Quali
differenze ci siano tra l’Iran
e la Città del Vaticano, lo so di mio, non c’è
bisogno che me le rammentiate, fatto sta che in entrambi i casi siamo
dinanzi a quella che tecnicamente è una teocrazia. Sì, la forma di
governo non è affatto simile, ma è perché l’Iran
è una repubblica presidenziale e la Città del Vaticano è una
monarchia assoluta, ma in fondo, via, in entrambi i casi il potere
politico sta in mano ad una autorità religiosa. Anche qui con
qualche differenza? Senza dubbio. In Iran, infatti, almeno
formalmente, il legislativo e l’esecutivo
spettano ad organi eletti dal popolo, anche se poi è la Guida
Suprema, oggi rappresentata dall’ayatollah
Khamenei, ad avere su di essi il pieno controllo; nella Città del
Vaticano, invece, fanculo all’ipocrisia,
al Papa è data
«potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla
Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente».
Non mi
sfuggono neppure altre due o tre differenze, che pure sono di grande
importanza. In primo luogo, l’Iran
è una teocrazia dal 1979, anno in cui la rivoluzione islamica portò
al potere incontrastato dell’autorità
religiosa, allora rappresentata dall’ayatollah
Khomeini, sulla vita di oltre 77.000.000 di abitanti, mentre il
processo che ha portato all’unità
d’Italia
ha tolto allo Stato Pontificio un bel po’
di territorio, relegandone la sovranità in meno di mezzo chilometro
quadrato, abitato da meno di 1.000 anime (ammesso e non concesso che
ogni cittadino della Città del Vaticano ne possegga una). Del tutto
comprensibile, dunque, e questo è solo un esempio, che le forze armate iraniane contino 945.000
unità, mentre il papa ha solo 110 guardie svizzere.
In secondo, in
terzo e in quarto luogo, non mi sfugge neppure quanto consegue dalla disparità di
quello che potremmo definire – lato sensu – il potere temporale in
capo all’una e all’altra autorità
religiosa, che è enorme in Iran, dove la Guida Suprema se lo
tiene bello stretto, cosa di cui il Papa non si è dimostrato capace,
facendo, seppure a gran fatica, di necessità virtù l’esserselo fatto strappare. Quando (e se) questo accadrà anche in Iran, probabilmente avremo una replica di quanto è accaduto in Italia, quasi certamente rispettando la sequenza: raffiche di scomuniche, non expedit, poi expedit, e via con un cordiale concordato.
In sintesi,
potremmo dire che l’Iran
è una teocrazia in ottima salute, e perciò ganza e spaccona, mentre quella
del Papa è una teocrazia un po’
sfigata, che un tempo non era poi da meno nello sbarazzarsi di pervertiti
e apostati, nemici esterni e oppositori interni, ma di quel passato
conserva ormai solo una struggente e inconfessabile nostalgia, pudicamente
trattenuta in un assai ben compresso «vorrei ma non posso».
È per questo
che, fatte le debite proporzioni, se si bacia la mano al Papa, si può
tranquillamente stringerla a Rouhani.
Tutti a scandalizzarsi per le statue coperte (e ci sta), salvo poi dimenticarsi che Darkside Witches non sarà proiettato in Italia a causa dei contenuti 'anticlericali'.
RispondiEliminaOra, sopravviverò anche senza perchè è sicuramente un gran film di merda, roba che Joe D'Amato in confronto è Kurosawa, però è curioso che un film in italiano venga distribuito all'estero e non qui.
http://horrornews.net/98392/film-review-darkside-witches-2015/
A me pare il papa venga eletto, diversamente dal re
RispondiEliminaDa quanti aventi diritto al voto?
Eliminafatte le dovute proporzioni, l' Iran ha un soldato ogni 77 abitanti, mentre il Vaticano ha un soldato ogni 9 abitanti. Curioso, no?
RispondiEliminaL’Homo Musulmanus di sesso maschile è decisamente una specie di essere umano a parte,perennemente arrazzato, incapace di contenere i propri istinti animaleschi, che lo porterebbero, in assenza di coperture, burqa e veli, a violentare tutte le donne che vede (lo si è visto a Colonia) e financo a tentare di violentare le statue. Forse è opportuno che una tale specie di essere umano se ne stia a casa propria, visto che non è in grado di contenersi come la maggior parte dei maschi occidentali
RispondiEliminaE'sicuro, signor Ventura, che questo sia il luogo più adatto per scrivere questo genere di riflessioni?
EliminaTrovo peraltro significativo che l'uno abbia chiesto all'altro di pregare per lui. Se non ci si aiuta tra teocrati, dove si va? Credo il Rohani ricordi perfettamente che senza il Khomeini lui stesso non avrebbe senso (ci sono foto scattate nel 1979 nelle quali compare subito dietro all'ayatollah).
RispondiEliminaSempre utile passar di qua, stia bene.
Ghino La Ganga
Rouhani dopo avergli stretto la mano torna a casa sua, con la speranza che la sua visita ci faccia guadagnare qualche cosa, il papa anche se gli baci la mano ce lo abbiamo perennemente in casa e ci fa pagare per tenercelo.
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