Uno
dei post più letti su queste pagine è Nichi
Vendola non mi piace (Malvino,
25.10.2010), che ad oggi registra 67.721 accessi e ben 61 commenti
(moltissimi tenuto conto che di solito cestino quelli impertinenti e
offensivi). In quel post non ero affatto tenero con l’allora
governatore della Regione Puglia, né lo fui in Nichi
Vendola non mi piace e non mi convince
(Malvino,
21.12.2010), che seguì di lì a qualche mese. Per il primo dei
due post lo spunto mi era dato da una sua frase riportata dal
Corriere
della Sera
del 24.10.2010: «Io
voglio parlare delle questioni eticamente sensibili, ne voglio
parlare anche con la Chiesa»;
per il secondo, invece, da un’altra frase che era riportata da il
manifesto
del 16.7.2010, ripresa, seppur non testualmente, da un editoriale
di Ernesto Galli della Loggia (L’orecchino
populista – Corriere della Sera,
21.10.2010): «Il
capitalismo ormai non è solo incompatibile con la democrazia: è
incompatibile con la vita».
Oggi,
nel trattare della sua vicenda personale, mi sarebbe gioco facile
tagliar corto con due grammi di sarcasmo. La vita del figlio che ha
tanto desiderato non è stata resa possibile proprio grazie a quegli
strumenti tecnici di cui il capitalismo si è appropriato per
produrre plusvalore? In quanto al dialogo sulle questioni eticamente
sensibili, provi adesso a discutere di gravidanza surrogata con la
Chiesa: vediamo cosa ne ricava di costruttivo.
Com’è
evidente si tratterebbe di argumenta
ad hominem tu quoque,
dunque del tutto inservibili a qualificare un’opinione
sulla questione della gravidanza surrogata, che è quanto cui sono
sollecitato da alcuni lettori, e che sarebbero tutt’al
più spendibili in chiave polemica, ancorché fallaci, contro il
ricorso alla pratica. Io invece – e qui mi dichiaro – sono a
favore, e credo che, tolto quanto strumentalmente le si oppone, le
ragioni che portano a respingerla come pratica moralmente
inaccettabile siano segnate esclusivamente dal pregiudizio, figlio dell’ignoranza.
Si
è soliti dire, ad esempio, che il bambino sarebbe strappato alla
madre. Falso: la madre biologica del bambino è la donatrice
dell’ovulo,
di regola diversa da quella che consente all’impiego
del suo utero per la gestazione. L’utero,
in questo caso, assume lo stesso ruolo che fino a qualche decennio fa
hanno avuto le mammelle messe a disposizione dalla balia, figura che
non era affatto concepita come quella di un soggetto sfruttato. Era
pagata per il servizio che offriva, spesso indispensabile alla sopravvivenza di un neonato, ma nessuno si sarebbe mai sognato
di considerarla una schiava. Il bambino che per mesi accoglieva in
seno per dargli nutrimento non era suo e doversene separare quando
iniziava lo svezzamento non era concepito come distacco tra madre e
figlio. In più, nessuno si sarebbe mai sognato di parlare di
«mammelle in affitto»: offriva un servizio sociale in cambio di una ricompensa, niente di più,
niente di meno.
In
quanto alla donazione dell’ovulo,
non si capisce perché debba sollevare questioni eticamente più
sensibili di quelle sollevate dalla donazione di uno spermatozoo,
dunque davvero è incomprensibile com’è
che fra quanti si dichiarano contrari alla gravidanza surrogata –
anche drasticamente contrari ad essa – vi sia chi non solleva alcuna
obiezione avverso alla fecondazione eterologa.
Risibile,
per finire, la questione relativa alla mercificazione del corpo
femminile che sarebbe indotta dalla pratica della gravidanza
surrogata, tanto più perché solitamente sollevata da chi non ha
alcuna difficoltà a considerare legittimo disporre del proprio corpo
al fine di procurarsi un utile, in tutto l’ampio
spettro dell’offerta
delle sue parti e delle rispettive funzioni.
La mia impressione è che il giudizio negativo ampiamente riscosso dalla gravidanza surrogata dipenda per lo più dalla novità che introduce in una condizione – quella gravidica – che per sua natura è inscritta in una sfera simbolica nel quale il peso della retorica svolge ancora un ruolo preponderante. Probabilmente ci vorrà ancora molto tempo perché sia accettata come pratica legittima sul piano morale, la sua sorte seguirà di pari passo la rimozione dei pregiudizi che ancora avvolgono il momento del concepimento e della riproduzione. Intanto, auguri a Nichi Vendola e a Eddy Testa. Ne hanno bisogno perché una cosa è desiderare un figlio e un’altra è saperlo allevare: compito che esige forze sovrumane, non importa se la coppia sia omo- o eterogenitoriale.
La mia impressione è che il giudizio negativo ampiamente riscosso dalla gravidanza surrogata dipenda per lo più dalla novità che introduce in una condizione – quella gravidica – che per sua natura è inscritta in una sfera simbolica nel quale il peso della retorica svolge ancora un ruolo preponderante. Probabilmente ci vorrà ancora molto tempo perché sia accettata come pratica legittima sul piano morale, la sua sorte seguirà di pari passo la rimozione dei pregiudizi che ancora avvolgono il momento del concepimento e della riproduzione. Intanto, auguri a Nichi Vendola e a Eddy Testa. Ne hanno bisogno perché una cosa è desiderare un figlio e un’altra è saperlo allevare: compito che esige forze sovrumane, non importa se la coppia sia omo- o eterogenitoriale.
Sull'argomento avevo trovato anche un ottimo recente articolo della Lalli (credo su Internazionale), il cui bersaglio principale erano molte femministe da 2016.
RispondiEliminaIn sostanza siamo passati da 'il corpo è mio e me lo gestisco io' a 'il corpo è tuo ma te lo gestisco io, avendo una vagina sono autorizzata a farlo'.
L'ultimo capoverso mi fa sentire orgoglioso di essere tra i Suoi lettori.
RispondiEliminaStia bene.
Ghino La Ganga
Correggo: il penultimo capoverso.
EliminaChe forse è divenuto tale a seguito di aggiunta?
Stia bene.
Ghino La Ganga
A parte il caso Vendola, con il quale solidarizzo,farei alcune osservazioni. La sua analogia con le balie che allattano calza fino a un certo punto. La balia non affronta una gravidanza e un parto, situazioni psicologicamente e fisicamente più impegnative dell'allattare.Occorrerebbe essere sicuri del pieno e libero consenso
RispondiEliminadella madre surrogata.
certo che bisognerebbe essere sicuri, così come bisognerebbe essere sicuri che le cassiere dell'Esselunga facciano quel lavoro senza essere costrette da qualcuno. Magari senza troppo paternalismo.
EliminaEcco, adesso mi spiegate che c'entrano le cassiere dell'Esselunga (o della Coin, se è per questo). Dico solo che la madre surrogata si accolla un rischio e uno stress psicofisico particolarmente gravosi, certo più che fare la cassiera. Detto questo, se una donna se la sente di farlo liberamente e senza costrizioni, fatti suoi e della coppia che la incarica.
EliminaAlle considerazioni condivisibili di Angelo Ventura mi sento di aggiungere che, con ogni probabilità, anche una balia appositamente adibita alla nutrizione del neonato sarebbe da considerarsi, secondo i canoni attuali, una donna sfruttata.
EliminaL.
Forse per dimostrare come alcune critiche siano pretestuose basterebbe far notare che non vedo politici gridare contro la gravidanza surrogata quando ad usarla sono coppie etero. Non mi risulta che nessun politicante abbia detto che Sarah Jessica Parker (è solo la prima che mi viene in mente) abbia comprato i suoi figli.
RispondiEliminaForse perché magari Sarah Jessica Parker ci ha messo uno dei suoi ovuli ... a meno che non fosse già in menopausa, ma non credo. In ogni caso nella coppia omosessuale maschile ci vuole n passaggio in più, mi sa. Due donne se c'è gestazione per altri (Mi pare sia il caso di Vendola). Altrimenti una donna, la quale ci mette anche il suo ovulo e non solo l'utero...
EliminaDiciamo che la gravidanza surrogata nelle coppie omo, come minino presta il fianco un po' di più alle critiche.
A scanso di equivoci, sono totalmente a favore delle unioni civili gay. Anche dei matrimoni.
M.
Si Malvi', l'ostacolo all' accettazione della gestazione per altri ha a che vedere con "...la sfera simbolica della gravidanza..., il peso della retorica...." (in un paese fradicio di ciarpame retorico e demagogico) TUTTO VERO.
RispondiEliminaPero', ripensandoci, forse è piu' semplice: la gestazione per altri E' UNA QUESTIONE DI LIBERTA' dell' individuo, IN UN PAESE ALLERGICO ALLA LIBERTA; questione di libertà anche e sopratutto della donna, in questo caso della gestante.
Quando qualcuno punta il mirno dei suoi giudizi/pregiudizi sulla libertà di un individuo, non si puo' che rispondergli FATEVI I CAZZI VOSTRI;
Eh MA ci sono i bambini di mezzo! ,dice lo stronzo con il giudizio sempre in canna.
APPUNTO fate crescere sti bambini e sti genitori in pace!, che siano figli, padri e madri di etreologa/omologa/surrogata/adozione/affidamento sono della stessa "serie" e categoria dei vostri figli padri e madri.
FATEVI ORDUNQUE, giudici dei miei coglioni, i cazzi vostri, che' il vostro giudizio non solo è stupido ma è violento, ma è teso a far sentire, come dissero quei due stilisti del menga "artificiali", sostanzialmente diversi questi figli.
aziilandro
Noto una certa pacatezza nel giudicare le opinioni differenti non solo "stupide" ma "violente" ... Sarà.
EliminaEsiste, credo, anche una certa retorica della libertà e dell'uguaglianza, concetti che in determinati ambiti è perlomeno più complicato verificare ...
Certo che se la soluzione auspicata è quella da lei esposta in grassetto, direi che i problemi del mondo sono di facile soluzione ... rallegriamoci, dunque.
In ogni caso un bambino non si nega a nessuno. Non sia mai. Una volta c'erano i comprachicos, ne scriveva anche Victor Hugo ne L'uomo che ride. Tutto legale, tutto normale. Certo quelli erano bambini prevalentemente già nati, anche se spesso si aspettava che la gravida sgravasse per fornire il bocconcino al potente di turno. Quella era barbarie, ovvio.
Adesso c'è una maggiore attenzione alla compravendita degli affetti, tutti sinceri, per carità. Mica si comprano bambini per usarli nei circhi, si comprano per ammore. Ammore vero. Li si cura fin dall'ovulo.
Ah, già, è vero, non si comprano i bambini ma la prestazione della signora o signorina che ci mette l'utero. Così, certo cambia tutto. Chiedo venia. Di fronte alla professionalità bisogna avere rispetto, ritirarsi in buon ordine.
La professionalità, il rispetto per il contratto, sono le basi della nostra civiltà. E poi questi nascituri sono per lo più fortunati. Per molti di loro si presenta una vita perlomeno libera da preoccupazioni economiche, che non è poco.
I progressi della scienza che permettono questi scambi economico - sociali sono meravigliosi. Non è sarcasmo, lo penso davvero.
Naturalmente il monopolio dell'infelicità e dell'idiozia sarà come sempre equamente distribuito, indipendentemente dal tipo di soluzione pratica adottata per far venire al mondo il Bambino Benedetto. Siamo per sempre nelle mani dei Mani.
Statistiche accurate dimostreranno una volte per tutte che l'ammore vince ogni cosa. Viva la dittatura dell'ammore.
Di fronte all'ammore ogni cavillo vacilla. E dunque, chi oserà mai ostacolare il corso inarrestabile dell'ammore che percorre come un brivido mistico le nostre opulente società?
Chi sarà tanto stolto da obiettare sulle libertà sacre di corpo e mente, orientate non solo al benessere pratico - inerte, ma anche all'edificazione di una cittadella di felicità sororale, genitoriale, filiale?
Non io, di sicuro.
Benedico dunque queste donne così generose, benedico l'Ammore.
M.
Ecco un altro allergico alla libertà in vena di filosofare, con in piu' l'arguzia di ironizzare con le m di "ammore". Geniaccio.
EliminaSenta un po' anonimo, se una donna decide di fare una gestazione per altri lei non si immischi, lei non ci puo' FARE NULLA, che' tra l'altro immischiandosi fa del male al bambino, al futuro adulto molto di piu' del male di non farlo crescere con la donna che lo ha ospitato nel suo grembo.
Non ho voglia di essere pacato: questionare il COME un essere umano è venuto al mondo significa davvero non accoglierlo, discriminarlo e renderlo di una "serie" diversa dagli altri; pacatamente, non rompete il cazzo va va'
azzilandro
Anonimo M, se non fosse inopportuno, farei una standing ovation al suo commento.
EliminaPacatamente, Azzilandro o come si chiama: e pacatamente solo perché qui non sono a casa mia ...
EliminaPrima di tutto io non ho proprio intenzione di FARE NULLA riguardo alle decisioni di una donna e mi pare proprio di non avere scritto nulla al riguardo.
Meno che mai mi immischio nella vita del bambino.
Non avrei voglia nemmeno io di essere pacato: diciamo che vorrei attribuirle alcune caratteristiche poco lusinghiere poiché si permette di mettermi in bocca cose che non ho detto o a supporre intenzioni che non ho. Ma non lo faccio più che altro per rispetto al Signor Castaldi.
Le garantisco che il mio questionare il COME un essere umano viene al mondo NON HA NULLA A CHE FARE con il modo in cui mi comporterei nei confronti del suddetto bambino: il quale, per definizione è innocente e bisognoso di cure, affetto e attenzioni e non si può togliere dagli adulti di riferimento che si ritrova ad avere per sorte o per legge o per commercio, senza causargli danno. E infatti il punto è proprio regolarizzare meglio possibile il pastrocchio creato dalla smania riproduttiva che affligge l'ecumene, affinché il Bambino (che, come sappiamo, un Bambino non si nega a nessuno) non abbia a patire, ma anzi, aderisca entusiasta alla corsa alla felicità garantita dal consorzio civile. E questo perché, a differenza di lei, io sono VERAMENTE liberale.
Detto questo, sempre pacatamente, la mando a brucare l'erba in santa pace ...
M.
Io sono veramente liberale dice il moralista col vocabolario da chiesa e la gran voglia di farsi i cazzi, pardon, gli uteri degli altri.
EliminaStia tranquillo ove consemtito e' gia' tutto ottimamente regolarizzato. Non c'e bisogno di.lei. Lei, anonimo questiona.il mio nick. Dopo quella del vero liberale questa e' la seconda barzelletta
Tra una brucata e l'altra le ribadisco che questionare il come e'venuto al mondo un bimbo e' GIA'DI PER SE UN AGGRESSIONE alla SERENITA" DELLO stesso.
Per cui la gente come lei che si arroga il diritto di giudicare le libere scelte.degli altri e' semplicemente degna.del mio disprezzo. Alesssndro riccio alias azzilandro
Lei è un po' nervoso, signor Riccio, si dia una calmata. Io non ho questionato il suo nick, di cui non mi frega proprio niente.
EliminaIn secondo luogo se per lei questionare come viene al mondo un bimbo è un atto di aggressione, mi spiace: è solo una sua opinione.
Non so se il mio è un vocabolario da chiesa. Mi suona curioso: sono ateo da quando avevo 14 anni.
Io sono liberale, a differenza di lei, perché quand'anche mi prendessi il diritto di giudicare le libere scelte degli altri, di sicuro me ne guarderei ben bene di impedirgliele.
Non so se lei, con tutta la sua liberalità, ne sarebbe in grado. A giudicare dalla sua aggressività, ne dubito.
Il suo disprezzo nei miei confronti mi è completamente indifferente.
M.
Utilissime considerazioni, come sempre, quelle di Malvino. Personalmente trovo molto calzante anche il paragone con la balia. Mica vero che la gravidanza è esperienza più dura dell'allattamento, e più emotivamente coinvolgente. Anzi. Nell'allattamento c'è un contatto intenso con il bambino e un coinvolgimento fisico molto profondo (si pensi al fatto che il latte si produce perchè il bimbo lo tira, altrimenti il corpo smette di farlo).
RispondiEliminaQuindi utile eccome il paragone.
Anche per le cose dette da Malvino, sono convinta che sarebbe più corretto parlare di gestazione per altri, piuttosto che di maternità surrogata (utero in affitto non è neanche da prendere in considerazione).
Quindi lei sta dicendo, in soldoni, che una balia è più coinvolta emotivamente di una donna che attua una gestazione per altri? E che quindi, tutto sommato, è la stessa cosa o magari qualcosina in meno? Lo sta dicendo sul serio?
EliminaMa sì, tanto non se ne viene a capo. E' giusto quello che dice il tizio di sopra, ognuno faccia quello che vuole.
M.
Dopo aver letto che la gravidanza non è esperienza piú dura (meglio peró dire coinvolgente) dell'allattamento, non so davvero cos'altro potrá stupirmi, oggi,uscendo di casa.
EliminaAi più pare brutto che un bambino cresciuto dentro una pancia per nove mesi venga costretto a staccarsi dalla gestante e ceduto dietro compenso. Qui non c'è argomentazione scientifica che tenga, la battaglia è appena cominciata.
RispondiEliminaNon c'è nessuna battaglia, alla fine la gestazione per altri diverrà pratica comune. Per discutibile che sia (io da parte mio, lo ammetto, la trovo una pratica ripugnante, non mi viene un altro termine) alla fine sarà applicata, magari con tutti i distinguo all'italiana. E' solo questione di tempo.
EliminaM.
Mah non credo proprio. Quando staremo ancora qui a discutere delle gravidanze surrogate inventeranno l'utero artificiale.
EliminaE' vero, probabilmente andrà così. E' per questo che queste discussioni servono a poco.
EliminaM.
Ma a Vendola chi ha impedito di ingravidare una donna in modo naturale?
RispondiEliminaMa Lei vorrebbe sapere proprio tutto nei dettagli?
EliminaStia bene, mi scusi il padrone di casa per l'intrusione.
Ghino La Ganga
E perché no? Se ci teneva tanto a essere padre, si trombava una ragazza e risolveva il problema. Non è necessario l'amore.
Eliminavisto che insiste, mi passi la volgarità: e se ci ha provato e non gli si alzava?
EliminaStia bene.
Ghino La Ganga
Ma quelli contro alla GPA, che tanto hanno a cuore l'interesse del bambini, se tendono conto che senza tale tecnica quei bambini proprio non ci sarebbero? mi stanno forse dicendo che per loro il meglio sarebbe quindi stato non esistere?
RispondiEliminaL'omosessualità è immorale perchè è contro natura, il sesso prematrimoniale è immorale perchè se lo praticassimo saremmo come degli animali.
EliminaQuindi è perfettamente logico vietare l'aborto di un feto malato perchè è meglio nascere storpio che non nascere affatto, ma vietare la GPA per non far soffrire il bambino.
A differenza di chi fa la balia, chi porta avanti una gravidanza corre dei rischi.
RispondiEliminaChe una donna povera muoia partorendo un figlio per una coppia di ricchi a me non sembra per niente bello.
E se si accetta senza problemi la maternità surrogata non ci si può opporre a pratiche discutibili come gli incentivi economici alla sterilizzazione nei paesi sovrappopolati e diventa difficile dire no alla vendita di organi.
Su questi argomenti io sono stato influenzato da Michael Sandel e dalla sua convinzione che non bisogna fare entrare la logica di mercato in sfere che non le competono.
Infatti il rimborso delle spese tiene conto dei rischi, che tuttavia sono spesso inferiori a quelli di una comune gravidanza (si tratta di donne che sono attentamente monitorate prima, durante e dopo la gestazione). In quanto alle "pratiche discutibili" cui fai cenno, non vedo relazione argomentativa valida: parliamo di gravidanza surrogata che è tutelata da un consistente pacchetto di garanzie legali e che nei paesi dove è praticata ormai di routine viene accettata da donne che non sono affatto in condizione di afflizione economica. Infine: il paragone con la vendita d'organi è inopportuno per patente disparità d'oggetto in causa; in quanto alle sfere che non competono al mercato, ritengo che farne regola generale, sottraendo all'individuo la libertà di disporne, non sia consigliabile.
EliminaSulle garanzie assicurate alle donne ho qualche dubbio:
Eliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/26/utero-in-affitto-in-india-e-boom-clienti-anche-dallestero-ma-madri-no-hanno-tutele/454192/
alcuni passaggi dell'interessante articolo:
"Nel subcontinente, "volontarie" reclutate nelle aree più povere "producono" più di 1.500 bambini l'anno con ovuli impiantati. La maggior parte della domanda viene dall'estero, attratta dai costi bassi. Ma le ragazze che si prestano non hanno alcuna tutela ...Le donne firmano contratti tra le parti che non prevedono nessun supporto medico o economico in caso di malori post parto. In alcuni casi vengono sottoposte a trattamenti ormonali pericolosi per la salute, con l’obiettivo di aumentare la percentuale di successo del concepimento".
E questo va assolutamente stigmatizzato. Ma il fatto che ci sia chi ci lucra sopra non fa venire meno l'importanza della donazione del sangue.
EliminaLa donazione di sangue non è paragonabile al cosiddetto utero in affitto, poiché la prima, lucro o non lucro, è essenziale per la sopravvivenza fisica di chi necessita della donazione.
EliminaViceversa non c'è essenzialità nel mettere in cantiere un figlio. Cioè, non ne va della vita. Non è obbligatorio fare figli e nemmeno è un diritto.
Se fosse un diritto "reale" sancito dal codice o dalla Costituzione, lo Stato sarebbe in obbligo di fornire adeguato mantenimento a tutti i nascituri. Viceversa non si potrebbe perfezionare il diritto a far nascere. Poiché non è evidentemente così, non si può considerare fare figli un diritto.
I diritti vanno dal concepimento in poi.
Per cui tutti i paragoni fatti finora, da quello della balia a quello del sangue, non sono corretti, perché è differente la conseguenza che si ha dal non adempiere a queste azioni.
Per fare un esempio estremo: nessuno morirebbe se venissero proibite totalmente le pratiche di utero in affitto o anche fecondazione assistita.
Viceversa, sarebbe un bel casino.
A scanso di equivoci, non sto proponendo la proibizione di nulla.
Il punto è questo: si stanno cercando di regolarizzare dei "desideri", dei "bisogni" indotti culturalmente, non dei diritti "essenziali".
Essendo queste pratiche ormai consolidate in giro per il mondo, è diventato "essenziale" regolarizzarle" per evitare problemi inutili al nascituro. E su questo è difficile non essere d'accordo. Ben venga qualunque tipo di proposta che eviti pasticci.
Equiparare queste leggi a quelle sul divorzio o sull'aborto, ventilando in chi le critica la stessa arretratezza di chi tuonava a favore della sacralità della famiglia o faceva vedere feti abortiti ai comizi per rendere edotta la plebe sull'orrore dell'aborto, è quantomeno improprio e quasi al limite della malafede.
La trasversalità delle resistenze dovrebbe fare riflettere.
Lo ripeto: le leggi vanno fatte perché siamo di fronte a fatti compiuti che non si possono ignorare.
La stessa cosa andrebbe fatta nei confronti della prostituzione e mi auspico che succederà.
Ma non chiamiamoli "diritti": sono regolarizzazioni di un esistente discutibile che vanno fatte per causa di forza maggiore e il meglio possibile.
M.
Vedo adesso che una sorta di diritto a fare figli, in realtà esiste, come "espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi" in relazione artt. 2, 3 e 31 della Cost., senza espressamente giovarsi in questo caso del supporto eventualmente offerto dagli artt. 8 e 14 della CEDU quali norme interposte; inoltre, che la determinazione ad avere un figlio, concernendo la sfera più intima ed intangibile della persona umana, “non può che essere incoercibile”.
EliminaIn sostanza se uno vuole ad ogni costo fare un figlio, non gli può essere proibito.
Chiedo venia del mio essere precipitoso, ma per il resto non credo che non cambi molto la sostanza del discorso.
Anzi la cosa ci porterebbe ancora più lontano.
Dato che niente e nessuno può forzarmi a non farlo io, portatore di gravi malattie genetiche (esempio) posso giocare a sorte con il nascituro e se nasce malato è Dio che l'ha voluto.
Non c'entra molto, forse. E' solo a titolo esplicativo. Ogni situazione ha il suo rovescio.
Grazie per la disponibilità in questo spazio, in ogni caso.
M.
Suppongo lei ritenga - insieme a Ernesto Galli della Loggia & c. - che i diritti siano "naturali". Le risponderò in un post a parte, anche perché del genere che lei solleva in questi commenti ho ricevuto analoghe e numerose obiezioni.
EliminaNon leggo quasi mai gli editoriali di EGdL. Mi provocano degli sbadigli irrefrenabili. E nemmeno credo che i diritti siano "naturali". Non è nemmeno ben chiaro ormai cosa significa "naturale". In ogni caso sono certo che il suo post sarà stimolante ed esaustivo come sempre.
EliminaM.
Ieri è partita la frizione a molti, non solo a Grillo (ho ascoltato in loop la lettura di Bordin a S&R per capacitarmene);
RispondiEliminaSinceramente disperato
Luigi
P.S.
Una disamina della lettera del Comico al Corriere, son partito con l'idea di imploragliela, ripensandoci è una cosa che risparmierei financo ad un odiato...
Interessante osservazione.
RispondiEliminaIo ho delle perplessità non tanto sull'utero in affitto, ma su questa idea secondo cui avere un figlio sarebbe "un diritto".
Secondo me non è affatto un diritto. Né per una coppia etero né per una coppia omosessuale.
Può essere una speranza, un desiderio, tutt'al più.
Siamo 7 miliardi di esseri umani e sarebbe il caso di smetterla di guardarsi l'ombelico ostinandoci a fare sempre e comunque il cazzo che ci pare facendo finta che tutt'attorno la situazione sia identica a trent'anni fa.
Sarebbe piuttosto il caso di semplificare l'iter burocratico per le adozioni abbattendone i costi esorbitanti, dal momento che al mondo ci sono già centinaia di milioni di bambini che oltretutto non se la passano molto bene.
Comunque complimenti, i suoi post sono stimolanti come sempre.
Maurizio
Chissà cosa diranno quando creeranno gli uteri artificiali per bypassare il problema etico-sociale dato dalla surrogazione.
RispondiEliminaMah non riescono a curare la calvizie figurati l'utero.
EliminaPrima arriva la scienza dopo la società, nel caso di quella italiana molto molto dopo.
RispondiEliminaStiamo a discutere con dei reazionari, fuori dal tempo, che difendono un fortino vuoto. Lasciamoli ragliare da soli.
In linea di massima una donna con il suo utero fa quel che le pare, specialmente se la donna é canadese o californiana.
RispondiEliminaTrattasi di scelte personali, purtroppo nel tempo in cui viviamo questo banale concetto di scelta personale sembra a molti incomprensibile.
Elena
grazie per aver affrontato con successo le principali obiezioni al cosidetto utero in affitto,è sempre utile e interessante leggerla.
RispondiEliminaMatteoZ
Che nessuno si sognava di parlare di "mammelle in affitto" lo dice Lei, le critiche alle donne che compravano quelle mammelle, magari per vanità e pigrizia, non sono mai mancate e soprattutto, chi le metteva in vendita lo faceva per povertà. Che oggi i capricci dell'uomo bianco possano avere questi esiti, benedetti dai radicali e dai loro successori, mette una grande inquietudine.
RispondiEliminaPiuttosto c'è da dire che Vendola coi 150.000 euro spesi avrebbe potuto pagare un po' di pensioni ai disoccupati
RispondiElimina