mercoledì 14 agosto 2019

Può un mostro essere un cretino?




Un minuto dopo averla fatta, la mossa di Salvini già rivela gli estremi della grandissima puttanata. Provocare una crisi di governo, infatti, non gli dà alcuna garanzia di un voto a ottobre, come desidererebbe, anzi, dun botto, lo ridimensiona a capo di un partito che in Parlamento conta solo il 17%, troppo poco per impedire che chi non vuole le elezioni possa avvalersi di strumenti, peraltro costituzionalmente ineccepibili visto che la nostra è una democrazia parlamentare, per procrastinarle anche di molto: così accade che lormai ex alleato di governo riacquisti una centralità persa da tempo, e che le opposizioni, da tempo condannate allirrilevanza, riprendano un senso, e che lo riprenda perfino il Berlusconi che la Lega ha a lungo scansato come un appestato. Né devessere sottovalutato il rischio che la mossa possa portare, anche a breve termine, ancor più col passare dei mesi, a una consistente perdita di consenso da parte di quellelettorato dallestrema fluidità, incline a premiare un leader, e anche subito dopo a punirlo, per ragioni tutte umorali, prima tra tutte la percezione del suo cinismo, che qui, con la dichiarata intenzione di capitalizzare quanto gli è attribuito dai sondaggi, trova ragione della sanzione morale che la plebe non risparmia mai quando si sente usata: la plebe tollera che un demagogo la usi, ma solo a patto che egli sappia illuderla di esserne solo lo strumento, legittimato a decisioni autonome solo quando coincidenti, ma a posteriori, con quelle in grado di dare una risposta a domande a priori inespresse.
Naturale chiedersi: tutto questo non era prevedibile? Per meglio dire: una mossa così gravida di rischi – e di rischi prevedibilissimi – può esser maturata solo sulla spinta del popolo leghista, come sembra suggerire il proprietario del Papeete? «Matteo ha ascoltato tanta gente in spiaggia. E ha avuto la conferma che questo stava diventando il governo dei “No”. Al contrario, noi siamo gente abituata a fare, a concludere, e invece i 5 Stelle ci stavano facendo perdere troppo tempo» (la Repubblica, 13.8.2019): può essere spiegata a questo modo la decisione di stracciare il contratto di governo coi grillini? Stando ai retroscena diffusi a piene mani dalla stampa in questi ultimi mesi, questo tipo di pressione era in atto da parte di molti degli uomini più vicini a Salvini, tutti espressione di quel profondo radicamento territoriale che fa della Lega una micidiale macchina bellica: dovremmo credere che linvito a rompere venuto da Zaia o da Giorgetti, da Fedriga o da Fontana, sia caduto nel vuoto, quando tempi e circostanze lo rendevano sennato, per essere infine recepito, ma in pieno agosto, quando reiterato dal popolo del Papeete? Nulla si può escludere quando la politica si riduce a peristasi e a borborigmi, ma è credibile un Salvini tutto viscerale? In altri termini: non cè un motivo più serio a spiegare un azzardo tanto temerario?
La brevitas imposta da Twitter rende talvolta involontariamente criptici commenti che andrebbero meglio articolati e argomentati, eccomi allora a dover dare un senso al «fossero in arrivo novità sul Russiagate, si potrebbe dire che questa sia una crisi di governo a orologeria per poter dire che le novità sul Russiagate sono a orologeria»: intendevo dire che Salvini potrebbe essersi deciso alla crisi di governo per affrontare guai in arrivo dal fronte della giustizia nella posizione che meglio si attaglia al vittimismo aggressivo che in lui è insieme strategia e tattica. Ma occorre entrare nel merito, che è di scenario a medio e a breve termine.
Siri, Arata, Rixi, ma poi anche Solinas, Fratus e Romeo, e Garavaglia, Molinari e Tiramani. E soldi, i maledetti soldi: i 49 milioni di Bossi e Belsito, i 65 milioni di Savoini, i 480mila euro che non si sa bene a che titolo finiscano nelle mani di una barista, cognata del commercialista della Lega. E, su tutto questo, larrivo della riforma sulla prescrizione: la crisi di governo allenta il cappio che si sarebbe fatto sempre più stretto attorno al collo di troppi leghisti, e tutti troppo vicini a Salvini. Poi cè la poco nota vicenda dellautorizzazione al sequesto dei pc di Siri e di Perini avanzata dalla Procura di Milano, sulla quale la Commissione parlamentare per le immunità ha discusso appena 48 ore prima che fosse presentata la mozione di sfiducia, rimandando al 30 agosto il termine ultimo per le memorie difensive, che presumibilmente non avrebbero incontrato numeri favorevoli. E parliamo di pc i cui contenuti chiarirebbero la natura dei rapporti con Bannon di là dalla mera affinità di amorosi sensi. Com’è evidente, si tratta di congetture, e congetture prossime all’arzigogolo. Personalmente mi ci sento costretto in ossequio alla vulgata che vuole Salvini, oltre che Merda, astutissimo giocatore, pericolosissimo delinquente, spregiudicato opportunista. Non ci fossero urgenze gravi, gravissime, che nel suo caso non riesco a immaginarmi altrimenti che giudiziarie, tentare una spallata al governo Conte, e adesso, sarebbe stato da cretino. E può un mostro essere un cretino? 

1 commento:

  1. Alla luce delle ultime dichiarazioni, ovvero l'intenzione di fare un passo indietro,
    credo che proprio lo sia.

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