Quest’anno
ricorre il 40° della pubblicazione di Teoria generale della critica (Einaudi, 1974), un libro che conserva intatte la densità e la profondità di riflessione
che alla sua uscita ne fecero un caso. Non è esagerato affermare, infatti, che il sistema cui dà vita Cesare Brandi spazza via i cascami della già fatiscente estetica crociana. Dalla letteratura al teatro, dall’architettura al
cinema, dalla pittura alla musica, lo studio mantiene la costanza di un rigore più
unico che raro. Un libro da leggere o da rileggere.
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