Ogni
tanto torna il refrain di Luigi Petroselli miglior sindaco di Roma di
ogni tempo (variante: insieme a Ernesto Nathan). Tenuto conto degli
altri, può esser vero, ma giacché a Roma lo sfascio è ormai
sistema, e ha radici nello sperpero di risorse pubbliche per nutrire
clientele d’ogni
risma, torni utile la testimonianza di Franco Ferrarotti, che
all’offerta
di un assessorato fattagli da Luigi Petroselli pose «come
condizione la rescissione dei contratti che legano il Comune di Roma
a duemila piccole ditte che fanno buchi e poi li riempiono, e non si
capisce cosa fanno», riavendone in risposta un «ah, no, non
possiamo, quella è la nostra base elettorale». Placcare d’oro
il passato
è inevitabile, ma poi basta un’unghiata.
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