Ho
letto molti commenti all’intervista
che Piergiorgio Morosini ha concesso ad Annalisa Chirico (Il
Foglio, 5.5.2016), ma in nessuno mi è parso sia stato dato il
dovuto peso alla cornice. Ci si è soffermati a considerare se una
chiacchierata informale possa considerarsi intervista, se sia stato
corretto titolarla con un virgolettato non contenuto nel testo, se le
frasi attribuite al magistrato rispettino fedelmente quel che ha
veramente detto: questioni d’un
certo interesse, non voglio sottovalutarne il peso, ma del tutto
irrilevanti rispetto a quanto avrebbe dato occasione al colloquio.
Non smentita al riguardo nelle precisazioni che Morosini ha fatto
seguire al vespaio sollevato dall’articolo,
Chirico riferisce che si trovava a Palazzo dei Marescialli, sede del
Csm, per tutt’altra ragione che
un incontro col magistrato, e che da questi, per l’interposta
persona di un suo assistente, è stata invitata ad un colloquio nel
suo ufficio: «Dottoressa, mi scusi,
il dottor Morosini l’ha
vista passare nel corridoio e vorrebbe salutarla».
A mio modesto avviso, è qui che quanto segue perde ogni importanza,
perché al magistrato non poteva sfuggire che la persona con la quale
si disponeva a chiacchierare fosse una giornalista da sempre impegnata su
un fronte opposto a quello espresso dalla corrente di Magistratura
democratica, di cui egli è autorevole esponente, e che dunque
qualsiasi affermazione si fosse lasciato scappare su temi relativi al
rapporto tra politica e giustizia avrebbe potuto essere
opportunamente lavorata a suo danno. Delle due, una: o Morosini è
uno sprovveduto o si è scientemente costruito la trappola in cui si
è poi lasciato cadere.
Questa seconda ipotesi è la più
affascinante, perché a sostenerla potrebbero esservi solo ragioni luciferine. Tanto luciferine che non mi azzardo neppure a
prospettarle, implicherebbero scenari fantapolitici. Diversamente, saremmo in presenza solo di un povero
diavolo. Che vede passare davanti al suo ufficio la teorica del
«siamo tutti puttane»,
quella che mena vanto di darla preferibilmente ad anzianotti prestigiosi, e tenta
l’acchiappo,
per giunta servendosi di un assistente, va’
a capire se per evitare di beccarsi di persona un due di picche o per
dar sfoggio della servitù alle proprie dipendenze. In questo caso,
sarebbe facile trovare spiegazione a tutto, ma con un po’ di rammarico nel dover rinunciare alla fantapolitica. «Mi
basta accavallare le gambe per disporre meglio il mio interlocutore»,
spiegò la giornalista qualche tempo fa (Il
Foglio, 26.6.2013), e qui l’interlocutore
vi si sarà ottimamente disposto. Neanche avrà detto niente di tremendo – né
più, né meno, probabilmente, di quanto ha detto Piercamillo Davigo
a giornalisti assai meno accavallanti – ma ci avrà messo
un po’
più ardore e, voilà, avrà davvero assunto le parvenze di una sanguinaria toga rossa.
Prospettiva interessante: che mi fa riflettere, dacché il Morosini PierGiorgio è sempre stato ritenuto una specie di asceta, fin da quando era attivista di "La Rete" di Leoluca Orlando in quel di Cattolica, dalle mie parti.
RispondiEliminaTutto ciò mi rimanda ai consigli di un anziano amico di famiglia che mi suggerì, quando ero ragazzo, di avere più esperienze sessuali possibili con le donne, in modo da saziarmi da subito gli appetiti curiosi, e da costruirmi uno scudo contro le avventure rischiose in età avanzata: "quelle donne giovani, che tu da vecchio ci vai, e ti portano solo guai" ( la rima con anacoluto era sua, buonanima).
In effetti, per perdere il lume della ragione per una che gira con Chicco Testa ce ne vuole: questo però non fa che corroborare la Sua tesi.
Concludo con un gesto dell'anziano amico di famiglia: mi mostrò un salvadanaio sul quale stava scritto "giovinezza previdente, vecchiaia sorridente", e chiosò : "vale anche con le donne".
Stia bene, indispensabile passar di qua.
Ghino La Ganga
Beh,l'altra sera a Virus, non le ha accavallate le gambe, ma ha stravinto nel dibattito, per merito del pubblico, tutto maschile, ad onor del vero, contro uno dei tanti monsignori che pullulano in tv...
RispondiEliminaOk, Chicco, però potresti evitare l'anonimato: lòggati.
EliminaLoggati no te prego e jamme
EliminaRicordo ancora l'ultimo (imbarazzante) articolo che lessi a firma Annalisa Chirico: quello in difesa di Carminati, a fine 2014. Poi l'abbandonai al suo destino. Ora, ecco, sarà vero che i gusti non si discutono, ma Morosini li ha proprio di merda.
RispondiEliminaQuesto post ha illuminato la mia giornata. Firmato donna intelligente che non necessita di accavallare le gambe
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