Da
un moto appena percettibile del capo, in cui v’era
tuttavia già un franco annuire di piena approvazione, la riflessione
di Luca Sofri sull’obiezione
di coscienza (Coscienze a
gratis – Wittgenstein,
24.2.2017) è arrivata a strapparmi un «bravo!» a metà del post,
un «bravissimo!» a tre quarti e al penultimo periodo un «dopo
averne detto peste e corna tante volte, stavolta mi è d’obbligo
complimentarmi pubblicamente». Al penultimo periodo, per l’appunto,
perché l’ultimo,
peraltro fatalmente superfluo (immaginate l’ultimo
colpetto di scalpello sotto il quale a Michelangelo va in frantumi la
Pietà), era il seguente: «Le coscienze gratis, son coscienze vuote»
(soggetto-virgola-verbo, che di Luca Sofri è praticamente la firma). Impossibile darvi altrimenti, qui, l’esatta espressione del mio sconcerto:
Cioè?
RispondiEliminaNon sa leggere? Mi-mi-fa-sol-la.
EliminaMacché non capisco un c....
RispondiEliminaFa niente, non è indispensabile.
EliminaMa secondo lei, Malvino, è un vezzo stilistico oppure è colpa dell'insegnante di italiano delle medie?
RispondiEliminaIo, non so cosa pensare.
e^ cche cca^ zzo
RispondiEliminaprova anche con un MI SOL FA LA assecondando il ritmo degli accenti. Con una tirata ascendente lo appiattisci.. cribio
E' per caso la trascrizione di questa scala ?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=sC75aU47GRk