Raiuno, h. 20.36: “Un grande italiano, Gaetano Salvemini, diceva che l’Italia è fatta così: se ti accusano di aver stuprato la statua della Madunina che sta sul Duomo di Milano, la prima cosa che devi fare è riparare all’estero, poi dopo si vede”.
Tenevo più al posacenere che al televisore, e per fortuna ha sfondato lo schermo del Samsung senza riportare danni. Mi pento del gesto, ovviamente, non sono poi così bestia, ma è stato un gesto d’impeto, di quelli che non ti lasciano nemmeno una frazione d’attimo per ragionare.
Un clericofascista di merda cita Gaetano Salvemini, l’antifascista e l’anticlericale, per giustificare la latitanza di Valter Lavitola: la prima cosa che ti capita sotto mano è il posacenere, nemmeno fai in tempo a realizzare, lo afferri e lo lanci. Ti penti prima che arrivi, ma quando è già partito. (Mi aspettavo uno scoppio, delle scintille, ma evidentemente accade solo coi televisori a tubo catodico.)
Ovviamente tutti sanno che non è stato Salvemini a ispirare la latitanza di Lavitola: è stato Berlusconi, suo padrone, e padrone di Ferrara. Sulla frase di Salvemini, invece, ci sarebbe molto da dire.
È attribuita a lui, ma nessuno produce mai la fonte. Qualcuno dice che si trovi su un numero di Non mollare, il giornale al quale diede vita nel gennaio del 1925, insieme a Carlo Rosselli, a Ernesto Rossi, a Piero Calamandrei e ad altri antifascisti, e che interruppe le pubblicazioni nell’ottobre di quell’anno. Fu proprio per quello che scriveva su quel giornale che Salvemini fu arrestato, in giugno. A luglio fu processato e gli fu concessa la libertà provvisoria: ne approfittò per fuggire in Francia, il mese dopo. La frase che anche stasera gli viene attribuita è introvabile nelle copie anastatiche del giornale che La Nuova Italia editò nel 1955, ma ce n’è una abbastanza simile di Piero Calamandrei, proprio a commento della fuga di Salvemini, in uno dei saggi di accompagnamento all’edizione (poi per Bollati Boringhieri, 2005): “Se mi accusassero di avere rubato la Torre di Pisa, io, intanto, mi darei alla latitanza”.
È difficile ricostruire i passaggi che hanno portato alle modifiche della frase e al cambio di attribuzione, ma nella forma che stasera ci era offerta da Ferrara appare in bocca a Bettino Craxi (Massimo Franco, Hammamet, Mondadori 1995), e di lì un po’ dappertutto, citata quasi sempre da chi in questi anni ha voluto dipingere il segretario del Psi, il vecchio padrone di Ferrara e di Lavitola, come un perseguitato politico costretto all’esilio.
Ma non ha importanza. Mettiamo che sia stato Salvemini, e non Calamandrei. Che si trattasse della Madonnina del Duomo di Milano, e non della Torre di Pisa. Che si trattasse di uno stupro, e non di un furto. Mettiamo che davvero Salvemini abbia detto o scritto quella frase: usarla per giustificare la latitanza di Lavitola non merita un posacenere in faccia?
In faccia, sì. Ma su un 50 pollici, specie se al plasma, no. Lunga vita ai plasma, che danno 10-0 agli lcd...
RispondiEliminalo stai lusingando
RispondiEliminaProva a farlo "riparare all'estero".
RispondiEliminaNon lo legge più ma lo guarda ed ascolta.
RispondiEliminaCome mai?
Hai fatto benissimo, ma perchè continui ad infliggerti Ferrara?
RispondiEliminaTu sei malato.
È giunto il momento di smettere di guardare la tv.
RispondiEliminaMa da quando il principio di autorita' funziona di nuovo per gustificare la validiata' di una affermazione??
RispondiEliminaEhm... io mi ero limitato ad "immaginare" gesti distruttivi... Che abbia sentito il tonfo sordo da qui?
RispondiElimina@ Zdenek
RispondiEliminaE' più facile smettere di comprare un giornale che fare in tempo a cambiare canale.
@ Telebolla
Sì, hai ragione, ma sto guarendo.
@ Luigi Castaldi
RispondiEliminaLei ammette, allora, di seguire e sopportare "il Minzo". Bello stomaco.
@ Zdenek
RispondiEliminaSe seguissi solo ciò che vale la pena di seguire...
Mai come in questo caso è adatta la frase di Salvemini stesso: "I cattolici rivendicano le loro libertà in base ai principi nostri e negano le nostre libertà in base ai principi loro".
RispondiEliminaposacenere in faccia meritatissimo.
RispondiEliminachiara