Quello
che di bello ha questo papa è il suo rendere palese, come mai prima, la vacuità delle banalità
cui la Chiesa è costretta quando cerca di accontentare tutti, e senza
risparmiarsi la sfacciataggine che d’altronde non deve mai far difetto in chi sa bene che il
mondo è affamato di insulsaggini ammantate dal velo di una qualsiasi autorità
che sia in grado di farle apparire perle di saggezza. Diciamo che Bergoglio è così dichiaratamente figlio di puttana che non puoi che biasimare chi ci casca e sta lì a leccarselo come un Calippo.
Stavolta, per esempio: «Dove
c’è un’aggressione ingiusta posso solo dire che è lecito fermare l’aggressore
ingiusto. E sottolineo il verbo fermare: non bombardare o fare la guerra. Dico:
fermarlo. I mezzi con i quali si può fermare dovranno essere valutati». E
da chi? Perché non darci una mano in questo senso, Santità? Cosa suggerisce? Come lo fermerebbe, lei, l’aggressore ingiusto? Via, ingerisca.
Non uno stronzo a chiederglielo,
tutti a concordare che – beh, sì – l’aggressore ingiusto va fermato, ma che
bombe e guerra – ah, no – quelle belle non sono. Si potrebbe provare con un’offensiva aerea
di Pater noster, chissà, semmai con l’appoggio di una batteria mobile di Ave Maria. E se non funziona, nessun indugio, si passi ad inviare all’aggredito ingiustamente un solido supporto
di Requiescat in pace.
Ho sempre pensato che un papa al giorno d'oggi può essere così "amato" perché in fondo non deve necessariamente far seguire i fatti alle parole, nel caso di tanti degli argomenti in cui si cimenta.
RispondiEliminaFacile scagliarsi contro le "società ingiuste che emarginano i più sfortunati" se poi non sei quello che deve mettere mano alle politiche sociali e allo stesso tempo tenere sotto controllo la spesa pubblica.
O meglio: fortunato lui in quella posizione!
Più discutibili (sebbene comprensibili) le folle adoranti che non si rendono conto di ciò.
Paolo
come Leone I con Attila, no?
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