Bravo,
’sto
Grossi, ma proprio bravo, bravo, bravo: «Al
referendum
– dice – si
deve votare: la partecipazione al voto –
spiega – fa
parte della carta d’identità del buon cittadino».
Che peccato non averlo avuto alla presidenza della Corte
Costituzionale ai tempi del referendum sulla legge 40, quando il
cardinal Ruini invitava all’astensione.
E vabbè che una parolina avrebbe potuto spenderla anche allora, ché
già ci aveva un curriculum prestigiosissimo, ma non risulta. Chissà
’ndov’era,
magari era docente all’estero...
Andiamo a controllare, va’, può
darsi che su Wikipedia... Ah, ecco, nel 2004 era giudice
di un tribunale ecclesiastico. Su nomina della Cei, naturalmente.
Alla cui presidenza c’era
il cardinal Ruini. Chiudiamo, via, nessuno è perfetto.
E certo. Ma poi: un giurista ravvisa "obbligo" che giuridicamente non esiste, dal momento che non esiste sanzione in caso di inadempienza? Ovvio che lo ravvisi solo quando gli fa comodo. Ipocrisia su ipocrisia, ci facesse il piacere...
RispondiEliminaQuesta è davvero carina. Poi, finito di sorridere, viene da piangere calde lacrime.
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