giovedì 8 gennaio 2015

«Non siamo e non saremo mai domati»

L’intervista concessa da Vincenzo Gallo, in arte Vincino, a Eleonora Martini, per il manifesto di giovedì 8 gennaio, è assai più divertente di tante sue vignette. «Continueremo ad essere irriducibili… La satira non si ferma, non è addomesticabile… Seppure feriti gravemente, non siamo e non saremo mai domati…», cose così, come da scampato per miracolo alla strage consumatasi ieri in rue Serpollet. Cosa abbia a che fare, l’umorismo di Vincino, con la satira di Charlie Hebdo, difficile capirlo. Quando mai Vincino abbia sfidato chi davvero potesse fargli male, non si sa. In quanto alla posa da duro e puro, sprezzante di ogni pericolo, che qui culmina in un intenso «non fai questo mestiere con la paura», corre alla mente la volta che lo vedemmo chinato a pecora non già davanti a un terrorista islamico, ma a un direttore, non già per aver offeso Allah, ma l’editore.


9 commenti:

  1. Ieri mi sono accorto che la satira in Italia è scomparsa e mi sono accorto che i vignettisti italiani chiamati a commentare la morte dei loro colleghi francesi si son guardati bene dal constatarlo, soprattutto dal constatare che nessuno in Italia osa fare satira sulla religione e il potere temporale della Chiesa. Oggi "Radio anch'io" era dedicata alla difesa della satira, quella brutta di Charlie Hebdo, in altri tempi si era disposti a stabilirne dei limiti per quella di Daniele Luttazzi, poi liquidato per aver plagiato Hicks e Carlin. Così abbiamo smesso di parlare di Luttazzi, di Hicks e di Carlin e ci ritroviamo a insegnare satira e libertà di espressione al mondo islamico.

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    1. Sentenza 2012: Luttazzi NON HA plagiato Hicks. La7 condannata a risarcire Luttazzi con 1 milione e 200 mila euro. Tutti quelli che lo accusano a vanvera di "plagio" mostrano la loro incompetenza. Qui sono sbugiardate tutte le balle diffuse in rete contro Luttazzi dal killeraggio del 2010: http://goo.gl/b6rb7v

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  2. Vincino è uno dei tanti partiti graffianti e dissacratori e finiti a tirare qualche carretta. A disegnare no è mai stato capace, e questo si vede subito. Dopo esperienze in cui ha dato ottime prove (a me viene in mente il Male, Tango e Cuore), poi ha finito per mettersi sul mercato.
    La vignetta nel post è conseguenza di quella scelta.

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  3. ma almeno l'editore è una persona fisica...

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  4. La reductio ad absurdum ha sempre, quando non ben centrata, un non so che di surreale: in assoluto, non si può sbagliare? Oppure, sbagliando è meglio far finta di non aver sbagliato? Lo sbaglio è sempre e solo un manifesto della sua constatazione oggettiva o invece incarna delle componenti soggettive? Colpa o Vergogna? Poi, effettivamente, che siamo quasi tutti pusillanimi è un fatto sancito anche dalla Costituzione. Zagreo

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  5. boh in realtà in tanti in virtù dei plagi di Luttazzi abbiamo scoperto Hicks e Carlin (e anche Emo Phillips e altri) e ne siamo lieti. Però non raccontiamoci che Hicks e Carlin sarebbero mai andati in TV nazionali, negli USA o qui. Le loro cose uscivano a teatro.

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  6. Un dettaglio che non riesco a spiegarmi (non so, sarò ottuso io) nella vignetta: "errata corridge"?
    Giuliano

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    1. Sull'ortografia, la grammatica e il lessico di Vincino sarebbe necessario un post a parte.

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  7. Lo stile di Vincino sta proprio nel "non saper disegnare". Idem per gli svarioni di grammatica che, palesemente, fa apposta. Il suo genio sta proprio nel fatto che non fa propriamente "ridere".

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