Avete
letto sull’ultimo numero de The
Economist l’articolo
di Kim Sung-su (Covid-19
in Italy)?
Dice che fin dall’inizio è stato chiaro che si avesse a che fare
con una «unknown
illness» causata
da un «aggressive
virus».
Buio totale sul paziente 0, ma si era subito individuato il paziente
1: si sapeva che, appena s’era sentito male, era andato «to
an emergency room, where he is isolated with an unknown flu»,
ed è qui, però, che «the
contagion is passed on to others who spread it throughout the city»,
sicché in pochi giorni «many
more people show pronounced symptoms»,
con quanto è ovvio ne seguisse, e cioè «rumours
of the outbreak spread»,
«people
begin to panic» e,
in due o tre settimane, «hospitals
become overwhelmed».
Assai benevolo col governo, Kim Sung-su, riconoscendogli che non era
facile decidere il da fare: dice che, «while
disparaging the need for a quarantine, administrators and politicians
are confronted with a catastrophic situation»,
non c’è da biasimarli che siano stati costretti a ricredersi
mettendo in atto misure assai severe. Di fatto – dice – ora che
«the
quarantine is initiated»
e «those
displaying symptoms are further isolated in an infected quarantine
zone»,
i risultati si fanno attendere, il che fa temere che a breve, dopo
tanto cantare dai balconi, agli «uninfected»
possano girare i coglioni col rischio che
scendano in strada e «riots
break out».
Il pezzo chiude con una domanda inquietante: si avrà una «deadly
gun battle between the mob and the soldiers»,
visto che per tenere la gente chiusa in casa si è pensato a
impiegare l’Esercito? E qui onestamente mi pare che si esageri, no?
Quasi quasi mi metto in posa da blogger militante e vi invito ad
inondare di proteste la mail-box di letters@economist.com. Prego, fate copia-incolla e spedite: «Sir, ma quella merda di Kim con chi crede di avere a che fare? Noi siamo un popolo serio e responsabile, crediamo nelle istituzioni e sappiamo fare sacrifici, potremmo resistere anche due anni chiusi in casa...».
Fermi,
non lo fate, scherzavo: i virgolettati li ho presi dalla scheda che
en.wikipedia.org
dedica
a The
Flu (South
Korea, 2013), di cui Kim Sung-su, quello che vi ho spacciato come firma dell’autorevole
settimanale britannico, è stato il regista: un catastrophic movie d’altissimo livello, che già dal decimo minuto ti pare di esserci dentro e, sarà che tosse e starnuti sono in stereofonia, ti senti immerso in una nuvola di goccioline assassine, e poi posti di blocco ovunque, elicotteri, droni, cadaveri a pacchetti e sfusi, e poi il buono che si immola, il cattivo che approfitta della situazione... E ti prende, cazzo se ti prende. Ti prende al punto che dimentichi che è un film e ti viene da pensare: «Nulla sarà più come prima». Insomma, uno spettacolo. Quando potete uscire, procuratevelo, non ve ne pentirete. Ovviamente se amate il cinema di evasione.
e vabbe , ma se Kim non avesse scritto «riots break out» , chi se lo ciulava ?
RispondiEliminai mercati son fatti di emozioni, poi un giorno magari mi diranno anche a che serve la famosa AI....
Resta da capire come lei giustifichi i 600 morti in più di Bergamo rispetto allo scorso anno nel primo trimestre dell'anno. Suicidi?
RispondiEliminaVirus con un R0 tra 2,1 e 2,6. Atalanta-Valencia. Pochi tamponi da subito. Ospedali da amplificatori del contagio.
EliminaLei imputa tutto alla gestione, ma lascia da parte il fatto che il virus uccide, mi pare. Non so ù, ho sempre avuto grande rispetto, oserei dire ammirazione, per le sua qualità logiche. Devo confessarle che in questo contesto mi dà l'impressione di non voler semplicemente ammettere di avere fatto una valutazione iniziale sbagliata. Forse è solo una mia impressione, ma se così fosse mi dispiacerebbe.
EliminaMa certo che il virus uccide, chi ha mai inteso minimizzarlo? E' lei che l'anno scorso minimizzava il fatto che anche il virus influenzale uccide, se non è venuto qui a rimproverarmi di non averne scritto niente. Lei mi accusa di negazionismo solo perché mi rifiuto di partecipare ai funerali nei modi che sono imposti dall'impresa di pompe funebri. Indirettamente le ho risposto nel paragrafo 5: lei sceglie la pillola blu, e non la biasimo, perché quella rossa è estremamente amara.
Elimina...E ti prende, cazzo se ti prende.Ti prende al punto che dimentichi che e' un film e ti viene da pensare:"nulla sara' piu' come prima". Uno spettacolo, insomma.
RispondiEliminaIn questi giorni costretti ad osservare noi stessi, la natura della mente, ci sara' uno spazio dove i pensieri che riguardano il passato, si esauriscono, e i pensieri che riguardano il futuro, non sono ancora cominciati. Quello spazio e' completamente libero da ogni fissazione. Se riconoscete questo spazio rimanete li.
Non si puo' dire che questo spazio vuoto, si vede. Oppure, che non si vede. Ma quello che dice: "lo vedo", questo e' cio che bisogna riconoscere, come anche quello che dice: "non lo vedo".E' cio' che compie tutte le nostre azioni.
La natura della mente.
Questo e' al di la' di andare o venire. Rimane sempre come spazio, sia che siamo indaffarati, sia che siamo tranquilli. Da questo spazio, i pensieri vanno e vengono, sia che siano stupidi, o intelligenti.
L'attenzione va posta, in cio che rimane.
Dove il peso e' posato, li riposa.Leonardo da vinci.
Ps. nell'attesa della fine della crisi attuale, piu'quelle che si preparano