martedì 29 luglio 2014

Un cazzo di niente

Il governo Monti si insedia il 16 novembre 2011 e nel primo mese di vita ottiene l’approvazione del ddl che introduce nella Costituzione il pareggio di bilancio da parte della Camera (30 novembre) e del Senato (15 dicembre), in entrambi i casi all’unanimità. Nel frattempo emana la manovra fiscale cosiddetta anticrisi che prevede un gettito di 30 miliardi di euro in tre anni e che viene approvata alla Camera (16 dicembre), a larga maggioranza. Il secondo mese inizia con l’approvazione della manovra al Senato (22 dicembre), anche qui a larga maggioranza, e termina con l’approvazione alla Camera della risoluzione unitaria sullo stato della giustizia (17 gennaio). Il terzo mese vede il varo di misure di liberalizzazione in vari settori economici (20 gennaio), l’approvazione alla Camera della Legge Comunitaria 2011 (2 febbraio) e il primo dei provvedimenti cosiddetti svuotacarceri (15 febbraio). Nel quarto mese abbiamo l’approvazione del ddl cosiddetto milleproroghe 2012 (23 febbraio), il positivo passaggio al Senato del ddl sulle liberalizzazioni, la nascita dell’Authority sui trasporti e il riordino delle tariffe sull’energia (1° marzo). Il quinto mese vede il varo della riforma del mercato del lavoro (23 marzo) e quello della riforma del catasto (16 aprile).
Tutta roba che potrà piacere o no, ma un bel mucchietto di roba.

Il governo Letta si insedia il 28 aprile 2013 e nel primo mese di vita blocca il pagamento della rata di giugno dell’Imu ed eroga i fondi per la cassa integrazione ordinaria e per quella straordinaria (17 maggio). Il secondo mese inizia con l’approvazione del ddl per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e il varo di un decreto-legge su alcuni bonus fiscali (31 maggio), mentre al Senato (3 giugno) e alla Camera (5 giugno) passa il decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Pochi giorni dopo l’esecutivo vara il cosiddetto decreto del fare che contiene misure anticrisi per il rilancio dell’economia e lo sviluppo del paese (15 giugno), mentre due settimane dopo è la volta della modifica alla Riforma Fornero (24 giugno). Il secondo mese dell’esecutivo si chiude col decreto che blocca temporaneamente l’aumento dell’Iva (26 giugno) e con la presentazione del disegno di legge sull’occupazione giovanile grazie allo sblocco di 1,5 miliardi di euro dal fondo europeo (28 giugno). Il terzo mese vede la presentazione da parte dell’esecutivo di un ddl costituzionale per l’eliminazione delle Province (5 luglio) e il suo impegno a portare in Parlamento ogni decisione relativa a spese militari (16 luglio), chiudendosi con l’approvazione alla Camera delle misure economiche d’urgenza proposte dal governo (26 luglio), che col quarto mese vedrà l’approvazione anche da parte del Senato (7 agosto). Dopo pochi giorni il governo annuncia tagli per 50 milioni sulle auto blu del parco macchine della Presidenza del Consiglio e sugli aerei della flotta di stato (12 agosto). Due giorni dopo il Consiglio dei Ministri approva un decreto legge sul femminicidio (14 agosto), mentre di lì a due settimane è la volta di un decreto legge su pubblica amministrazione e precariato giovanile (26 agosto). Il quinto mese l’esecutivo approva un decreto legge sul welfare dello studente, con agevolazioni sui libri di testo e provvedimenti per la tutela della salute a scuola (9 settembre).
Anche qui valga quanto sopra: saranno state iniziative sagge o no, utili o meno, ma certo non si può dire che il governo non abbia combinato niente.

Veniamo ora ai primi cinque mesi del governo Renzi, il governo del cazzaro che si atteggia a uomo del fare. Il suo esecutivo vede la luce il 22 febbraio di quest’anno e in cinque mesi e una settimana cos’ha combinato? Ha messo 80 euro nelle buste paga di qualche milione di dipendenti pubblici alla vigilia delle Europee, e ancora non si sa dove caverà la copertura, anzi si parla di una manovra di autunno. Le riforme costituzionali annunciate sono a zero, e così la legge elettorale. Pubblica amministrazione? Jobs Act? Che altro? È un governo che dichiara di incarnare il dinamicissimo modello del fare per fare, e che ha fatto? Un cazzo di niente. 

27 commenti:

  1. "Un cazzo di niente."
    Rectius: un cazzo ... nel culo. C'è a chi piace e noi si rispetta tutti.

    LB

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  2. Cosa dici, c'é l'ottimo aumento per cossiddetta "copia privata" al fine di salvare la quella cosa ignobile chiamata SIAE.
    Che cazzo di governo!

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  3. 80 euro nelle buste paga di qualche statale; questa è una solenne minchiata!
    che denota come lei quando scrive di Renzi non è razionale !
    Gli 80 euro sono andati nelle tasche di QUALSIASI LAVORATORE DIPENDENTE, pubblico o privato
    alla mia dipendente ne sono toccati 62 e NON sono un ente pubblico!
    Ora Renzi, a parere di chi le scrive è il meno peggio, non il meglio ed è pieno di difetti e tic caratteriali non tanto bellini; ma lei quando ne scrive è irrazionale e impreciso, e da legittime critiche i suoi post appaiono livorosi attacchi ad personam

    Spulci meglio la gazzetta ufficiale e troverà altri atti legislativi in questi cinque mesi.

    alessandro riccio

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    1. E' dalla Gazzetta Ufficiale che ho attinto per tutti e tre i governi. Sa elencarmi lei cosa ha fatto il suo Renzi? In quanto a quelli che lei impropriamente definisce "attacchi ad personam", direi siano del tutto legittimi a fronte di una leadership ed una premiership dalla ossessiva personalizzazione. Consigli a quel cazzaro che sta a Palazzo Chigi di dare profilo politico alle pirotecniche inconcludenze che sono il suo marchio distintivo e parleremo di politica.

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    2. Ottima risposta, ma credo inutile. Il sig. imprenditore alessandro riccio è probabilmente una di quelle persone che si sono strappate le vesti per avere renzi, pagando 2 € a un banchetto in piazza, ed ora dopo 5 mesi di parole e promesse sentono qualcosa che preme al fondo schiena.
      Non lo sanno ma è un caxxo da 20-30, non cm ma miliardi che dovranno pagare con la prossima manovra per aver avuto il loro babbeo di turno girare per l'europa per 5 mesi senza fare niente per il paese.

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  4. 1) Renzi non è mio piu' di quanto sia suo, da dove viene il suo livore?
    2) ha attinto male allora, le do un indizio: decreto poletti, cerchi meglio e troverà altro
    3) sto apsettando una sua correzzione sulla solenne minchiata degli 80 euro; cos'è non sa riconscere che anche lei a volte sbaglia? o vuole forse insinuare di nuovo che sono uno statale?

    ahi Malvino, mala tempora currunt... se chi usava la ragione ora usa la pancia...


    alessandro riccio

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  5. ps: è legittimo l'attacco ad personam, ci mancherebbe ma purche si sappia non CONFONDERLO con gli attacchi sulle cose; ed è sulle cose fatte e/o non fatte dal Renzi che lei mi è impreciso.
    IO non ho un filo diretto col Pres piu' di quanto lo abbia lei; per cui non consiglio una cippa a nessuno caro Lei

    alessandro riccio

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  6. per l'anonimo del "qls dipendente" e per castaldi: l'anonimo ha ragione sulla forma ma non sulla sostanza, credo. Le cose non sono sempre banali. Ovvero: certamente il bonus è per tutti i dipendenti con requisiti reddituali specificati. Ma per i dipendenti privati il plafond è subito preso dalle imposte che il loro sostituto deve pagare. In caso questi dovrà anticipare di tasca sua. Poi è chiaro che si avrà minor gettito. Per i dipendenti pubblici, le loro imposte sono partite di giro o addirittura figurative, come i contributi del resto, quindi immediatamente ciò significa un esborso maggiore per cassa per ogni dipendente pubblico. Di sicuro poi ci saranno assestamenti per competenza nei bilanci. Noi non amiamo le tasse. Ma esse sono state rese necessarie per l'ingente debito pubblico a causa di spesa improduttiva. Tagliare prima di tutto questa senza operazioni cosmetiche. Il resto è fuffa. Se permetta, Malvino, non si faccia trollare.

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    1. Quando non rispondo ad un commento, non è detto sia perché mi abbia disarmato. E poi al signor Riccio bisogna lasciar dire.

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  7. C'è chi spera ,chi dispera ,chi se ne frega.Ma è indubbio che nessuno l'ha votato.

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    1. Non è vero, l'ha votato il 23,3% degli aventi diritto al voto, anche se non si trattava di elezioni politiche e lui era il primo a dire che le europee non erano un referendum sul governo. Un premier nominato e un parlamento di nominati: la democrazia, oggi, è un sistema di cooptazione a cascata.

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  8. L'amara realtà è che di provvedimenti inutili, anzi dannosi, ne hanno fatti una miriade tutti e tre (Renzi non so a che fiducia sia ma almeno una al mese), con nomi più o meno simili (semplificazione, competitività), ma tutti e tre nessuna riforma. E' il guaio di pensare che leggersi i titoli sulla Gazzetta ufficiale serva a capirci qualcosa. Le riesce meglio con i documenti vaticani.
    -Monti ha fatto una riforma delle pensioni, introdotto l'Imu e una pessima riforma del lavoro. Stop cose degne di nota (la riforma del catasto deve ancora partire, si sta discutendo ora il primo decreto sulle commissioni censuarie);
    -Letta ha sostituito l'Imu sulla prima casa con la Tasi, riformato il finanziamento pubblico ai partiti, pagato qualche miliardo di debiti PA. Il resto tuffa;
    -Renzi ha regalato gli 80 euro, corretto la riforma del lavoro Fornero con il decreto Poletti, incardinato riforma costituzionale che Letta in 10 mesi era ancora ai saggi e alle bozze di Quagliariello.
    Renzi può essere criticato non perché abbia fatto meno, ma finora non meglio o più degli altri

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    1. Sul governo Monti ho scritto: "Tutta roba che potrà piacere o no, ma un bel mucchietto di roba"; e su quello Letta: "Saranno state iniziative sagge o no, utili o meno, ma certo non si può dire che il governo non abbia combinato niente". Parlavo di mera quantità, di passaggi in cui l'esecutivo è stato soggetto attivo. E lo facevo per sottolineare che, a dispetto del millantato attivismo del cazzaro, il suo governo è quello che dei tre ha prodotto meno: non meglio degli altri due, convengo, ma certamente meno. Un decisionismo tutto percepito, direi. E aggiungerei che le resistenze alla sua azione sono paradossalmente più consistenti di quelle incontrate da Monti e da Letta.

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    2. E io ho scritto che ti sbagli anche sulla mera quantità! Renzi finora ha fatto passare con voti di fiducia ben 10 decreti in 5 mesi, non proprio pochini. E' la qualità (cioè nessuna vera riforma) che fa dire "un cazzo di niente" per tutti e tre i governi. Ripeto: tutti hanno approvato una miriade di provvedimenti come fossero coriandoli, pochissimi degni di nota

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  9. E io ho scritto che ti sbagli anche sulla mera quantità! Renzi finora ha fatto passare con voti di fiducia ben 10 decreti in 5 mesi, non proprio pochini. E' la qualità (cioè nessuna vera riforma) che fa dire "un cazzo di niente" per tutti e tre i governi. Ripeto: tutti hanno approvato una miriade di provvedimenti come fossero coriandoli, pochissimi degni di nota.

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    1. cit "pochissimi degni di nota": Monti e poi Letta han distrutto l'economia italiana con conseguenze in termini di perdita di reddito pari alla 2° guerra mondiale e Lei dice "hanno approvato una miriade di provvedimenti come fossero coriandoli, pochissimi degni di nota".
      Co sa dovevano fare di più per farsi notare? Sganciare una bomba atomica?

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    2. Un po' forte ma condivisibile.

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  10. piccolo particolare: Monti e Letta avevano una maggioranza più grossa, ergo il peso dei rompicoglioni è minore. Intendo anche all'interno dello stesso PD, dove Renzi ha più nemici che amici.

    Al netto della qualità delle rotture di coglioni, ovviamente.

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  11. Se fossi amministratore di una grossa multinazionale Monti e Letta, ma anche Renzi, sarebbero i politici perfetti per consolidare la mia posizione.

    Ma siccome sono un semplice lavoratore, a me uno che ha detto limpidamente: "We are actually destroying the domestic demand...." non fa minimamente piacere averlo Presidente del consiglio, tantomeno per fare macelleria sociale.

    Ma siccome la moda liberista, di coloro che tanto odiano lo Stato ed i presunti sprechi, non permette a tutti di avere lo stesso punto di vista, personalmente rabbrividisco all'idea che possa piacere uno che fa gli interessi di pochi e nel nostro caso parliamo anche di creditori ESTERI. E' antipatriottico, è classista, è autolesionista.

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  12. Se il fare è fare come Monti, meglio che stiano fermi...

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    1. Basta non millantare dinamismo.

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    2. E tu non millantare intelligenza.
      Se far contrarre il PIL del 2,5% vuol dire fare qualcosa, l'inanità diviene virtù.
      Comunque, non ti preoccupare: Renzi è stato messo lì dagli stessi che ci hanno messo prima Monti e poi Letta, per fare come loro e ottenere gli stessi risultati. Se non si è mosso finora, è stato perché a maggio ci sono state le ultime libere elezioni, ed aveva bisogno di consenso.
      Quindi, non ti preoccupare: tra l'estate e l'autunno farà, nel solco della tradizione dei suoi predecessori. Così sarai contento.

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    3. Ho inserito una risposta polemica, perché ho frainteso il senso della tua risposta.
      Mi scuso della mia pochezza, sebbene io ritenga valido quanto al di fuori della inutile diatriba.

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    4. Facciamo così: tu rileggi meglio il post e stavolta cerchi di capire bene quale senso avesse, e io per il momento evito di mandarti a cagare. Mi pare una proposta onesta.

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  13. Non ha fatto niente ma non è questo il punto. Ci sono voluti vent'anni di fascismo, una guerra persa e casa savoia per convincerci a passare alla repubblica. Ma gli italiani restano fondamentalmente monarchici. Oggi regna Re Matteo, domani lo butteremo giù, gli tireremo le monetine e ne faremo un altro.

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    1. Infatti. Qui a nessuno sfugge che il problema sta in un popolo di merda.

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  14. Capisco che l'idea dell'articolo sia quella di sottolineare quello che l'autore ha percepito come immobilismo del governo Renzi a dispetto di un propagandato attivismo ed ho letto e compreso il passaggio in cui l'autore sottolinea che quel che è stato fatto può piacere o meno, ma poter leggere tutte queste nefandezze prodotte da quei due sciagurati governi tutte insieme è quel che dà valore all'articolo stesso. Ad anni di distanza, è una testimonianza storica della quale ringrazio Luigi Castaldi.

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