Per
le colpe di cui si è fin qui macchiato, la mazzata buscata ieri da
Matteo Renzi è ancora poca cosa perché dal nostro animo possa
liberarsi quell’istintivo moto
di compassione che di solito ci ispira chi perde, e che spesso il
pudore ci consente di palesare solo nel rinunciare a
maramaldeggiarlo: sarà il caso di rimandare a quando Matteo Renzi
avrà perso tutto, e fin d’ora,
perché il rispetto, se non la compassione, possa venir spontaneo,
genuino oltre il ben che minimo sospetto di ipocrisia, ci auguriamo
accada in modo estremamente doloroso, meglio se stroncandogli ogni
possibilità di rivincita, ricacciandolo per sempre nel buco di culo
dal quale è uscito. Non ci si fraintenda, dunque, se nello stendere
questo preliminare di analisi dei risultati di queste Amministrative
rinunceremo alla batteria di sberleffi che uno stronzo della sua
specie meriterebbe: sbagliano quanti oggi lo ritengono ferito a morte
– non c’è da stupirsi, poi,
che siano gli stessi, simpatizzanti o antipatizzanti, che ieri
lo ritenevano immortale – e dunque ogni ciaone di ritorno
sarebbe controproducente, prima che sprecato.
Prima di essere ciò
che in modo schifosamente manifesto è sul piano politico, infatti,
Matteo Renzi è un soggetto affetto da una grave forma di narcisismo
maligno (cosa che ha ben poco a che vedere con l’accezione
che il narcisismo assume nel pour parler di chi è a digiuno di
psicoanalisi) e dunque è assai più pericoloso adesso di quanto lo
fosse prima, perché i tratti borderline, antisociali e paranoici,
che nel narcisismo maligno vanno ad aggiungersi al cieco
egocentrismo, alla drogata autostima, alla glaciale anaffettività
(spesso ammantata di un sentimentalismo untuoso) che sono del
narcisista normale, costituiscono una seria minaccia per chi il
malato ritiene gli abbia arrecato offesa. Per non lasciarsi ingannare
da ciò che all’apparenza
avrà probabilmente tutto l’aspetto
della procedura riparativa approntata da un narcisista normale per
curare una ferita, occorre aver ben chiaro che il narcisismo
maligno implica di regola in tali circostanze un di più che
giocoforza ha da restare nascosto a tutti: parlo di quella vendetta
che, pur di dar ristoro a un Super-io che proietta sull’ambiente i precursori sadici non integrati (cfr. Otto Kernberg, Aggression in Personality Disorders and Perversions, 1992), non esita, se necessario, a sacrificare anche chi la programma e la mette in atto.
Perciò è da
sconsigliare vivamente il porre eccessiva attenzione a ciò che
Matteo Renzi mostrerà di voler mettere a frutto da questa sconfitta:
se perfino rinunciasse ai maneggi con Verdini, concedesse qualcosa
alla minoranza interna al Pd, rimettesse mano all’Italicum,
e su tutto questo arrivasse pure a spalmare una qualche forma di
autocritica, non verrebbe meno il divorante bisogno di rivalsa che in
soggetti profondamente disturbati come lui può dar luogo ad
espedienti di impostura particolarmente efficaci, in grado di stornare dal fine ultimo, che è sempre distruttivo, col cominciare a celare la reale aggressività posta nei mezzi, che non di rado sanno simulare altro scopo. In fondo è questo che consente a tali soggetti di ottenere così spesso il successo negato a quanti li surclassano perché realmente in possesso di quelle qualità che l’impostura si limita a millantare: possono farne a meno quando diventano d’intralcio.
Tutto questo valga per quanto Matteo Renzi dirà della sconfitta che ha subìto (l’appuntamento
è per venerdì prossimo alle 15.00, in apertura all’annunciata
Direzione del Pd: il breve comunicato ufficiale licenziato ieri sera non consente analisi approfondita): l’attenzione
non vada a cosa dirà, perché «una
autoimmagine idealizzata e una
ideologia egosintonica sadica,
manipolata ai propri fini, razionalizzano il comportamento
antisociale e possono coesistere con la capacità di lealtà verso i
propri compagni» (op. cit.), ma alla scelta dei sostantivi, degli
aggettivi e dei verbi che userà per dirlo, perché la parola dell’impostore ha sostanza solo in ciò che ne tradisce la forma.
Da quanto ha anticipato oggi, in particolar modo nella distinzione tra nuovo e nuovismo, ci è lecito azzardare una scommessa: proverà a convincere che il M5S ha saputo intercettare il consenso di un’opinione pubblica che vuole quel cambiamento che solo il Pd può assicurare, senza tuttavia essere riuscito finora ad accreditarsene l’esclusiva. Colpa di qualche errore di comunicazione, dirà, ma colpa soprattutto delle divisioni interne, agitate dalla componente che al nuovo, cioè a lui, oppone resistenza.
Troppo tenero sei, Malvi'
RispondiEliminaPerò secondo me lei ha sempre esagerato nello stimare la portata della minaccia: quell'altro aveva del potere personale, che tuttora detiene e dobbiamo ringraziare solo l'anagrafe, mentre questo qui è solo una palla gonfia di consenso: per quanto non spacciato, per mandarlo in crisi è bastata una tizia a Torino (Roma era già persa) che ha racimolato tutto il voto della destra.
RispondiEliminaAltro che ventennio, su. Questo campa fino al referendum autunnale, poi si potrà divertire con Di Maio.
Sono d'accordo con te, ma credo che tu non dia il peso dovuto alla qualità della platea. Ma fidarsi di chi ha sopportato Berlusconi per 20 anni.
EliminaHanno già cominciato... nuova leva PD pronta a preparare la strada ieri sera dalla Gruber diceva le stesse cose
RispondiElimina- Ho capito il perché dell'immagine del frullatore. E colgo anche la differenza fra il fioretto e la mazza ferrata.
RispondiEliminaMi dia l'Arcadia e vedrà quanto so essere sublime alla cetra.
EliminaMa lei, dopo che Renzi e compagnia saranno caduti, chi si augura di vedere al governo?
RispondiEliminaSiamo al punto di poter dire: chiunque altro, peggio non è possibile.
EliminaMa anche questi?
Elimina"Nella presentazione delle proposte di atti politici e/o amministrativi, dovrà essere data preferenza a quelli diretti al conseguimento degli obbiettivi indicati nel programma del M5S per Roma Capitale e a quelli idonei a incidere in senso favorevole alle indicazioni emerse in seguito alle espressioni di voto in Rete degli iscritti al M5S."
"Le proposte di nomina dei collaboratori delle strutture di diretta collaborazione o dei collaboratori dovranno essere preventivamente approvate a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle."
"Il Sindaco, ciascun Assessore e ciascun consigliere assume altresì l’impegno etico di dimettersi qualora sia ritenuto inadempiente al presente codice di comportamento, al rispetto delle sue regole e dei suoi principi e all’impegno assunto al momento della presentazione della candidatura nei confronti degli iscritti al M5S, con decisione assunta da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio o dagli iscritti M5S mediante consultazione online."
"Ciascun candidato si dichiara consapevole che la violazione di detti principi comporta l’impegno etico alle dimissioni dell’eletto dalla carica ricoperta e/o il ritiro dell’uso del simbolo e l’espulsione dal M5S e che pertanto a seguito di una eventuale violazione di quanto contenuto nel presente Codice, il M5S subira’ un grave danno alla propria immagine,che in relazione all’importanza della competizione elettorale, si quantifica in almeno Euro 150.000."
Malvino, su "chiunque altro, peggio non è possibile." dissento. Di tizi come Renzi ne ho incontrati a tonnellate nella mia vita professionale. Manager falliti (con ottime carriere ovviamente) che hanno ottime idee, ma che le sviluppano nel mondo reale come un bambino di sei anni svilupperebbe 'mi prepari un ragù bianco?'.
EliminaMa le persona veramente pericolose sono altre, se il narcisismo di Renzi è un problema oggettivo, si figuri quelli che sono convinti di avere una sacra missione ed essere depositari della Verità.
Di una cattivo si può avere paura, ma c'è sempre la speranza che si penta. Ma di un coglione convinto di essere in missione per conto di Dio (che sia un vecchio etereo inesistente con la barba o un comico genovese non importa: è Dio) io ho una fottuta paura, perchè qualunque porcata faccia penserà di essere nel giusto.
perfetta, esemplare esternazione di un 'equidistante rosicante'.
Eliminacarissimo Castaldi, trovo il suo atteggiamento estremamente contraddittorio. Da un lato lei stigmatizza l' eccessiva personalizzazione della politica, dall'altro personalizza al massimo il dissenso verso l'attuale politica del Primo Ministro e Segretario del PD. Non è importante che sia sconfitto Renzi, quanto che siano sconfitte le tesi che rappresenta. Se ammettiamo i due postulati della superiorità del sistema maggioritario e dell'assoluta necessità di riforme segue necessariamente ( con necessità quasi matematica ) che Renzi è il miglior primo ministro possibile. Bisognerebbe, dunque, attaccare apertamente questi due postulati, altrimenti faremmo come il Pd che attaccava Berlusconi ma ne accettava sostanzialmente le tesi politiche di fondo.
RispondiEliminasi ! il sistema maggioritario è il meno peggio possibile di una democrazia che come diceva BORGES è una tirannia del numero
Eliminasi ! vi è assoluta necessita' di riforme tra cui quella che renda il senato non più una camera paritaria
detto questo Renzi è dotato di una personalità che me lo rende UMANAMENTE antipaticissimo
alessandro riccio
Se lei fosse da tempo lettore abituale di queste pagine, saprebbe che sono per il proporzionale puro e che contesto il mito della governabilità. In quanto alla personalizzazione della politica, è vero, la stigmatizzo, ma è proprio questo che mi consente di attaccare la persona che pretende di incarnare le sue tesi. Disincarni le tesi e io lascio in pace la persona.
Eliminalo so che lei è per il proporzionale puro, la leggo purtroppo e per fortuna da tempo, anche lei da quel che intuisco umanamente non deve essere il mio tipo di personaggio simpatico, le riconosco buona penna, un magazzino inesauribile di buone ragioni anti-clericali, ma secondo me lei non ha capito che la ricreazione E' FINITA ed è inutile che lei creda di poter "bigiare" ora di lezione al grido di assemblea assemblea; non siamo piu'adolescenti suvvia !
EliminaMA COME CAZZO FA UNA PERSONA con un po' di sale in zucca ad essere per il proporzionale puro !
Mi dispiace darle tutti questi problemi.
Eliminasolo una precisazione: non sono le mie tesi ma le tesi su cui si regge il sistema politico italiano da 25 anni. Personalmente sono per il proporzionale puro con un unico collegio nazionale.
EliminaConcordo con Stefano, la più grave colpa di Renzi è di essere uno sbruffonciello assai pompato
RispondiEliminalei è proprio un emerito testa di ... psichiatra; ma non abusi dei "ferri del mestiere" per giudicare personalità e azione di un politico.
RispondiEliminaRenzi è umanamente una fetecchia, fuor di dubbio, ma per il sottoscritto, rimane coului che ha fatto un centesimo delle cose che andavano fatte e quel centesimo lo ha pure fatto a meta' ( vedasi ad es. abolizione art 18 che andava fatto ANCHE PER GLI STATALI).
Al modesto avviso di chi scrive REnzi rimane il peggior politico attuale; ad eccezione di tutti gli altri.
Disclaimer: sono fieramente contrario al M5s , nei cui vertici o "direttori" vari vedo la struttura e le modalità tipiche delle sette, sono onesto nella vita privata e professionale e il primo militante 5s che per il solo fatto di essere contrario al Movimento mi desse del colluso-disonesto o mi mancasse di rispetto potrei fare un atto illegale di cui mi dichiaro sin d'ora responsabile: lo riempirei di schiaffi sino a dar color di melanzana al suo bel o brutto faccino; cosi' tanto per chiarire.
alessandro riccio
Eliminaappunto...non fa una grinza. Se per non morire ho assoluto bisogno di un antidoto e se l'unico farmacista che me lo può dare è un farabutto che ha rubato la laurea e che fa la cresta sui medicinali, andrò da lui e lo pregherò di darmi l'antidoto. Leggasi: se sono convinto che senza l'abolizione dell'art. 18 il sistema economico muore ( non penso proprio, ma quante volte ce lo hanno ripetuto ? ) è ovvio che voterò chi riesce, almeno un po', a riformarlo.
Un italiano vero, insomma. Complimenti.
Elimina@chissà cos'era
Elimina"appunto...non fa una grinza. Se per non morire ho assoluto bisogno di un antidoto"
Fa 'molte grinze', invece: perché quello che lei considera un 'antidoto per non morire', per altri, molti altri, potrebbe essere al contrario un micidiale, mortale veleno.
E il direttore del circo Fatebenefratelli cosa dice? A lui and co. dobbiamo il tipo, il M5s è come tutte le sette, religiose o politiche, cambia poco, chi disobbedisce ai dogmi ed è contro, va eliminato, in ogni modo possibile.....
RispondiEliminaOltre gli psicodrammi..una riflessione che trovo interessante
RispondiEliminahttp://diciottobrumaio.blogspot.it/2016/06/non-ce-piu-bandiera.html?showComment=1466448907065#c4465954796194239920
caino
Giovanni, 18:36
Elimina36 Gesú rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servi combatterebbero affinché io non fossi dato in mano dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui»
Vangelo secondo Luca (4, 23)
RispondiElimina[23]Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!».
EliminaVoi siete scemi, con amore dico
RispondiEliminaLu 23 16
Perciò lo castigherò, e lo libererò
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