lunedì 23 giugno 2014

Bergoglio scomunica i mafiosi, lalléro, lallà


Non c’è bisogno di credere in un dio per esprimere una motivata condanna morale della criminalità organizzata, tanto meno di quel dio al quale tanta criminalità organizzata è devotissima da sempre. «Quello che mi ha colpito nella mia frequentazione dei mafiosi – scriveva qualche tempo fa Roberto Scarpinato – è l’avere constatato che si tratta in moltissimi casi di cattolici credenti e praticanti, e non c’è simulazione […] Come è compatibile – si chiedeva – il fatto che questi uomini uccidono, sono mafiosi, eppure sono in pace con se stessi e con Dio? La conclusione a cui sono arrivato è che in realtà non pregano lo stesso Dio, pregano un Dio diverso. Pregano un Dio diverso, perché nella cultura cattolica il rapporto tra il singolo e Dio è gestito da un mediatore culturale: ciascuna articolazione sociale esprime dal suo interno un mediatore. E così abbiamo i sacerdoti della mafia e i sacerdoti dell’antimafia […] Il mafioso ha un rapporto con Dio che non è conflittuale perché il mediatore con Dio che lui stesso sceglie è espressione della sua stessa cultura. Vi sono delle chiese che sono piene, la domenica, del popolo di mafia, dove ci sono dei sacerdoti che mediano il rapporto con Dio in modo da eliminare qualsiasi attrito e qualsiasi frizione». Ora, che un papa scomunichi i mafiosi in quanto mafiosi, i camorristi in quanto camorristi, eccetera, sembrerebbe essere evento degno di nota, perché il «mediatore culturale» fin qui connivente si troverebbe di fatto ad essere delegittimato nel «mediare il rapporto» tra Dio e il mafioso in quanto mafioso, il camorrista in quanto camorrista, eccetera. Sembrerebbe, insomma, un gesto destinato a metter fine per sempre a quella connivenza tra ministri del culto e uomini appartenenti a questa o quella organizzazione criminale che non ha mai mancato di offrirsi come paradosso dalle pagine di cronaca. Gesto che lo stesso Roberto Scarpinato evocava come risolutore: «Fino a quando la Chiesa cattolica non denuncerà in modo inequivocabile che certi comportamenti non sono compatibili col Vangelo – scriveva – potremo dire che c’è qualcosa che continua a non funzionare nei fatti». E dunque, con la scomunica di Bergoglio, i fatti cominceranno a funzionare? Più di un dato ci spinge ad essere scettici, a cominciare da quello che lo stesso Roberto Scarpinato metteva in evidenza: «La Chiesa ha la struttura ordinamentale di una monarchia assoluta, basata sulla gerarchia e sull’obbedienza […] Io credo che non si possa fare un discorso di liberazione degli altri se l’istituzione che lo fa non si nutre di una profonda ed autentica democrazia interna. Mi pare vi sia una contraddizione in termini». Personalmente andrei anche più in là, direi che le analogie tra la Chiesa cattolica e l’organizzazione criminale di stampo mafioso sono innanzitutto di tipo antropologico, ma qui non voglio approfondire questo aspetto, sul quale d’altronde mi sono già intrattenuto in altre occasioni: vorrei limitarmi a considerare la portata della scomunica comminata da Bergoglio.
Innanzitutto occorre considerare che non può essersi trattato di una scomunica latae sententiae: non sarebbe stato necessario emetterla, perché automatica, dunque avente già effetto; d’altronde i casi in cui essa è prevista non sono in alcun modo adattabili alla condizione di appartenente ad un’organizzazione criminale di stampo mafioso. Ad excludendum, deve essersi trattato di scomunica ferendae sententiae, e nessun problema si porrebbe se non fosse che i casi in cui essa è contemplata non sono tra quelli che costituiscono lo specifico dell’attività criminale di stampo mafioso, tanto meno quello della semplice appartenenza ad un’organizzazione del tipo in oggetto. È vero che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dato authentica interpretatio del can. 1374 del nuovo Codice di Diritto Canonico indicando come valido motivo di scomunica la semplice appartenenza alla Massoneria, ma tale parere non è mai stato esteso alla semplice appartenenza ad un’organizzazione criminale, sicché la sanzione rimane applicabile solo a una persona fisica, non a un organizzazione nel suo insieme. In teoria, sarebbe possibile rimuovere questo ostacolo, ma la modifica dovrebbe passare per decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede o per editto pontificale motu proprio, di cui al momento non si ha notizia, né annuncio. Sorge il sospetto che Bergoglio abbia voluto, e per l’ennesima volta, mietere simpatie a costo zero, come quando si produce in quelle soffici banalità spolverate con zucchero a velo che deliziano i palati grossolani. Ben più efficace sarebbe stata una scomunica a tutti i religiosi in varia misura conniventi coi pesci grandi, medi e piccolini delle cosche: per una scomunica del genere ci sarebbero stati gli estremi a norma del Codice del Diritto Canonico, e gli effetti sarebbero stati davvero dirompenti. Poi, certo, avrebbe significato lasciare enormi territori della Sicilia, della Calabria e della Campania sguarniti di preti… Meglio spararla grossa e insignificante, tanto più adesso che mafia, camorra e ’ndrangheta attraversano un periodaccio e non possono permettersi di sparargli un colpo di bazooka in culo.     

12 commenti:

  1. Mi creda: non avevo letto una Sua sola riga prima di scrivere il post di oggi. Queste telepatie un po' m'inquietano, ma parecchio mi rincuorano. Stia bene, sempre più utile passar di qua. Ghino La Ganga

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  2. Avevo subito scritto un posto dello stesso tenore, anche se decisamente di livello più popolare, ma siamo almeno in linea su una evidentissima contraddizione: la scomunica servirebbe per le chiese e i prelati conniventi, quelli che organizzano le feste paesane, ad esempio, con le madonne e i cristi trasportati da soggetti ben noti a tutta la comunità. Comunque aspettiamo domenica un'anatema contro la fame nel mondo. Ormai ha preso il via Bergoglio, mica è Benedetto che al massimo anatemizzava le bombe a grappolo...

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  3. Un particolare decisivo del tema: molti cattolici del sud e non, ma soprattutto mafiosi e n'dranghetisti, non pregano affatto Dio ma la Madonna e i santi protettori delle singole contrade, di fatto divinità autoctone.
    Certo che se papa Bergoglio comincia a scomunicare boss, preti, organizzatori e popolo connivente, arriviamo in men che non si dica alla chiesa grecorientale di rito
    campano siculo con gli 'uniati' calabri e baresi. Un ritorno alle origini che non sarebbe poi così male.

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    1. che poi gli ortodossi hanno una liturgia splendida, altro che 'sta pappetta post-conciliare di canzoni cantate (male) all'unisono e accompagnate da scordatissime chitarre, suonate da attempati boy-scouts

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    2. La penso come te e credevo di essere l'unica. Non l'ho proprio capita questa scomunica, non servirà a porre rimedio, anche perché, per quanto sia comodo negarlo, la mafia non è l'unico male. Temo che la scomunica, non compresa da molti al Sud, e non solo al Sud, rischi di peggiorare la situazione. Del resto dimenticavo... i mafiosi non dovrebbero prendersela troppo, perché persino alcuni santi sono stati perseguitati e scomunicati dalla Chiesa stessa. Non è che i mafiosi preghino un Dio diverso (in un cero senso sì): è che il catechismo è stato loro insegnato male, e non solo a loro, e sono fermi alla legge del taglione dell'Antico Testamento, vivono in guerra fin dall'infanzia e se uno ti uccide un fratello ti ritieni un debole se non lo vendichi uccidendo un altro essere umano, non credono nello Stato, nelle sue leggi. Lo Stato e la legge per la mafia rappresentano il nemico e per cambiare questa realtà, questa cultura ci vuole ben altro che la scomunica, ci vuole l'Amore che Gesù ci ha chiesto di portare a tutti, nessuno escluso.

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  4. Addirittura ce sta qualcuno che dice che le parole sferzanti e violente di ogni papa e di ogni presidente contro la mafia e contro la corruzione, ogni volta senza alcun seguito concreto e senza alcun intervento nella realtà contro mafia e corruzione, sono profferite solo per tenere buono il popolino popolano e popolare coglione, mantenendolo in attesa di un intervento provvidenziale dall' alto, e permettere così a mafiosi e corrotti di proseguire nella loro indefessa opera mafiosa e corruttrice in tutta tranquillità.
    Ma quelli che insinuano 'ste cose, se sa, so' tipacci maligni che vedono il Male dappertutto, so' miscredenti, anticlericali, nichilisti ed antigovernativi che vogliono distruggere la Speranza, non permeati della Fede Cattolica nella Funzione Della Parola, i quali, pertanto, non sono in grado di comprendere la funzione straordinaria della Parola e del Verbo contro il Male
    O NOOOO ??
    Da parte mia, siccome non voglio assecondare il Male unendomi al coro di questi disfattisti miscredenti, anticlericali, nichilisti ed antigovernativi che vogliono distruggere la Speranza, mò me ne vado al Mare, e da lì, sdraiato sul lettino o immerso nell' acqua, lancerò anatemi e minacce contro mafia e corruzione, come Papa Papà Francesco,. Giorgio Di Napoli e Renzie, per mostrare in modo chiaro ed inequivocabile la mia adesione alla tradizione cattolica del Belpaese e la mia appartenenza a Santa Madre Chiesa.
    TOTUS TUUS ! IN PRINCIPIO FU IL VERBO ! E PURE ALLA FINE !
    ITE MISSA EST...IN CULO ! AMENNE !!
    O NOOOOO ??

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  5. Sono poco informato sul tema, appena vedo una qualunque rete televisiva occuparsi delle attività del Capo dello Stato della Chiesa istintivamente cambio canale. E nemmeno leggo. Perché non me ne frega niente, non sono cattolico, mi pesa pure la definizione di ateo (proprio per l'etimo della parola: si può essere privi di qualcosa che non esiste? A me pare una contraddizione in termini, ma vabbè, sono un po' strano...) e sono letteralmente nauseato dagli influssi che gli adepti di quella che è una delle svariate forme di culto presenti sul pianeta esercitano sullo Stato nel quale mi è stato dato di vivere. Detto questo vorrei capire meglio. Scomunica ai mafiosi? Ma come si riconoscono i mafiosi? Anche per la Chiesa cattolica è necessario che per riconoscere un mafioso si debba aspettare che la Magistratura italiana abbia esperito tutti e tre i gradi di giudizio? Fino a quel momento vale anche per la Chiesa cattolica la presunzione di innocenza? Papa Francesco I sempre così premuroso e attento, nella sua scomunica si è espresso chiaramente? La scomunica dunque vale solo per quelli che sono in carcere a scontare una pena comminata dalla Magistratura oppure vale anche per coloro che stanno fuori e che non hanno subito nessuna condanna? E come fa un sacerdote a comprendere che colui che gli sta davanti è un mafioso se costui non gli presenta la propria fedina penale? Intuisce grazie allo Spirito Santo che costui è un mafioso? E' davvero così? Sicuramente se è così lo Spirito Santo potrebbe ben consigliare il sacerdote in questione tuttavia, se dovessi esprimere un giudizio in merito e includere questo comportamento nelle due categorie che normalmente vengono usate per definire chi si occupa di giustizia, ovvero garantisti e giustizialisti, mi pare scontato che tale atteggiamento sia incredibilmente giustizialista. O sbaglio? E poi nella categoria dei "mafiosi", usando un criterio di distinzione giuridica, sono inseriti solo quelli che si sono macchiati del reato di associazione mafiosa? O si deve pensare che la scomunica investa anche quelli che a tale associazione hanno conferito il loro appoggio esterno? Ecco, ribadisco la mia assoluta disinformazione sul tema e spero che il titolare del blog o altri tra i lettori siano in grado di puntualizzare i reali termini della questione in quanto, da quello che ho potuto captare, non ho veramente compreso chi e soprattutto come debba essere individuato l'individuo meritevole della scomunica. Purtroppo non so veramente dove andare a cercare, però so che, almeno in passato, le scomuniche venivano emanate con relativa bolla di accompagnamento che specificava dettagliatamente chi, come e cosa. Dove posso andare a trovare il testo della scomunica? O si è trattato solo di un annuncio. No, spiegatemelo. Perché Papa Francesco I mi era sembrato diverso. Altrimenti invece, se pure lui è uno che si abbandona alla politica degli annunci mi viene da pensare che sia come uno dei tanti Berlusconi Renzi presenti sul mercato...

    Franco Tremul

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    1. Alle sue domande io ne aggiungerei un'altra: chi è lui per giudicare?

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    2. Eh, che poi sarebbe la domanda delle domande...
      Comunque mi pare di aver capito tra le righe che di scritto non c'è niente. Una dichiarazione da stadio, insomma, tanto quelli si bevono tutto...

      Franco Tremul

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  6. Da quando è arrivata questa scomunica sono stata tormentata da una sola domanda: ma il Papa sa che oggigiorno la maggior parte dei cosiddetti mafiosi sono stati costretti dalle loro stesse famiglie a scegliere quella strada? Si tratta di ragazzini indotti a delinquere ed educati e istruiti nel crimine, ai quali è stato insegnato che la malavita è la cosa giusta. Molti sono figli dei noti boss, è inutile negarlo, tanto che qualcuno timidamente avanza la proposta di togliere la patria potestà ai mafiosi. E' crudele, ma è solo per risparmiare ai figli la stessa sorte dei padri, visto che in Italia ci vantiamo del 41bis. Forse sarò io che mi sono fatta delle idee sbagliate, ma ci sono comunque altre cose che non capisco. Noi cristiani, o presunti tali, frequentiamo la Chiesa come un bar o un circolo, come un'abitudine, e commettiamo tanti peccati capitali secondo la legge di Cristo che tuttavia non sono considerati reato penale: non siamo dunque in molti a meritare la scomunica, noi che non abbiamo dovuto crescere e fare i conti con un padre che ci ha costretti a trafficare in droga, ma uccidiamo continuamente il prossimo con le parole? Ne uccide più la lingua che la spada, disse Gesù tanti anni fa. Oggi avrebbe detto 'più la lingua che la pistola'. Eppure Gesù sembrava provar tanta simpatia per certa 'gentaglia', basti pensare a San Disma sulla croce che ne aveva commesse di scelleratezze. Non giudicate e non sarete giudicati e ancora: nella stessa misura con cui giudicherete sarete giudicati, e qui fa paura il Vangelo vero di Cristo, perché infatti noi non sappiamo cosa ha portato certe persone sulla strada della malavita e com'è davvero il loro cuore, solo Dio lo sa. Noi che non siamo certo puri come Maria, non dovremmo giudicare secondo la moda corrente. Io non ho nessun parente mafioso, ma questa scomunica mi ha ucciso dentro perché il Papa è infallibile e se non condivido le sue idee... finirò all'Inferno?

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