Grattarsi
il culo è operazione che implica il movimento combinato di almeno tre dozzine
di muscoli, dal cingolo scapolare alle punte delle dita, e l’attivazione di almeno
sette aree neuronali, tra corteccia motoria, cervelletto e gangli della base. Per
grattarselo, tuttavia, non c’è bisogno di conoscere tutto il complesso
meccanismo che coordina le fasi dell’operazione, né a conoscerlo ce lo si
gratta meglio.
Le
cose vanno a questo modo anche con certi mezzucci retorici: volgari quanto
grattarsi il culo, non hanno minore complessità strutturale, che tuttavia non c’è
bisogno di conoscere per farne uso, perché quasi sempre vengono impiegati come risposta
immediata a un stimolo cogente, d’impulso, con lo stesso automatismo che porta la
mano al culo, quando prude.
Un
esempio: «Ci sono due modi di stare in un
talk show televisivo. Il primo è quello prono al pubblico […] Poi c’è il
secondo modo. Provare a dire la verità. […]
Quando vado in un talk show in tv o alla radio io scelgo sempre la
seconda strada. […] Non ho mai cercato il consenso per il consenso. Preferisco la
verità». Si tratta della struttura portante di un lunghissimo post col quale
Mario Adinolfi prova a trarsi d’impaccio dalle obiezioni che gli sono state
rivolte dal pubblico in studio a L’aria
che tira (La7, 18.11.2014).
È
il mezzuccio retorico che mira a neutralizzare la sostanza delle obiezioni
eludendole e opponendo ad esse una «verità»
che sarebbe tale solo perché trova dissenso in quanto irritante, e che perciò
non avrebbe bisogno di altro argomento. In pratica: ho ragione per il solo
fatto di essere irritante. Espediente retorico tutt’altro che lineare, ma il
cui impiego non necessita di alcuna conoscenza del meccanismo che può renderlo efficace: ti prude, te lo gratti, ti passa.
Nei casi più gravi esistono, al limite, unguenti specifici.
RispondiEliminaNel caso in questione la complessità è molto superiore rispetto a quella così puntualmente illustrata: c'è di mezzo l'ostacolo della barba.
RispondiEliminaQuello dell'Adinolfi è espedientuccio piccino picciò, vecchio come l'ipocrisia, la mediocrità e la presunzione con cui è impastato, l'agitarsi del miserabile che vuol volare alto, ma proprio alto, comunque più alto dei comuni mortali, ma finisce col grugno sui sanpietrini. Magari senza neanche accorgersene e soffrine, immerso nella contemplazione estatica di se stesso
RispondiEliminaNella fattispecie in questione il "cupio distingui" del corpulento cialtrone ricorda tanto certi spocchiosetti, furbastri ma banali come certe puzzette di chiuso, i quali, interrogati su quale sia il loro peggior difetto, rispondono: è che sono troppo sincero, io!
Questo "signore" credo che nella vita non abbia mai fatto un ca@@o ! Grasso e con la barba, per stazza e ragionamenti a c..o, mi ricorda un'altro"mangiafuoco" della tv trasch: Giuliano Ferrara. Ce l'ha con i pensionandi. Io sono un metalmeccanico, che ha iniziato a lavorare a 14 anni. Adesso ho contributi da lavoro per 42 anni e passa. Sono ancora sul posto di lavoro,non potendo andare per via della famigerata legge Fornero. Secondo questo cassonetto umano,io e quelli come me, ci attaccheremmo alla "zinna dello Stato" come sanguisughe! E' vergognoso far parlare questo individuo in tv!! Questo grazie alla signora" milleorgasmi", con le sue risatine fuoriluogo,visto i temi drammatici che pretende di rappresentare e, che conduce L'aria che tira ,sulla La7! Ospite quasi fisso a questa trasmissione,più di una volta quando lo ascolto,mi manda di traverso il pranzo ! Questo personcina "squisita" è noto frequentatore di tornei di poker, unici tavoli di lavoro che conosce! Sarebbe opportuno non chiedere più giudizi su questioni sociali a lui completamente sconosciute, ma evidentemente viene invitato spesso, per provocare, creare risse e alzare l'audience! Niente di più sbagliato, perchè io per esempio, quando lo vedo, mi turo il naso e cambio immediatamente canale! In più è noto sostenitore accanito di Renzi,altro grande lavoratore, che si occupa di una materia completamente a lui sconosciuta!
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