Ho visto alla tv, su un palco, Bersani, Vendola e Di Pietro far le prove generali per una coalizione di programma. Facciano pure, poi, quando hanno un minutino, trovassero modo di farmi sapere se in questo programma c’è o non c’è l’impegno a mettere in discussione il regime concordatario, a provvedere alla drastica riduzione dei benefici di cui gode la Chiesa cattolica, a istituire il registro nazionale delle unioni civili di coppie dello stesso sesso e di sesso diverso, a consentire il matrimonio ai gay, ad abrogare la legge 40/2004, a depenalizzare il consumo delle cosiddette droghe leggere e sperimentare il regime di somministrazione controllata per quelle cosiddette pesanti, a facilitare il ricorso all’aborto farmacologico e l’accesso ai metodi contraccettivi, a istituire corsi di educazione sessuale nella scuola dell’obbligo, a consentire il testamento biologico e a favorire la libera e responsabile scelta eutanasica, alla regolamentazione e al controllo della prostituzione, a difendere e a sostenere la libertà di ricerca scientifica, all’abrogazione del reato di clandestinità e a una dozzina di cosette che adesso, preso alla sprovvista, non saprei mettere in questo elenco. Se ne manca una sola, andassero a cagare tutti e tre.
Ho il sospetto che ne mancherà più di una.
RispondiEliminaGrazie di esistere e di ricordare a TUTTI che come esseri umani dovremmo esercitare buona memoria e provata civiltà nonostante I MOSTRI che ci governano o che ci vorrebbero governare. Ciao, Andy
RispondiEliminaquei tre sono tre maschere, che recitano tre parti diverse ma hanno in comune una cosa fondamentale: la chiesa non si tocca.
RispondiEliminauno perché gli torna conto così, uno perché gode ad essere perseguitato dai preti, e il terzo perché è profondamente di destra.
poi purtroppo quei tre abbiamo, e uno lo votiamo pure, anche se la pensiamo esattamente come malvino.
A me basterebbero queste, per cominciare, anzi le riterrei più che sufficienti. Solo che, temo, nemmeno una verrà attesa.
RispondiElimina@-->Malvino
RispondiEliminaSottoscrivo immediatamente tutto.
Come giustamente osserva Lei, ci sarebbe dell'altro, ma mi pare che anche così potremmo dichiararci ampiamente soddisfatti.
Tuttavia, non credo che vi siano i presupposti perché in Italia una forza politica possa abbracciare tout-court un simile programma: Di Pietro, sotto sotto ma neppure tanto, si atteggia come un fascista della peggior specie (il principio d'indiscutibile autorità che, secondo lui, compete a un poliziotto in quanto tale e il relativo plauso di cui detto principio deve essere oggetto, sono, secondo me, la vera struttura di sostegno per qualsiasi fascismo); Vendola ha più volte e pubblicamente professato la propria natura di credente, all'evidente fine di non alienarsi i voti dei cattolici; Bersani va dove lo porta il cuore (di cane, nell'accezione bulgakoviana), a seconda delle convenienze e ne ha dato prova in svariate occasioni.
giovanni ha il sospetto che ne mancherà più di una, io sarei già soddisfatto, stupito e contento se ce ne fosse almeno una.
RispondiEliminaE se non lo fanno loro che si definiscono le "forze progressiste"...
RispondiEliminaNon capisco il perché della frase finale: realizzassero il 90% delle cose scritte sopra, lei sarebbe seriamente scontento al punto da non votarli?
RispondiEliminaFlx
@ Flx
RispondiEliminaMi citi una delle cose elencate alla quale sarebbe ammissibile rinunciare.
beh, si potrebbe intanto cominciare con qualcuna di queste sperando poi di realizzare anche le altre; concordo che non saprei quale abbia la maggiore o minore importanza e quindi da quale partire anche se personalmente avrebbe il mio appoggio chiunque mettesse in discussione il regime concordatario e i privilegi della chiesa.
RispondiEliminaMalvino, diciamoci la verità: se riuscissero a realizzarne UNA, di quelle cosette, ci sarebbe da toccare il cielo con un dito.
RispondiEliminaEgregio Dott. Castaldi, sottoscrivo il suo post in toto. Tuttavia non posso che rilevare che quanto da lei scritto sia il manifesto del partito-setta-galassia (non faccio nomi ma è chiaro) che più volte mi ha sedotto proprio in quanto unica entità politica a fare di tutte quelle battaglie la propria ragione d’essere.
RispondiEliminaSe però l’unico soggetto politico che lotta per questi temi è così minoritario in termini di consenso e minorato in termini di leadership, forse è proprio questa “selettività” o “sensibilità al tema” a costituirne la tara di fondo perché induce - o seleziona nei partecipanti - meccanismi psicologici deleteri: dall’orgoglioso “solo noi abbiamo […]” al vittimistico “nessuno ci capisce […]”
Mi chiedo se forse non sia è inutile cercare – come dei Diogene – il “soggetto politico” in cui riconoscersi in toto, anzi se questo atteggiamento non sia controproducente.
Nella premessa lei ha ragione, ma poi cade in errore in quella che definirei "reductio ad Pannellam". Le cose che ho elencato sono quelle che ritengo il minimo indispensabile in una decente liberaldemocrazia occidentale. Mi rendo conto di essere marginale allo scenario politico italiano, ma ritengo che Pd-Sel-Idv siano marginali a qualsiasi decente liberaldemocrazia occidentale. Non vedo, dunque, alcuna possibilità di produrre alcunché, né io da loro, né loro da me. Questo è tutto. Saluti.
RispondiEliminaPurtroppo, caro Dottore, ciò di cui Lei parla non è nel DNA dei nostri concittadini. Se lo fosse, oltre ad aver già realizzato quel che entrambi auspichiamo, si sarebbe da tempo cacciato a pedate lo schiattamuorto che s'annida tra i "pilastri del Bramante" (bella sinèddoche per l'antro della bestia, che rubo alla nostra Olympia De Gouges). La liberaldemocrazia è negli svedesi, nei norvegesi, nei danesi, oggi anche nei tedeschi, forse negli inglesi.
RispondiEliminaQuanto lo sia negli italiani, lo si vede - ahimè - da chi li rappresenta.
Un domani, chissà. Il cammino, a mio modestissimo avviso, è ancora molto, molto lungo e arduo e probabilmente io non avrò la soddisfazione di vederne il compimento.
Soprattutto, se si parte dal presupposto di voler giungere alla meta senza compromessi, ossia tramite valori effettivamente, profondamente e, aggiungo, utilitaristicamente condivisi e non mediante condizionamento ideologico o persuasione mediatica.
@Luigi Castaldi
RispondiElimina[Mi citi una delle cose elencate alla quale sarebbe ammissibile rinunciare]
Sottoscrivo l'importanza delle proposte, aggiungerei anch'io la mia quindicina e suggerirei qualcosa a cui rinunciare, anche se non è nella lista.
Rinuncerei al voto.. giocare ai soldatini con le bambole, non ha senso.
Alfredo