giovedì 26 febbraio 2015

L’avviso è il seguente

L’avviso è il seguente: «A partire dal 23 marzo 2015 non sarà possibile condividere pubblicamente immagini e video sessualmente espliciti o che mostrano nudità su Blogger. Le immagini di nudità sono consentite se il contenuto è di pubblica utilità, ad esempio in un contesto artistico, didattico, documentario o scientifico».
È uno di quei casi in cui legislatore e giudice coincidono e quindi ogni possibile interpretazione della norma non ammette contestazioni. Perché solo «immagini e video»? Se posto il file audio di un porno, altrettanto «sessualmente esplicito», non incorro in alcuna sanzione? E se il contenuto «sessualmente esplicito» sta in un testo scritto? E quali sono i parametri che delimitano i confini di ciò che è «artistico» rispetto a ciò che non lo è? Chi avesse l’intenzione di postare un ciclo di lezioni sul coito anale, naturalmente con supporto video, può legittimamente ritenersi in ambito «didattico»? Saremmo ancora in ambito «documentario o scientifico» con un post che avesse l’intenzione di smontare la bufala della minzione spacciata per squirting, giocoforza utilizzando spezzoni di film a luci rosse? E poi quand’è che «immagini di nudità» sono o meno «di pubblica utilità»?
Domande che naturalmente non ha senso porsi a priori, perché a posteriori ha forza di legge la discrezionale libertà di giudizio, che Blogger si riserva grazie all’inevitabile ambiguità della norma. Inevitabile perché la materia ha per sua natura contorni oggettivamente indefinibili, ma soggettivamente nettissimi, anche se pure la soggettività è estremamente mobile sull’oggetto in questione.
Penso sarebbe stato più onesto formulare l’avviso in questo modo: «A partire dal 23 marzo 2015 Blogger si riserverà di censurare quanto ritenga possa provocarle noie. Giacché il sesso, anche latamente inteso, è materia assai sensibile, comportatevi di conseguenza, ché non vi sarà consentito sollevare obiezioni. D’altronde la pagina vi è offerta a gratis, dunque cercate di non rompere il cazzo»

8 commenti:

  1. ha scritto cazzo!

    prevedo imminente censura

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  2. Ottima la riformulazione. Colgo l'occasione per chiedere delucidazioni sullo squirting. Ho letto non molto tempo fa una pubblicazione, "New Insights from One Case of Female Ejaculation", su The Journal of Sexual Medicine a firma Rubio-Casillas e Jannini, in cui si riporta il caso di una donna che squirta urina ultradiluita, suggerendo che quell'emissione non sia da considerarsi un fenomeno di incontinenza. Uno studio su un singolo caso mi sembra poco significativo, inoltre gli autori non riportano dati organolettici sul prodotto dello squirting e da uno studio finanziato con fondi PRIN questo mi sembra imperdonabile. Premesso che The Journal of Sexual Medicine sembra avere criteri di pubblicabilità abbastanza generosi, anche se devo dargli merito di avermi messo al corrente che Aristotele ha scritto dell'eiculazione femminile nel sesto libro de la Fisica (Korda JB, Goldstein SW, Sommer F. The history of female ejaculation. J Sex Med 2010;7:1965–75), una review sull'argomento apparsa su questo giornale (Pastor Z. Female ejaculation orgasm vs. coital incontinence: A systematic review. J Sex Med 2013;10:1682–16) sembra confermare l'ipotesi che lo squirting sia da considerarsi un fenomeno distinto dall'incontinenza e che va classificato come emissione collaterale all'orgasmo (https://procellaria.files.wordpress.com/2015/02/fluids_released.png e https://procellaria.files.wordpress.com/2015/02/comparison.png).
    Quindi sembra che non ci siano dubbi sul fatto che il prodotto dello squirting provenga dalla vescica, ma che sia una forma di urina novella un po' più dolce, meno salata e nel complesso più bevibile rispetto alla classica urina. Tuttavia The Journal of Sexual Medicine sembra una pubblicazione un po' tabloid, e allora come stanno le cose?

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  3. Voglio il post scientifico sullo squirting!

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  4. Cerchi cosa sono e dove sono i dotti parauretrali dello Skene e avrà risolto tutti i dubbi.

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  5. Dei dotti e delle ghiandole di Skene avevo letto in The history of female ejaculation, ma non sembrano correlati con lo squirting, quanto invece con l'eiaculazione femminile, almeno stando alle dubbie pubblicazioni riportate sopra. La cosa che mi lasciava perplesso era la sottile demarcazione tra squirting e incontinenza orgasmica. Dall'idea che mi sono fatto sembra che entrambi i fenomeni avvengano in corrispondenza dell'orgasmo, che entrambi producano emissione di liquidi provenienti dalla vescica, ma che possano essere distinti dalla composizione chimica del liquido, urina vera e propria nel caso dell'incontinenza e invece una soluzione più diluita, fresca e dissetante nel caso dello squirting. A me questa rappresentazione però non torna dal punto di vista fisiologico, perché sia corretta bisogna ammettere che ci sia una forte correlazione tra il funzionamento dell'apparato urinario e l'attività sessuale. Gli ormoni rilasciati durante l'attività sessuale sono in grado di modificare il funzionamento dei reni inducendoli a produrre un liquido più gentile, simile ad acqua di litchi, che possa essere spruzzato sulla faccia del partner senza gli spiacevoli inconvenienti della normale urina? Sarebbe bello, ma è vero?

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    1. Non è vero. In qualsiasi momento e per qualsiasi ragione dalla vescica esca del liquido, che non può essere altro che urina, si tratta di minzione. L'emissione di un liquido diverso dall'urina, di quantità sempre scarsissima, spesso durante il rapporto sessuale, non necessariamente durante l'orgasmo, si può osservare solo dai dotti parauretrali dello Skene. Non c'è un solo squirting nei film porno che sia vero squirting, a meno che col termine non si voglia intendere minzione più o meno volontaria nel corso di un rapporto sessuale. Che ci sia correlazione tra vescica e vagina, quindi con le annesse e correlate formazioni nervose e vascolari, questo sì, ma se parliamo del liquido che viene emesso dai genitali femminili nei film a luci rosse che lo danno come squirting, spiacente per lei, è urina. Basta fare attenzione - au ralenti - da dove esce: è l'uretra, dunque è banalissima pipì.

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    2. Pensandoci: se la cosa le piace, che differenza fa che si tratti di urina? Basta bere 2,5-3 l/die e l'urina è quasi sempre, in assenza di patologie, quasi del tutto inodore e incolore.

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  6. Grazie per i chiarimenti. E' vero non fa molta differenza dal punto di vista chimico, è solo una questione simbolica.

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