Non
metto il link per risparmiarvi la pubblicità di un preservativo che si piglia
un terzo della pagina, il banner sotto la testata sul quale scorrono i prezzi
di caffè, prosecco e detersivo distribuiti da un ipermercato e il pop-up che
reclamizza una società di spedizioni, che è quello che dà il maggior fastidio
perché bisogna chiuderlo due volte ogni dieci secondi, però volevo segnalarvi
lo stesso Le foto di Ignazio Marino e Salvatore Buzzi, un articolo col quale Il
Post di Luca Sofri conferma il suo apparentamento ai rotocalchi che ci
informano di che colore siano i calzini dei magistrati che rovinano l’appetito
all’editore. Fedele alla bottega di Giuliano Ferrara, presso cui il babbo lo
sistemò perché apprendesse i rudimenti del mestiere, Sofri il Giovane corre in
soccorso di un uomo del «capo», l’iperrenziano Giuliano Poletti, che una foto
ci ha mostrato attovagliato con un bel crocchio di indagati di Mafia Capitale,
pubblicando alcune foto che mostrano Marino in compagnia di Buzzi.
Si
sa che Giotto superò Cimabue, dunque non c’è da stupirsi che Ferrara si sarebbe
limitato a scrivere: «Vedete? Essere fotografati assieme a un brutto ceffo non
vuol dire sapere dei suoi affari o esserne socio», sennò, giusto per farci
trasalire, il che lo eccita tanto: «L’arte del buongoverno è sempre un poco
zozza, c’è da rivalutare Marino», mentre l’allievo va ben oltre, si vede che ha imparato il tratto ma lo
risolve in nuance, e con riferimento a quanto Marino ha detto giovedì sera a
Ottoemezzo: «O il sindaco di Roma ha mentito, come dicono oggi i
quotidiani, o ha fatto un’esposizione un po’ confusa».
Ma
che ha detto, Marino? Alla domanda se avesse mai avuto sospetti su ciò
che andava combinando Buzzi, ha risposto: «Non ho neanche avuto mai
conversazioni…». Eppure le foto rivelano che gli ha parlato, quindi mente,
oppure voleva dire che dal poco che aveva potuto capire, per quel poco che gli aveva
parlato, mai avrebbe pensato… D’altronde, ha ammesso di essere «stato anche
molto tempo a visitare la cooperativa»: non è scontato che ad accoglierlo vi
fosse chi ne era responsabile? Di fatto, Marino non ha detto di non aver mai
incontrato Buzzi. E tuttavia, delle due, una: o mente o ha problemi con la
lingua italiana, e tra le due, bontà sua, Sofri è disposto a concedere sia la
seconda.
Articolo in apparenza inutile, dunque, se non in difesa del lessico, di cui solitamente Il Post fa scempio, ma in realtà bon pendant di quello che riporta l’autodifesa di Poletti (la sua lettera a la Repubblica in risposta alla questione sollevata da Roberto Saviano). In quanto alla foto della cena cui partecipò il signor ministro, inutile cercare, Il Post non la riporta. Né riporta quelle che almeno in altre due occasioni ritraggono Buzzi e Poletti insieme. Solo le foto in cui con Buzzi c’è Marino, e in una pagina senza pop-up, d’un bel 625 KB cadauna.
Articolo in apparenza inutile, dunque, se non in difesa del lessico, di cui solitamente Il Post fa scempio, ma in realtà bon pendant di quello che riporta l’autodifesa di Poletti (la sua lettera a la Repubblica in risposta alla questione sollevata da Roberto Saviano). In quanto alla foto della cena cui partecipò il signor ministro, inutile cercare, Il Post non la riporta. Né riporta quelle che almeno in altre due occasioni ritraggono Buzzi e Poletti insieme. Solo le foto in cui con Buzzi c’è Marino, e in una pagina senza pop-up, d’un bel 625 KB cadauna.
Si sbaglia Castaldi, il mestiere fu tramandato dal mentore del Giulianone, il buon Bettino. Tutti ladri, nessun ladro.
RispondiEliminaContro preservativi, caffè, prosecco, detersivo e il pop-up che bisogna chiudere due volte ogni dieci secondi, perché non prova ad installare AdBlock sul suo browser?
RispondiEliminaNon c'è bisogno, leggo Il Post ad ogni morte di papa.
EliminaGiusto quando serve spargere un po' di livore inutile?
EliminaIl Post ha fatto quel che fa spesso: fornire un quadro più completo e meno approssimato dei fatti.
Poi chiedo: ha pagato qualcosa per leggere quest'articolo sul Post? No, perché il Post è gratis, anche negli articoli della sua redazione. E quindi di che campa? A occhio e croce di pubblicità. Lamentarsene per un prodotto gratuito è un cafoncello, insomma.
u.
Se uno vuole fare il Catone, bene, i blog servono apposta per questo. Però non è uno ci fa particolarmente bella figura, diciamo.
(Non sono del Post, parlo a nome mio e non me ne viene niente a difendere il Post. Mi dà ai nervi il catoneggiamento facile)
Signor Anonimo, parliamo di politici che sono ritratti in compagnia di uno degli indagati di Mafia Capitale: perché pubblicare quelle con Marino e non quelle con Poletti? Le pare sia "fornire un quadro più completo e meno approssimativo dei fatti" pubblicare quelle che con Salvatore Buzzi ritraggono Ignazio Marino e non quelle che con lo stesso Salvatore Buzzi ritraggono Giuliano Poletti, peraltro nella stessa giornata in cui di quest'ultimo si pubblica la lettera che ha inviato a la Repubblica per dare spiegazione di quelle foto, mentre per Ignazio Marino si offre la doppia ipotesi che o sia un bugiardo o sia un confuso? Via, via, mi faccia il piacere di andare a cagare.
EliminaPrima di andarci, però, provi a farmi capire perché non potrei lamentarmi del fastidio che provo nella ridondanza di pubblicità che ingombra le pagine di un sito on line, ancorché non sia a pagamento. No, anzi, lasci perdere, vada a cagare direttamente.