La vicenda di cui è protagonista l’ingegner Soter Mulè ci dà conferma di quanto già sapevamo: abbiamo magistrati e giornalisti tra i più cretini al mondo.
Accusato in un primo momento di omicidio volontario, come se l’intenzione di uccidere sia implicita nella pratica del bondage su un soggetto pure non consenziente, sul Mulè ora pesa l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, perché la vittima – si è accertato – era consenziente. Saremmo dinanzi a una morte, dunque, avvenuta in conseguenza di percosse o lesioni personali? Niente affatto. Isolato da altre pratiche che qui paiono essere di fatto escluse dalla dinamica degli eventi che hanno portato alla morte di Paola Caputo, il bondage non provoca lesioni, né danni equivalenti a quelli riportati da percosse, che invece, nell’ipotesi di omicidio preterintenzionale, dovrebbero costituire il necessario fine doloso dell’“azione minore”, la quale, superando l’intenzione del reo, verrebbe così a produrre l’evento fatale. Ma qui, in tutta evidenza, quest’“azione minore” non era affatto contemplata dal “programma” concordato dal Mulè e dalla Caputo, né è stata posta in essere in violazione del patto.
È evidente che siamo di fronte a un mero incidente, ma è pure evidente che l’ipotesi di omicidio colposo dev’essere sembrata troppo mite, comunque inefficace a sanzionare sul piano morale una pratica che il magistrato fa fatica a ritenere legittima tra soggetti adulti e consenzienti. Delle due, una: saldo nel senso comune che è padre di ogni pregiudizio, il magistrato ritiene intrinsecamente violenta e dunque potenzialmente pericolosa la pratica del bondage, a dispetto di ogni piana evidenza; sennò – e allora sarebbe ancora peggio, perché non si tratterebbe solo di ignoranza – egli si sente in dovere, attraverso l’azione della pubblica accusa, di farsi latore di un pregiudizio espresso dal senso comune, che peraltro non è riuscito neanche a informare a sufficienza la lettera della legge affinché il Mulè sia poi effettivamente imputabile di lesioni o percosse.
C’è da aspettarsi che l’accusa di omicidio preterintenzionale venga formulata in ogni caso in cui un soggetto muoia di infarto miocardico o di ictus cerebrale durante un rapporto sessuale, anche di quelli che il senso comune non sottoporrebbe ad alcuna censura morale per le modalità con le quali viene espletato: si tratta di attività potenzialmente a rischio, sempre, anche da slegati. Se non dolo, ci sarebbe sempre da ipotizzare una colpa di là dalla più mite finalità di scoparsi – eventualmente – a sangue.
Analoghe considerazioni sono inevitabili per la gran parte dei giornalisti che si sono fiondati sulla vicenda con la morbosa voracità che i benpensanti si sentono autorizzati a esercitare sul privato di coloro che ritengono devianti. Il peggio ce lo ha offerto il Corriere della Sera. Così, Ester Palma pensa di poter ricavare un profilo “tutt’altro che rassicurante” dal più banale e anodino dei manifesti parafiliaci postato dal Mulè sulla sua pagina di Facebook, come se l’atmosfera che avvolge una parafilia sia penetrabile da altri che chi voglia condividerla.
Non da meno Fabrizio Peronaci, che in un’intervista via chat con una cultrice di Shibari si esibisce in domande del tipo: “A tua figlia trasmetteresti le stesse idee?”. È evidente che per il nostro la questione sia ideologica, non di gusto, e allora chissà quale ideologia ci sarà mai dietro il suo voyerismo, e chissà chi gliel’ha inculcata: mamma o papà?
Il peggio del peggio, invece, ce lo offre Paolo di Stefano: “Neanche la dignità di un luogo dotato di un minimo alone evocativo: non dico un castello, un palazzo nobiliare, un covento, un boudoir o un carcere, come se ne trovano nelle pagine del Marchese de Sade, ma almeno un appartamento, una villetta di periferia… No, no, un vano caldaia in via Settebagni, tra tubature, manopole, idrometri, idranti e cavi…”. E qui il Mulè non ha scampo: passi per il bondage, ma almeno praticarlo in un ambiente che soddisfacesse l’immaginario del giornalista. E poi, diciamocelo, la Caputo non era neanche giapponese...
[si consiglia: La posizione del liberale (senza corda) di Luca Massaro]
Aggiornamento “Il gip ha derubricato l’ipotesi di reato da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo” (la Repubblica, 12.9.2011). Ritiro le osservazioni sui magistrati.
[si consiglia: La posizione del liberale (senza corda) di Luca Massaro]
Se mi permette, il peggio di tutti (anzi: la peggio di tutti) si trovava nella pagina dei commenti, sempre sul CorSera.
RispondiEliminaMah, per una volta non sono d'accordo con Lei; non tanto sulla qualificazione giuridica del fatto ( chi vorrà ci si sbizzarrirà, tra la fase preparatoria con fumo e alcool e qualla successiva, con un taglio delle corde parso tardivo), quanto per una dimenticanza: abbiamo anche ingegneri tra i più imbecilli del mondo, ora lo sappiamo per certo.
RispondiEliminaStia bene.
Ghino La Ganga
@ Ghino La Ganga
RispondiEliminaUn ingegnere non si giudica dai suoi gusti sessuali e nessun gusto sessuale rende imbecille uno o intelligente un altro.
"nessun gusto sessuale rende imbecille uno o intelligente un altro"
RispondiEliminaA parte il piccolo inconveniente dell'ipovisione che si dice derivi da un esasperato onanismo.
Io uso gli elastici per i capelli, così una si libera quando vuole, più liberale di così.
RispondiEliminaE' certo che i giornali ci sguazzano a raccontare di un po' di perversione, che insomma la gente è tornata al lavoro e fare qualche paginata su "modi strani di scoparsi la figa" aiuta a vendere.
RispondiEliminaPerò, però, sarà pure da accertare se erano tutti e tre ubriachi e abbastanza fatti, o se qualcuno ha condizionato qualcuno a spingersi più in là.
e su, il pm sarà stato un fesso, ma sono certo che, se ci sarà una condanna, sarà 'omicidio colposo', il giusto insomma. Niente dolo, solo imperizia, come stirare un pedone in strada. Non hai frenato quando dovevi? Affari tuoi.
RispondiEliminaper quanto riguarda i giornalisti invece, non ne ho trovato uno che esprimesse un'opinione sensata. Evidentemente in questa teocrazia delle banane praticare il bondage tra adulti consenzienti è un crimine, andare con prostitute minorenni oppure inchiappettare il chierichetto in canonica è solo una piccola svista da 'contestualizzare'. Aspetto dunque l'intervento di mons. Fisichella.
Perdoni,Lei ha gravemente frainteso. Figurarsi se mi riferivo ai gusti sessuali. Il bizzarro sistema di collocazione dei pesi , la sottovalutazione dei rischi delle corde al collo, l'aver lasciato lontano il coltello per l'eventuale pronto intervento: mi paiono tutte chiare conferme dell'imbecillità dell'ingegnere.Ce ne sono fin troppi, di ingegneri imbecilli, in questo paese: e i loro gusti sessuali non c'entrano nulla.
RispondiEliminaStia bene e sia meno brusco, per favore.
Grazie.
Ghino La Ganga
Ah,Le devo comunque delle scuse, poichè ritenevo l'ingegnere imbecille unico di questo triste caso. Ho tuttavia letto che il sindaco del comune ove risiedeva la vittima vuole proclamare il lutto cittadino. Sicchè il numero aumenta, dandomi tra l'altro l'occasione per scusarmi come si deve con Lei in un post.
RispondiEliminaStia bene.
Ghino La Ganga
"Il gip ha derubricato l'ipotesi di reato da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo". Repubblica
RispondiElimina@ Ghino La Ganga
RispondiEliminaComincio dalla fine. Il mio commento era: "Un ingegnere non si giudica dai suoi gusti sessuali e nessun gusto sessuale rende imbecille uno o intelligente un altro". Non mi sembra affatto brusco. Venendo al merito: ritengo del tutto arbitraria la correlazione da lei proposta nel primo commento tra l'essere imbecille e l'essere ingegnere italiano. Non credo, infatti, che una laurea in ingegneria torni indispensabile alla pratica dello Shibari: di conseguenza, ritengo che il mestiere del Mulè non possa costituire elemento notevole nel commentare la vicenda, tanto meno per dimostrare l'imbecillità degli ingegneri, se italiani, con la condotta negligente dell'imputato (laddove fosse dimostrata tale). Augurandomi di non esserle apparso brusco anche stavolta, la saluto caramente.
Nessuno di voi considera che le vittime di questa storia sono 3, come 3 sono i " responsabili".
RispondiEliminaPurtroppo, però, Paola non c' è più. Ed allora pensiamo a Soter e Federica..
In conclusione: Ghino s'è invaghito di Luigi e mostra di gradire pratiche grafo-masochiste.
RispondiEliminaper l'anonimo qua sopra:
RispondiEliminaIn conclusione, è assai triste avere lettori del genere. Almeno per me, che non son masochista.
State bene.
Ghino La Ganga
"abbiamo magistrati e giornalisti tra i più cretini al mondo."
RispondiEliminami scusi ma il solo fatto che un magistrato inizialmente abbia accusato l´Ing. di omicidio preterinzionale sarebbe la dimsotrazione di questa tesi?
Prendo atto che ha cambiato idea, ma allo stesso modo: i magistati non sono piu' cretini perche' derubricano il fatto ad omidicio colposo?
Ma non sarebbe meglio tacere, aspettare che siano finite le indagini (ma veramennte ritiene che sui giornali vengono riportare in maniera corretto i procedimenti giudiziari??) o almeno saperne un attimo di piu' e poi esprimere un giudizio sul magistrato in questione e non su tutta a categoria.
Simone
Simone, lei è noioso.
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