Luciano
Canfora dice che «il tiranno è […] una
creazione politico-letteraria», e che, «quando
il suo potere si rivela durevole, si deve realisticamente riconoscere che ha
dalla sua un pezzo più o meno grande, talvolta molto grande, della società»,
e che «dunque il problema è di
sconfiggerlo politicamente, non di abbattere quella singola persona»,
perché «il tirannicidio è, a ben vedere,
un sottoprodotto del culto della personalità, della spropositata
ipervalutazione di un’unica persona, dalla quale verrebbe o tutto il bene o
tutto il male» (Il presente come
storia, Rizzoli 2014 – pagg. 47-48). Non gli si può dar torto, ma credo
sottovaluti l’aspetto etico-estetico del ficcare una spanna di lama nella
pancia di un prepotente: c’è chi prenderà il suo posto, se è della tirannia che
la società non può proprio fare a meno, questo è vero, ma spegnere su quella faccia,
che quasi sempre è un’invereconda faccia di cazzo, la mimica della sprezzante alterigia,
della beffarda strafottenza e della sorda arroganza – come si dice – non ha
prezzo.
Cavolo, se ha prezzo! Sarebbe un cesareo: ne nascerebbe un nuovo tiranno. Meglio un calcio, di quelli che fanno piegare in due e tolgono ogni arroganza alterigia strafottenza, un paio di rudi manette messe in piazza, la prigione gestita da chi ha patito la tirannia con la possibilità di farsi zappare l'orto, lavare i piatti, tenere in ordine le fognature, spingere la macchina sotto la neve quando non si mette in moto e così via.
RispondiEliminaLei è più romantico di me.
EliminaSi parla sempre per metafora ovviamente. Vero Castaldi? :-D
RispondiElimina6iorgio
Infatti. Le pare che le lame si misurino a spanne?
RispondiEliminaElegante..........non c'è che dire!
RispondiEliminaGiuliano
non mi sembra così scontato che i tiranni possano ( e neanche che debbano ) essere combattuti politicamente. Bisogna naturalmente intendersi su cosa si intende per "politicamente". Supponiamo che un tiranno faccia una determinata politica e che questa politica goda del favore della maggioranza della popolazione. Se noi combattiamo questa politica e riusciamo a capovolgere l' orientamento dell' opinione pubblica, al tiranno, per restare a galla, basterà abbandonare la sua politica ed abbracciare la nostra. Dunque combattere politicamente un tiranno equivale ad avallare implicitamente la tirannide e porta quasi sempre ad un rafforzamento della stessa. L' unica cosa sarebbe combattere non il tiranno ma la tirannide e cioè fare un' opposizione di principio. Cercare cioè di convincere la maggioranza che conviene, in nome di un principio come la libertà politica, rinunciare anche ad un' ottima politica.
RispondiEliminaUna splendida, purificatrice, 'Piazzale Loreto'.
RispondiEliminaCome si fa a non sognarla, quando giorno e notte sei incalzato, assillato, inseguito dall'onnipresente faccione e non hai scampo, devi sorbirti la sua 'sprezzante alterigia, la sua beffarda strafottenza, la sua sorda arroganza' e la sua violenta stupidità?
Io la sogno. Piazzale Loreto, il mio pensiero stupendo. Metaforico, come no?
Capisco l'impulso incontrollabile. Ma no, Grillo non è stupido. Violento forse, ma non stupido.
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