giovedì 21 luglio 2016

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Considero la profilassi vaccinica una conquista di valore inestimabile, prima che nella storia della medicina, in quella del progresso umano, dunque riservo un severo biasimo a quanti fanno resistenza alla sua diffusione, con ciò mettendo a rischio la propria salute, talvolta la propria vita, il che sarebbe ancora pienamente legittimo, se non fosse che questo mette a rischio pure la salute e la vita altrui. Niente in contrario, quindi, allobbligatorietà della profilassi vaccinica. Aggiungo che, fosse per me, la estenderei anche a molti di quei casi in cui è facoltativa.
Ciò detto a scanso di ogni possibile equivoco, confesso di nutrire più duna perplessità riguardo a quanto apprendo: «I medici che sconsigliano i vaccini infrangono il codice deontologico e vanno incontro a procedimenti disciplinari che possono arrivare alla radiazione» (ansa.it, 20.7.2016).
La prima perplessità è relativa alla sintesi giornalistica che accentua, fino a drammatizzare, un passaggio del Documento sui vaccini licenziato lo scorso 8 luglio dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, che testualmente recita: «Solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica» (pag. 4). È pacifico, infatti, che uninfrazione deontologica comporti in sede sanzionatoria la somministrazione di un procedimento disciplinare congruo alla sua gravità. Sta di fatto, tuttavia, che il Documento sui vaccini non faccia alcun cenno a quanto grave debba ritenersi quella di sconsigliare un intervento vaccinale, sicché pare del tutto arbitraria una lettura del testo tesa ad attribuirgli un giudizio di gravità pari a quella di infrazioni deontologiche punite con la radiazione.
Daltronde – di qui la seconda perplessità – il Codice di Deontologia Medica, che pure è del 2014 e che appena due mesi fa ha subìto lultima modifica, non ha ancora formalmente recepito questa fattispecie di infrazione, sulla quale, quindi, è stato formulato un giudizio di merito.
È possibile avanzare qualche ipotesi riguardo a questo ritardo, e di qui una terza e più grossa perplessità. Si può ragionevolmente prevedere, per esempio, che la costruzione di una tale fattispecie implichi giocoforza – poco importa quanto propriamente – la messa in discussione di due degli articoli più delicati del Codice di Deontologia Medica, quelli che evocano lobiezione di coscienza anche senza nominarla esplicitamente: «Lesercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità» (art. 4); «Il medico può rifiutare la propria opera professionale quando vengano richieste in contrasto con la propria coscienza o con i propri convincimenti tecnico-scientifici» (art. 22). In un campo così delicato meglio accontentarsi di piantare uno spaventapasseri.  

4 commenti:

  1. E nemmeno due paroline contro i medici che dispensano omeopatia?

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  2. E nemmeno due paroline sulle schifezze che ci mettono dentro?

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  3. http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_indispensabili.php

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  4. Pienamente d'accordo sull'utilità della profilassi vaccinica, un po' meno sulla sua obbligatorietà. L'ago di stato è un precedente pericoloso, caro il mio fascistone.

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