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dispetto di ciò che ragionevolmente potrebbe indurmi a sentirlo repellente,
Marcello Dell’Utri mi sta misteriosamente simpatico, e da sempre. Voglio dire:
non è la simpatia di cui si fa obolo a chi è caduto in disgrazia. No, Marcello
Dell’Utri mi è sempre stato misteriosamente simpatico, anche quando ragionevolmente
avrei potuto – vedete? faccio fatica a dire dovuto – sentirlo repellente. Quando
dico ragionevolmente, alludo alle ragioni che lo rendono repellente ai più:
sono disposto a considerarle forti, ma qualcosa – misteriosamente, dicevo – non
le rende forti a sufficienza per farmene trarre le dovute conseguenze. Si dà il
caso, tuttavia, ch’io non abbia mai saputo aver troppa riverenza per il
mistero: non ho mai ceduto alla tentazione di ritenerlo uno scrigno entro il
quale fossero racchiuse preziose verità, per esempio, anzi molto spesso mi è
parso l’astuccio destinato a restar vuoto della risposta esatta a una domanda
posta in modo erroneo. Così con la misteriosa simpatia che ho sempre provato
verso Marcello Dell’Utri: mai pensato fosse innocente del reato per cui è stato
condannato in primo grado e in appello, per esempio; mai pensato che fosse in
buona fede nella faccenda dei diari di Mussolini; nessuna corrente empatica
dalla sua fama di bibliofilo (anche perché da cenni raccolti qua e là mi sono
fatto l’idea che nel suo caso, più che di bibliofilia, si possa più
correttamente parlare di bibliomania compulsiva); nemmeno sono riuscito mai ad
individuare in lui un dettaglio –
un tratto fisiognomico, una posa, l’indizio di un’impronta
comportamentale – che, trascendendo il
tutto, possa spiegare il mistero. Sarà una canaglia, non mi azzardo neppure a metterlo in discussione, ma nei suoi confronti devo confessare una schietta cordialità.
Si tratta del fascino discreto della Bagheria.
RispondiEliminaLB
E' solo il contrasto che deriva dalla vicinanza a Berlusconi. Chiunque apparirebbe simpatico in tale circostanza.
RispondiEliminaCredo tu abbia ragione...
EliminaComunque, la santimonia di Dell'Utri mi ha sempre fatto ribrezzo
È il meccanismo mentale definito "Lombroso Inverso": se uno ha la faccia da delinquente deve essere un delinquente, se uno ha una faccia da cane bastonato non può esserlo, o lo è suo malgrado, o comunque non è così cattivo.
RispondiEliminaspero la cosa non sia virale e non si trasmetta se non nelle forme leggere della provocazione, difficile però da gestire in soggetti ironicamente deboli (che però mi pare non commentino il tuo blog)
RispondiEliminaE' singolare: sebbene io interpreti la pretesa bibliofilia con la sua smania di parvenu di darsi arie d'alto bordo (smania che del resto condivide con molti forzitalioti/concorrenti esterni di primo piano), mi pare di essere d'accordo su tutto tranne che sulla simpatia, che del resto è un sentimento e non una ragione e che - per quanto mi sforzi - non riesco neanche lontanamente a provare per uno come Dell'Utri.
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