giovedì 30 ottobre 2014

Non ha prezzo

Luciano Canfora dice che «il tiranno è […] una creazione politico-letteraria», e che, «quando il suo potere si rivela durevole, si deve realisticamente riconoscere che ha dalla sua un pezzo più o meno grande, talvolta molto grande, della società», e che «dunque il problema è di sconfiggerlo politicamente, non di abbattere quella singola persona», perché «il tirannicidio è, a ben vedere, un sottoprodotto del culto della personalità, della spropositata ipervalutazione di un’unica persona, dalla quale verrebbe o tutto il bene o tutto il male» (Il presente come storia, Rizzoli 2014 – pagg. 47-48). Non gli si può dar torto, ma credo sottovaluti l’aspetto etico-estetico del ficcare una spanna di lama nella pancia di un prepotente: c’è chi prenderà il suo posto, se è della tirannia che la società non può proprio fare a meno, questo è vero, ma spegnere su quella faccia, che quasi sempre è un’invereconda faccia di cazzo, la mimica della sprezzante alterigia, della beffarda strafottenza e della sorda arroganza – come si dice – non ha prezzo. 

8 commenti:

  1. Cavolo, se ha prezzo! Sarebbe un cesareo: ne nascerebbe un nuovo tiranno. Meglio un calcio, di quelli che fanno piegare in due e tolgono ogni arroganza alterigia strafottenza, un paio di rudi manette messe in piazza, la prigione gestita da chi ha patito la tirannia con la possibilità di farsi zappare l'orto, lavare i piatti, tenere in ordine le fognature, spingere la macchina sotto la neve quando non si mette in moto e così via.

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  2. Si parla sempre per metafora ovviamente. Vero Castaldi? :-D

    6iorgio

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  3. Infatti. Le pare che le lame si misurino a spanne?

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  4. Elegante..........non c'è che dire!

    Giuliano

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  5. non mi sembra così scontato che i tiranni possano ( e neanche che debbano ) essere combattuti politicamente. Bisogna naturalmente intendersi su cosa si intende per "politicamente". Supponiamo che un tiranno faccia una determinata politica e che questa politica goda del favore della maggioranza della popolazione. Se noi combattiamo questa politica e riusciamo a capovolgere l' orientamento dell' opinione pubblica, al tiranno, per restare a galla, basterà abbandonare la sua politica ed abbracciare la nostra. Dunque combattere politicamente un tiranno equivale ad avallare implicitamente la tirannide e porta quasi sempre ad un rafforzamento della stessa. L' unica cosa sarebbe combattere non il tiranno ma la tirannide e cioè fare un' opposizione di principio. Cercare cioè di convincere la maggioranza che conviene, in nome di un principio come la libertà politica, rinunciare anche ad un' ottima politica.

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  6. Una splendida, purificatrice, 'Piazzale Loreto'.

    Come si fa a non sognarla, quando giorno e notte sei incalzato, assillato, inseguito dall'onnipresente faccione e non hai scampo, devi sorbirti la sua 'sprezzante alterigia, la sua beffarda strafottenza, la sua sorda arroganza' e la sua violenta stupidità?

    Io la sogno. Piazzale Loreto, il mio pensiero stupendo. Metaforico, come no?

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    1. Capisco l'impulso incontrollabile. Ma no, Grillo non è stupido. Violento forse, ma non stupido.

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