Torno
sulla questione che *** (si qualifica come psicoterapeuta, prega di
essere lasciato nell’anonimato)
mi rimprovera di aver affrontato nell’ultimo
mio post in modo «inusualmente
superficiale» (variante
poco più garbata del solito «fai
torto alla tua intelligenza, stronzo»),
«eludendo
– così scrive – le
ragioni di natura deontologica che sono evidenti nel richiamo
dell’American
Psychiatric Association al Goldwater Rule»,
che chi la presiede – mi ragguaglia – aveva già fatto nello
scorso agosto (link), quando su Donald
Trump già piovevano numerose «remote
diagnoses»
di «grave
emotional instability»,
perfino da «soggetti
professionalmente non qualificati»,
e qui, in
cauda venenum,
*** fa cadere un ulteriore rimprovero, ancorché carinamente tutto
implicito: «come
in Italia accade per Matteo Renzi».
Eccomi, dunque, chiamato a rispondere del perché ritengo sia del
tutto lecito che 35 psichiatri americani decidano di esprimere pubblicamente il
loro qualificato parere sulla salute mentale di Donald Trump
dichiarandolo «incapable
of serving safely as president»
dalle pagine del New
York Times,
anche senza averlo mai averlo avuto neppure un quarto d’ora
sul loro lettino. Farò prima, tuttavia, col dire perché ritengo sia
lecito affermare che Matteo Renzi è afflitto da un severo
«narcissistic
personality disorder» anche
senza avere appeso alle spalle un diploma di psicoanalista, che
invece sarebbe indispensabile per individuarne le cause, altrimenti
solo ipotizzabili (sarà stato per quella volta che Leonardo
Pieraccioni e Massimo Ceccherini gli strofinarono l’ortica
sul culo quand’era
un ragazzino?).
E dico: bastano una copia del DSM-5 e l’archivio
delle dichiarazioni pubbliche da lui fatte negli ultimi sette anni
(Youtube
le raccoglie quasi tutte) per riconoscere in lui tutti i sintomi
del «narcissistic
personality disorder»,
peraltro combinati a una così spiccata inclinazione alla
manipolazione, a una così marcata aggressività egosintonica e a una
così accentuata coloritura paranoide dei suoi costrutti
motivazionali da sollevare tutt’al
più il dubbio di trovarci piuttosto dinanzi a quella «dimensione
di comportamento antisociale che collega il disturbo narcisistico di
personalità con il disturbo antisociale di personalità e il
narcisismo maligno»
(Otto Kernberg).
Non mi pare che i 33 firmatari si qualifichino come psicanalisti.
RispondiEliminaVero, si tratta di psichiatri. Grazie per la correzione.
EliminaL'impressione di questi giorni, però, è che l'intera classe dirigente del PD potrebbe mantenere una legione di psicoterapeuti, psicologi, psichiatri e rispettive famiglie.
RispondiEliminaMalvì io non c'ho capito un cazzo.
RispondiEliminaE fatte capì, se no che senso ha?
Guardi che non è indispensabile che lei capisca.
EliminaOk.
RispondiElimina(Almeno questo l'ho capito)
Da non psicanalista, mi arrischio a dire che la diagnosi sul soggetto Renzi mi pare inappuntabile.
RispondiEliminaveramente io ero convinto che la definizione di comportamento malato (ovvero rivelatore di una malattia mentale) fosse di tipo funzionale. Per definire un comportamento come malato non basta che esso corrisponda a determinati canoni descrittivi ma è necessario anche che esso sia manifestamente dannoso per l'agente o per gli altri. Occorre inoltre inserire ampi margini di tolleranza che tengano conto del contesto. Altrimenti saremmo costretti a dichiarare affetto da narcisismo malefico qualsiasi oste che asserisse il suo vino essere il migliore della città. O qualsiasi politico che sostenesse essere le sue proposte le migliori in circolazione e lui stesso il più adatto al ruolo per cui è candidato. Ma come si fa a sostenere che il comportamento (non le idee o i provvedimenti, che possono essere evidentemente oggetto di un giudizio politico molto severo)) di Renzi siano manifestamente dannose per Renzi stesso o per altri ?
RispondiEliminaO probabilmente il danno si può misurare se si adotta un metro di riferimento, ad esempio la Costituzione della Repubblica conservata all'Académie Royale des Sciences di Parigi. Alcune iniziative di Renzi sono fuori misura, fuori dal vaso, a cominciare dalle elemosine preelettorali, la compravendita del voto, in quel caso oltre il danno ci sarebbe anche la beffa. Per render completamente legale l'illegale l'ultimo ostacolo era proprio la Costituzione repubblicana
Elimina"Per render completamente legale l'illegale l'ultimo ostacolo era proprio la Costituzione repubblicana".
EliminaProprio così. L'abbiamo scampata bella.
Non mi sembra che il DSM descriva un disturbo mentale caratterizzato dal proporre una riforma costituzionale in contrasto con la Costituzione della Repubblica quale si conserva all' Académie, o da elemosine preeettorali...
EliminaA me sembra di aver scritto chiaramente elemosina e non proposta di riforma, magari mi sbaglio
EliminaMa per rispondere alla domanda: Come si fa a sostenere che il comportamento è dannoso
"Inizia quindi a trapelare una forte preoccupazione per un altro provvedimento, che aveva già fatto discutere dentro e fuori dal Parlamento: i famosi 80 euro. Questa misura rispetta l'articolo 53 della Costituzione, che prevede la progressività della tassazione? Se tutti i cittadini devono pagare sul medesimo reddito la stessa aliquota, si è certi che la dazione di 80 euro non violi questo principio?"
e se ricordo bene la proposta è stata lanciata (per definire il setting) da uno studio televisivo in compagnia di un Berlusconi che rilanciava "la dentiera". Non ricordo se a presentare fosse Iva Zanicchi di OK il prezzo è giusto
Comunque a Paperino è andata bene, avrebbero potuto diagnosticargli una ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e in questo caso la cura più efficace sarebbe quella farmocologica. O almeno, così sostiene l'American Psychiatric Association: sui ragazzini statunitensi la terapia farmacologica funziona benissimo, e va via come il pane.
RispondiEliminaOra i pazienti son diventati grandi e sono liberi, liberi di scegliere democraticamente tra un secondo muro al confine col Messico (perchè il primo esiste già, e chi lo valica vien democraticamente raggiunto dalle raffiche dei fucili) oppure, se avesse preso il sopravvento la Clinton, la ripresa della guerra fredda e magari una guerra atomica con la Russia (e noi in mezzo a ballare), e grazie ad un autentico premio nobel della pace (scusate se uso delle espressioni forti) e che comunque per la cronaca ha firmato più di mille leggi protezioniste al grido di "buy american". Insomma un nazionalista, di quelli buoni. Tutto secondo DSM. Una barzelletta.
O al di là dela disperazione e della consapevolezza del declino in corso forse gli elettori non credono più al cinema come strumento di autoipnosi, anche perchè furono proprio i democratici Clinton a cancellare quel necessario Glass-Steagall Act che imponeva (tra le altre misure per il superamento della grande depressione) la divisione netta tra banche commerciali e banche d'affari (il New Deal non la propaganda di Renzi e Jovanotti), quelle politiche han scatenato razzie finanziarie e facendo risprofondare tutta la civiltà, e con Obama è persino riemersa la questione razziale che sembrava ormai scomparsa con Arnold figlio di una relazione extraconiugale del dottor Robinson e facilitata da sostanze psicotrope.
Forse la disoccupazione (e la percezione della miseria) può portare all'alienazione e alla pazzia. In effetti la storia sembra sempre la stessa: finita la prima grande guerra l'imposizione di condizioni finanziarie spietate e l'umiliazione dei perdenti causarono disoccupazione che portò presto a povertà estrema. Costretti così a mangiar topi, lì nelle fogne trovarono Hitler. Ma l'errore è considerare Hitler come alieno rispetto al sistema che lo ha generato.
Grazie
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