Non
c’è da stupirsi che l’avventura brasiliana della nostra Nazionale non abbia
ancora messo in moto la macchina propagandistica di Palazzo Chigi. Se infatti
un’eventuale vittoria dell’Italia ai Mondiali sarebbe senza dubbio destinata a
rappresentare una ritrovata capacità di credere in se stessi che gli italiani
dovrebbero all’aria nuova che si respira da quando Matteo Renzi è capo del
governo, l’investimento propagandistico che dovrà rendere cogente questa
relazione non può che essere rimandato a quando sia possibile escludere una
pessima figura da parte della squadra. Questo spiega la prudenza che ha
consigliato di evitare anche una tiepida esultanza alla vittoria dell’Italia
sull’Inghilterra: il risultato non assicura la qualificazione e, dopo aver
creato anche un tenue link tra il team di Prandelli e quello di Renzi, un
inglorioso ritorno a casa dopo due eventuali sconfitte col Costarica e coll’Uruguay
si offrirebbe da micidiale metafora di una vacua illusione abortita in cocente figura di merda. C’è da presumere
che
almeno fino a venerdì
Renzi e i suoi continueranno a far finta che i Mondiali non si stiano
neanche disputando, per continuare a tacere se l’Italia perderà o
otterrà solo un pareggio; in caso di vittoria, invece, dovrebbe essere
abbastanza sicuro almeno il secondo posto nel girone C, dunque il passaggio
agli ottavi di finali, e allora qualcuno tra gli uomini più vicini a Renzi – un
Luca Lotti, per esempio – comincerà a tessere le dovute suggestioni, per farle
diventare sempre più sfacciate nel caso in cui l’Italia arrivi a superare i
quarti di finale. Lì c’è da attendersi che Renzi indossi la maglia azzurra, s’intesti
il merito dei goal fatti e dei rigori parati, e per le semifinali voli in
Brasile per prodursi nel numero che meglio gli riesce: pretendere di avere
partita vinta perché fin lì ha avuto il 40,8% di possesso palla.
A chi ha memoria del 1982, 1994, 2000, 2006, 2012 e dei relativi tuffi dei politici nel catino del tifo, questa nota di biasimo preventiva può apparire selettiva.
RispondiEliminac'e del fumus persecutionis nell' amore che il nostro Malvino ha per Renzi (-:
RispondiEliminaazzilandro
Vista la débâcle pallonara, ecco che il Bomba si butta sulle due ruote, come de Gasperi nel '48.
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/sport/14_luglio_23/tour-tappa-polacco-majka-tre-italiani-primi-cinque-f70f1ccc-1277-11e4-a6a9-5bc06a2e2d1a.shtml