Perché
ad affermarlo è persona autorevole, perché è opinione largamente accreditata,
perché si è sempre fatto così, perché a fare diversamente c’è da temere gravi conseguenze,
perché a consentirlo si aprirebbe la strada a ben peggio… Oppure – tutto in uno
– perché non ho argomenti validi. Però dalla mia ho le ragioni del senso comune,
che sono persuasive con la forza che rigetta ogni obiezione come diabolica o
perversa, e te le sbatto in faccia come leggi di Dio o della Natura, che poi
tutto sommato è lo stesso.
Più
o meno è questo il profilo retorico del conservatore. Difficile trovarne uno che
si attardi troppo fuori dal contorno: quando capita, è di poco, e per poco,
perché subito vi rientra. Lì fuori c’è la logica argomentativa, c’è il rischio
di rompersi le ossa. Parliamo di fecondazione assistita? E che differenza c’è
tra un bambino concepito secondo Natura e uno contro Natura? Che differenza c’è
tra il desiderio di avere un figlio, e averlo come Dio comanda, e lo stesso
desiderio se frustrato da Dio e soddisfatto come a Dio non piace? Che
differenza c’è tra l’essere padre biologico e padre adottivo al netto del comportarsi
da padre? Che differenza c’è tra avere un padre e una madre o due genitori
dello stesso sesso?
Meglio
tenersi lontano da questioni tanto insidiose, si potrebbe correre il rischio di
dover ammettere che un bambino è un bambino quale sia il modo in cui è stato
concepito, che la riproduzione sessuata è solo un mezzo e non un fine, che non
c’è lo straccio di uno studio scientifico serio che segnali differenze nello
sviluppo psicologico di un bambino allevato in una famiglia omoparentale
rispetto a uno che è cresciuto in una famiglia tradizionale. Sarebbe imbarazzante,
meglio andare sul sicuro. La Chiesa, che è istituzione saggia e illuminata, è
contraria. La gente non è ancora preparata, sarebbe come toglierle certezze da
sotto il culo. Diagnosi preimpianto, ma poi non è che torna Hitler? E l’eterologa
non legalizza di fatto le corna? Sillogismi da trogloditi, ma incisivi. E tuttavia
ogni tanto un troglodita s’azzarda a metter naso fuori dalla sua comoda caverna
di fallacie e ci prova…
«Va garantito – scrive Marco Politi (Il Fatto Quotidiano, 10.9.2014) – il diritto preminente del concepito di sapere sempre “da dove è nato”. Far dipendere questo diritto primario dal “mercato”, cioè dall’andamento della domanda e dell’offerta delle donazioni di gameti (tolto l’anonimato, si dice, diminuiscono i donatori) appare semplicemente impensabile dal punto di vista dei diritti umani». E come lo garantisci, grandissima testa di cazzo, a quel 10-15% di bambini il cui Dna paterno non appartiene a quello che la mamma ha sempre assicurato loro essere il babbo? Fai uno screening di massa e torturi tutte le mamme che abbiano concepito con un altro uomo quei poveri bambini a quali s’è negato questo diritto umano perché rilevino chi sia il vero padre biologico?
«Va garantito – scrive Marco Politi (Il Fatto Quotidiano, 10.9.2014) – il diritto preminente del concepito di sapere sempre “da dove è nato”. Far dipendere questo diritto primario dal “mercato”, cioè dall’andamento della domanda e dell’offerta delle donazioni di gameti (tolto l’anonimato, si dice, diminuiscono i donatori) appare semplicemente impensabile dal punto di vista dei diritti umani». E come lo garantisci, grandissima testa di cazzo, a quel 10-15% di bambini il cui Dna paterno non appartiene a quello che la mamma ha sempre assicurato loro essere il babbo? Fai uno screening di massa e torturi tutte le mamme che abbiano concepito con un altro uomo quei poveri bambini a quali s’è negato questo diritto umano perché rilevino chi sia il vero padre biologico?
Condivido in pieno.
RispondiEliminal'articolo di Politi di oggi era da Foglio, veramente una merda mai vista.
RispondiEliminaA questi signori fortunatamente non e` dato di essere sempre completamente coerenti. Infatti nessuno dei Soloni che "un bambino ha bisogno di un padre e una madre" e` mai stato così conseguente da presentare un progetto di legge per sostuire d'ufficio il/i genitore/i scomparso/i nel caso degli orfani.
RispondiEliminaMarco Antognozzi
Se posso. Stavo proprio sostenendo una discussione del genere nei commenti a questo post, in particolare replicavo:
RispondiElimina"Trovo interessante invece che un diritto diventi a furor di popolo improvvisamente fondamentale proprio quando viene rinvenuto dirimente nei cosiddetti temi sensibili. Non lo è stato di fatto in migliaia di anni di storia del diritto, non una pagina di un giurista, un filosofo, un teologo a tal riguardo, poi tacchete l'urgenza di rivedere una certa legge 40 altrimenti crolla un'intera civiltà del diritto (mica bazzecole). Nel frattempo gli altri milioni di cittadini senza la corretta identità filiale potranno aspettare. Questo crea comunque un problema: giustificare l'irrazionalità dell'ordinamento che si intende proporre dando la precedenza ai soli figli in provetta nell'accedere a questo diritto, e discriminare arbitrariamente chi da provetta non è nato".
Trogloditi mi sempre la parola giusta.
RispondiEliminaLa CEDU riconosce il diritto all'anonimato da parte dei genitori e della stessa madre nei confronti del nuovo nato, provetta o no (Odievre contro Francia), di che diavolo stanno farneticando?
E basta con sta gentaglia.
D'accordo, però quell'intervallo percentuale di figli di padre ignoto (10-15) da dove nasce? Dove posso leggere questi dati statistici? Sono curioso.
RispondiEliminarinnovo la richiesta del lettore qui sopra: sono interessato alle basi scienifiche di questa affermazione, grazie
RispondiEliminaGiorgio