Mi
tocca fare ammenda per due svarioni.
1. In uno scambio con Olympe de
Gouges, nella pagina dei commenti a Non è un infortunio logico, è un «“clic” psicologico» (Malvino,
28.5.2016), ho fatto cenno a «l’ultimo
Engels, quello dell’introduzione
alla prima ristampa di Lotte di classe in Francia, del 1895», con implicito rilancio della vulgata di una sua revisione critica delle tesi
esposte in quell’opera.
Vulgata infedele, perché, come Olympe de Gouges non ha mancato di
illustrarmi con ampia documentazione (Breve storia di una falsificazione - diciottobrumaio, 31.5.2016),
il testo di Engels subì pesanti alterazioni sotto pressione di
Richard Fischer, che per conto della direzione del Partito
socialdemocratico tedesco
ne chiese e ottenne modifiche che consentirono di presentarlo come
una sconfessione della pratica rivoluzionaria in favore dell’opzione
riformista. Devo confessare che ignoravo tutto questo, anche se si
trattava di cosa che poi ho scoperto essere relativamente nota: è
che la fonte da cui attingevo (Editori Riuniti, 1987), sebbene di
parecchio posteriore alla scoperta del carteggio Engels-Fischer che
aveva consentito di ricostruire in modo esatto i termini della
faccenda, non ne faceva alcun cenno, avallando il falso del «vecchio
compagno di Marx torn[ato]
a riconsiderare autocriticamente alcuni errori commessi […] in
sostanza demol[endo]
quelli che nella biografia intellettuale sua e di Marx erano stati
alcuni dei capisaldi dei loro scritti giovanili […] Quello che in
particolare cambia in radice nella nuova prospettiva è il rapporto
tra movimento operaio e socialista e legalità democratica»
(Angelo Bolaffi). Non posso far altro che chieder scusa al lettore.
Certo che però pure quell’Engels...
Un socialdemocratico ti chiede di ammorbidire i toni e tu che fai, lo
assecondi? Uno se li immagina tostissimi, ’sti marxisti, e invece?
Vabbè, come non detto, l’errore
resta tutto intero, e mio.
2. Altre scuse al lettore sono dovute per
quanto ho scritto nel primo capoverso del post qui sotto (La rete ci renderà stupidi? -
Malvino,
6.6.2016). Formulo l’addebito
nel modo in cui mi è stato contestato in uno dei commenti:
«Mi
pare che lei, per opporsi alla cervellotica accezione [che
Luca] Sofri
[dà di watchdog],
lo segua sullo stesso terreno».
Riconosco giusta
la critica, soprattutto per aver ceduto all’impiego di un’argomentazione
che, a torto, ho ritenuto congrua, senza sottoporla al vaglio del
buon senso. In altri termini, mi ritengo in fallo per non essere
riuscito a dimostrare che la risemantizzazione di un termine azzera
il significato che gli assegna l’etimo
e ne modifica la valenza metaforica. Ma su questo tornerò
prossimamente, augurandomi di saper trovare argomenti più
persuasivi, e comunque meno infelici.
al punto due avrebbe dovuto aggiungere le scuse per aver posto all'attenzione del lettore gli sproloqui di Luca Sofri
RispondiEliminaGv 8,7
RispondiEliminaTosti? Toast mille gusti, vedere per credere PCIDSPDC et voilà, les jeux sont faits, un prezzo per ogni cosa, una cosa per ogni prezzo, è la legge del mercato del libero scambio, non c'è niente da scusarsi, se non lo fanno loro......
RispondiEliminaCaifa.