Tra
due mesi ricorre il 50° della morte di Palmiro Togliatti e già si riapre la
discussione sulle miserie e gli splendori
della sua figura, secondo i punti di vista. Fin troppo ovvio che il
passato si offra come pretesto per parlare del presente, tanto più adesso che la
cosiddetta morte delle ideologie spinge i suoi orfani – orfini e affini – a
cercare antecedenti nobili al cinismo e all’opportunismo, alla doppiezza e alla
spregiudicatezza, del Migliore che gli tocca avere a leader. Operazione
complicata, per certi versi dolorosa, e soprattutto a rischio di infortunio.
Così per un articolo di Francesco Cundari sull’ultimo numero di Leftwing. Mi ero posto in mente di commentarlo su queste pagine, poi ha vinto la sintesi.
Pensando di interpretare il pensiero di molti, 'auspico' il proseguimento oltre il perimetro nazionale della serie che si preannuncia ricca ,altrettanto divertente e possibilmente omnicomprensiva - non è essenziale la quantità di produzione intellettuale, bastano anche pochi quaderni.Con calma, una tantum come defrag antidogmatici.
RispondiEliminaPochi dubbi su chi fosse l'attuale Eliogabalo, mi chiedo, era questo l Augusto che faticavo ad identificare qualche post fa?
RispondiEliminagenio.
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