Asca ha fatto in questi 40 anni e soprattutto dei “giovani giornalisti”.
Da qui:
http://www.famigliacristiana.it/Chiesa/News/articolo/asca-40-anni-di-liberta.aspx
Stavolta, però, ti assicuro che vado a controllare che il pacchetto di controllo di "Famiglia Cristiana" non sia stato nel frattempo acquistato da Al Qaeda.
Mai fidarsi di nessuno!
Caro lector, grazie dell'articolo interessante. Sono più affezionato alla verità che alle mie idee e se scopro che sono sbagliate, le cambio senza problemi. Nell'articolo che linki c'è scritto che la forte caratterizzazione cattolica è limitata ai primi anni dell'ASCA, ma immagino pure che un retaggio persista ancora, altrimenti (spero) Bertone non avrebbe fatto quelle dichiarazioni.
RispondiEliminaComunque, se prima dicevo "nessun organo d'informazione cattolico ha dato credito alla bufala, tranne i gesuiti americani" (che purtroppo hanno fatto l'ennesima figuraccia), adesso mi correggo: nessun organo d'informazione cattolico ha dato credito alla bufala, tranne i gesuiti americani e l'ASCA. Sono capace di dire che ho sbagliato, io.
Vorrete ben ammettere però che resta che nè Avvenire nè l'Osservatore Romano nè Zenit nè la sala stampa del vaticano hanno diffuso la bufala. La stragrande maggioranza dei restanti giornali, invece, sì.
@Luigi Castaldi: Dobbiamo anche sempre pensare che le bufale si propagano anche, spesso, e semplicemente per errore. Non c'è sempre e solo mala fede.
RispondiElimina@lector: L'LXXXI nel soprannome di Claudio vuole semplicemente dire che, mentre tutti ascoltavano "La Voce del Padrone" di Battiato, i genitori di Claudio erano molto felici del suo arrivo. :)
Per il resto, mi viene in mente la canzone "Malato" dei Moda. Ma perché guardate solo agli uomini?