martedì 20 agosto 2019

Corrispondenze


[Storia di quello che prometteva d’essere un giallo letterario dai risvolti inquietanti, una di quelle formidabili avventure che...]


27 lug 2019, 05:27
Caro Luigi, ti sottopongo un caso che credo ti interesserà, anche per chiederti consiglio data la tua conoscenza di cose vaticane e di filiere librarie. Laltro giorno è venuto da me un professore di scienze ambientali, anzianotto ma sembra molto in gamba, gioviale, ha fatto consulenza a Obama per tutti gli otto anni etc. e adesso insegna da noi ma credo sia stato assunto per far figura, non risponde a nessun dipartimento ma solo ai capi dellamministrazione. Orbene, questo docente è da anni impegnato in una prova tanto estenuante quanto - fino ad ora - vana: provare a dare un nome o cavare qualche notizia utile su tale Padre Luis Gallet, autore del libro El Padre, storia della sua missione in un villaggio remoto delle lontane aree indigene brasiliane. Il libro è stato scritto negli anni 60, tradotto in varie lingue, da noi edito da Borla, e a detta del docente pur essendo datato è un testo fondamentale per un approccio nuovo alla sostenibilità del mondo globale etc. Ora qui viene il bello: anche se nel libro lui dice di venire dalla diocesi di Nizza - mi sembra - il professore ha fatto ricerche dettagliatissime e di questo Gallet negli archivi della diocesi non cè traccia, così come i nomi delle città francesi nel testo sono tutti inventati di sana pianta. Pare che il libro sia stato fatto sparire, due nuovissime Storie del Brasile non lo nominano, così come altri testi dedicati alla teologia della liberazione, di cui questo libro dovrebbe essere uno dei pilastri fondanti. Insomma, non ci si capisce un cazzo. Questo era uno che è diventato scomodo, troppo preso nella sua missione di prete dassalto? La traduzione in inglese è stata resa come Freedom to starve che diciamo non suona benissimo per una chiesa cattolica impegnata in mille maneggi finanziari e in ancor più numerose intemerate a favore di imprenditori filibustieri sì, ma amici-amici. Io ho suggerito al docente due cose: a) investigare su associazioni cattoliche di sinistra che possono aver avuto a che fare con lui personalmente o con la pubblicazione del libro; b) trovare uno sponsor che gli permetta di avere accesso a qualche informazione nella biblioteca vaticana, magari mettendo sul piatto una certa accondiscendenza verso le posizioni della chiesa nei prossimi interventi del prof che saranno ai massimi livelli - testi che avranno diffusione universale, documenti adottati dalle nazioni unite etc. in un momento in cui la chiesa deve far dimenticare tante brutte situazioni... Tu che dici? Qualsiasi tuo pensiero sarà come sempre prezioso.
***


27 lug 2019, 06:21
Sono a Ischia, dammi il tempo di tornare a Napoli, martedì, per frugare nei miei scaffali, e al massimo entro giovedì ti faccio sapere. Ti abbraccio,
L.


27 lug 2019, 15:21
Grazie, carissimo, un abbraccio anche a te.
***


4 ago 2019, 17:15
Non mi sono dimenticato di te, ma ho avuto imprevisti. Provvederò appena possibile. Ciao.
L.


4 ago 2019, 19:38
Tranquillissimo, nessun problema. Spero imprevisti non sgradevoli. Alla prossima.
***


5 ago 2019, 21:58
Cominciamo col dire che non si tratta di padre Luis Gallet, ma di padre Paul Gallet, e che non è mai esistito per la semplice ragione che è uno pseudonimo, molto probabilmente dello Jean-Marie Perret che si presentò come curatore delledizione di El Padre in Francia. Non avevo il libro, ma ce nera ancora una copia su eBay, mi arriverà venerdì 9. Lo porterò con me a Berlino dove starò per 4 o 5 giorni, solo dalla lettura potrò dirti qualcosa. Il Consolato del Brasile a Napoli, che peraltro ho scoperto essere a meno di 100 metri da casa mia, è chiuso dal 1 agosto al 19 settembre, ma ho inoltrato via email una richiesta di incontro col console accennando, pur vagamente, alla questione. Ti farò sapere. Ciao.
L.


5 ago 2019, 22:22
Allora subito grazie per l’interessamento, ho già girato le informazioni al collega, il quale si starà fregando le mani. Sul nome del missionario sotto pseudonimo ho fatto una cappella io e ti chiedo scusa, dovendo compattare molto materiale in una sola mail mi sono incartato. Per cui grazie ancora e se il collega scopre qualcosa - sarà presto in italia per ricerche - ti tengo informato.
***


8 ago 2019, 21:17
Caro ***, il volume di Paul Gallet mi è arrivato con un giorno di anticipo e mi sono fiondato a leggerlo preso dalla curiosità instillatami dalla tua prima email di questo scambio. Per darti la misura della mia delusione, riporto alcuni brani della tua email. «Questo docente è da anni impegnato in una prova tanto estenuante quanto - fino ad ora - vana: provare a dare un nome o cavare qualche notizia utile su tale Padre Luis Gallet, autore del libro El Padre, storia della sua missione in un villaggio remoto delle lontane aree indigene brasiliane». Mi chiedo se «questo docente» abbia almeno letto El Padre: fin dalla presentazione del curatore, Michel Quoist, e dalla introduzione dello stesso, si fa presente che Paul Gallet è uno pseudonimo, e che dunque ricerche su quel nome non possono materialmente dare notizie significative; altra cosa è cercare di capire chi ci sia dietro quel nome, e qui - con le riserve del caso - io credo di poter avanzare un’ipotesi, ancorché con l’azzardo dato dal non avere a disposizione il testo in lingua originale: Paul Gallet non è altri che lo stesso Michel Quoist, che ha probabilmente elaborato in forma di epistolario le chiacchierate con un (o più probabilmente più d’un) presbitero volontario in Brasile: estremamente indicative in tal senso le consonanze lessicali tra alcuni passaggi delle lettere (per esempio, la circolare n. 4 di pag. 38 et segg.) e il testo dell’introduzione (ma potrebbe trattarsi di un artefatto dato da un’omogeneizzazione lessicale voluta dalla traduttrice, Piera Zamaglino). «Ora qui viene il bello: anche se nel libro lui dice di venire dalla diocesi di Nizza - mi sembra - il professore ha fatto ricerche dettagliatissime e di questo Gallet negli archivi della diocesi non c'è traccia, così come i nomi delle città francesi nel testo sono tutti inventati di sana pianta». Ma è ovvio: è chiaramente affermato dal Quoist che i nomi delle città sarebbero stati «inventati di sana pianta [per] rispettare l’incognito di questa testimonianza» (pag. 9). «Ricerche dettagliatissime»? A che pro con queste premesse? «Pare che il libro sia stato fatto sparire». Ma proprio per nulla: difficile trovarlo in italiano (ti ho detto che su eBay c’era un’unica copia, ora mia), ma in Francia e altrove (soprattutto in lingua inglese) si trova, eccome. «Due nuovissime Storie del Brasile non lo nominano, così come altri testi dedicati alla teologia della liberazione, di cui questo libro dovrebbe essere uno dei pilastri fondanti». Perché dovrebbero nominarlo? Non ha alcun valore documentale sul piano della ricerca storica o di quella sociologica. E perché, poi, dovrebbe essere un pilastro fondante della teologia della liberazione, visto che è privo di ogni elaborazione teologica, sia sul piano della dottrina morale, sia su quello della dottrina sociale? Insomma, caro ***, un falso problema. Purtroppo.
L.


8 ago, 21:48
Mi dispiace moltissimo che tutta questa aspettativa si risolva in una panna montata anche un po’ rancida. Inoltrerò tutto al collega, forse uno dei problemi è che un filino di preparazione storico-letterario-filologica gli sarebbe servita per non darsi così facilmente a tali entusiasmi. Che poi, per rafforzare gli stereotipi, è anche una cosa straordinariamente americana. In ogni caso grazie ancora.
***

[Macché giallo, macché avventura.]

Nessun commento:

Posta un commento