mercoledì 31 ottobre 2018

Boh

«Il diario sa di nebbia»
Julio Cortázar, L’esame

Ho sognato che era morto Battiato. Niente di diverso dalle solite morti dei Grandi: titoloni dappertutto, lunghissima coda per dargli lultimo saluto, speciali in prima serata, rimasterizzazione dellOpera Omnia a cadavere ancora caldo, e tutta la nazione a fare il compito in classe, chi con lautorevole necrologione da cinquemila battute, chi con un anonimo r.i.p. via tweet. Niente di diverso, tranne il fatto che ad un tratto si spargeva voce che il corpo del Grande era sparito, e alcuni sostenevano che fosse stato trafugato per la richiesta di un riscatto (pesanti i sospetti sulla ndrina di Rosarno), per altri era fin troppo ovvio che il Maestro fosse risorto (Buttafuoco laveva buttata lì come metafora, ma gli erano andati dietro a frotte), mentre Alice sosteneva che si fosse reincarnato in Pippo, il cucciolo di armadillo venuto alla luce nello zoo di Catania proprio il giorno dopo il suo decesso, e tutti avevano torto, ma tutti in qualche modo avevano ragione.
Qui mi son svegliato, e in mano mi son ritrovato un evidenziatore. Donde fosse piovuto, boh.

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