C’è
da supporre che, se ci fosse stato il quadrumane, il posto a tavola
sarebbe costato duemila euro; di Matteo Renzi, invece, c’era
solo il braccio destro, quello addetto ai lavori sporchi, e la cena
ne costava solo cinquecento. Chi c’era
dice che Luca Lotti è stato perentorio: «Matteo è disposto a
perdere anche Roma, ma Napoli deve essere nostra». A questo – dice
chi c’era
– la sguessa della Valente è parsa ancora più volitiva, tanto che
di profilo non aveva nulla da invidiare alla prua di Mascalzone
Latino. Sul volto dei verdiniani e dei cosentiniani – dice – è
passata una rapida espressione di commozione per tanta fiducia
accordata loro, ma da uomini tutto d’un
pezzo l’hanno
subito affogata in battutacce indirizzate a Bassolino, fra le quali
la più divertente è risultata quella in rima con bucchino. Uommene
scic e femmene pittate, il Vesuvio guardava, ma molto strafottente.
Dotto' ci faccia un pronostico: secondo lei, passeranno le unioni civili, o il boy scout Renzi alla fine troverà il modo per non scontentare l'elettorale cattolico in vista del voto amministrativo?
RispondiEliminaDelle unioni civili non frega un tubo a nessuno
RispondiEliminaSono rientrato sabato da una settimana di vacanza a Napoli.
RispondiEliminaI popolani (mi hanno spiegato che a Napoli i popolani sono quelli che ti rivolgono la parola anche senza conoscerti) con cui ho parlato mi hanno detto tutti che De Magistris ha fatto un buon lavoro.
Magari nonostante i clan dei vedini e dei cosentini rivince lui.
Antonio
p.s.
da buon turista non mi sono fatto mancare la visita al miracolo di san Gennaro dove ho visto una anziana signora apostrofare Alfano con un "lo diavolo chiù nir nello posto chiù sant".