Ci
sono recensioni che si sbrigano in quattro e quattr’otto, e questo è il caso del
volume in cui l’autrice teorizza che «prostituirsi è la sublimazione del
godimento della propria indipendenza privata»: parla per te, ragazza.
Alcune frasi che fanno il paio con «prostituirsi è la sublimazione del godimento della propria indipendenza privata»
"fottere è il modo migliore per difendere la propria verginità" "rubare è l'espressione suprema della propria onestà" "il suicidio è la perfetta dimostrazione dell'amore per la vita" "la forma suprema della creatività è il plagio"
Queste mi sono venute al volo, che ne dice posso scrivere 4 libri anche io?
Già che c’era Annalisa Chirico – nome di (peso)piuma d’oca di un Giuliano da Ferrara con meno rossetto? – poteva intitolarlo ““Siamo tutti un merda: Contro la dittatura igienista di chi dice di farla nel vaso” la sua pecetta: massi che si è liberi di essere dei venduti, ma pretendere di acquisire dignità mentre ci si dà via al miglior offerente – di solito, il peggio del peggio in circolazione che deve comprarsi quello che non è capace di farsi dare a gratis – è una puttanata in pieno spirito, esorcistico, liberal. Il libro non l’ho letto, non escludo il titolone da rotocalco libertario non serva che a rifilare l’ovvietà schiacciante “Ma te, se non fosse per i soldi che ti garantisce a fine mese, lo faresti il lavoro che fai e lavoreresti per chi lavori? Ebbene, ora solo perché restate tutti abbottonati non saresti una puttanella pure te?”, e in effetti la questione morale c’è, ma al solito è a chi va di lusso che se la può porre: chi si prostituisce per lavoro sta comunque meglio di chi si prostituisce per provare a farselo dare, un lavoro o almeno un lavoretto con più tutele. Però quanto è volgare la distinzione, che tiro a indovinare sia stata fatta, tra prostituzione dei poveri e prostituzione dei ricchi (se la prima è un vizio, la seconda più di un capriccio non è) che smettono quando vogliono , quasi quanto quella tra la prostituzione fisica e quella anche intellettuale, che è come quella fisica ma con la quale è molto più difficile fingere l’orgasmo: con la prostituzione intellettuale l’orgasmo non si finge, è finto tutto il resto.
Con tutto il rispetto, trovo del vero in quello che ha detto la Sig. de Chirico. La maggior parte dei giornalisti, intellettuali, politici, imprenditori e professionisti vari si prostituiscono spesso e volentieri per interesse e convenienza. Non mi pare che l` autrice abbia detto niente di particolarmente nuovo
Non capisco lo stupore. La maggior parte dei politici, imprenditori, intellettuali, giornalisti, avvocatisi prostituisce con regolarita`. E la gente ama questo.
sì.. ma perchè si è letto un libro di Annalisa Chirico? lo ha trovato in sala d'aspetto e ci ha dato un'occhiata o l'ha proprio comprato?
RispondiEliminaAlcune frasi che fanno il paio con «prostituirsi è la sublimazione del godimento della propria indipendenza privata»
RispondiElimina"fottere è il modo migliore per difendere la propria verginità"
"rubare è l'espressione suprema della propria onestà"
"il suicidio è la perfetta dimostrazione dell'amore per la vita"
"la forma suprema della creatività è il plagio"
Queste mi sono venute al volo, che ne dice posso scrivere 4 libri anche io?
Già che c’era Annalisa Chirico – nome di (peso)piuma d’oca di un Giuliano da Ferrara con meno rossetto? – poteva intitolarlo ““Siamo tutti un merda: Contro la dittatura igienista di chi dice di farla nel vaso” la sua pecetta: massi che si è liberi di essere dei venduti, ma pretendere di acquisire dignità mentre ci si dà via al miglior offerente – di solito, il peggio del peggio in circolazione che deve comprarsi quello che non è capace di farsi dare a gratis – è una puttanata in pieno spirito, esorcistico, liberal. Il libro non l’ho letto, non escludo il titolone da rotocalco libertario non serva che a rifilare l’ovvietà schiacciante “Ma te, se non fosse per i soldi che ti garantisce a fine mese, lo faresti il lavoro che fai e lavoreresti per chi lavori? Ebbene, ora solo perché restate tutti abbottonati non saresti una puttanella pure te?”, e in effetti la questione morale c’è, ma al solito è a chi va di lusso che se la può porre: chi si prostituisce per lavoro sta comunque meglio di chi si prostituisce per provare a farselo dare, un lavoro o almeno un lavoretto con più tutele. Però quanto è volgare la distinzione, che tiro a indovinare sia stata fatta, tra prostituzione dei poveri e prostituzione dei ricchi (se la prima è un vizio, la seconda più di un capriccio non è) che smettono quando vogliono , quasi quanto quella tra la prostituzione fisica e quella anche intellettuale, che è come quella fisica ma con la quale è molto più difficile fingere l’orgasmo: con la prostituzione intellettuale l’orgasmo non si finge, è finto tutto il resto.
RispondiEliminaI miei saluti,
Antonio Coda
Avrebbe potuto far ancora più velocemente con questo link http://malvinodue.blogspot.it/2013/07/perdenti-dunque-vincitori.html , c'era già tutto.
RispondiEliminaLF
Per chi non avesse capito, ci sta pure il disegnetto.
RispondiEliminaLB
Con tutto il rispetto, trovo del vero in quello che ha detto la Sig. de Chirico.
RispondiEliminaLa maggior parte dei giornalisti, intellettuali, politici, imprenditori e professionisti vari si prostituiscono spesso e volentieri per interesse e convenienza.
Non mi pare che l` autrice abbia detto niente di particolarmente nuovo
Gigi
Non capisco lo stupore.
RispondiEliminaLa maggior parte dei politici, imprenditori, intellettuali, giornalisti, avvocatisi prostituisce con regolarita`.
E la gente ama questo.
La Sig.ra Chirico ha detto una ovvieta`
Gigi
Parla per te.. è lo stesso commento ad alta voce che ho fatto io :-) ciao dottore.
RispondiEliminaRaffaella Bianchi