giovedì 12 maggio 2016

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Meno l’individuo ha strumenti di autocoscienza e di autodeterminazione, più la persona, che ne è la maschera di scena, ha bisogno di darsi cifra identitaria (etnica, religiosa, sessuale, ecc.). È questo che impone (in-pone) una fascia elastica di color rosa, eventualmente fucsia, con un bel fiocco sopra, alla neonata che viene alla luce senza troppi capelli: deve essere evidente che sia femmina, anche se poi era tanto atteso un maschio. Dov’è l’identità sessuale ad essere chiamata come strumento più sicuro per dare saldi punti di riferimenti nella selva relazionale, l’individuo è giocoforza chiamato a esplicitarla con ampio anticipo rispetto alla sequela degli eventi che le conferiscono la maturità anatomica e funzionale, fino al punto che spesso anche questa è chiamata ad anticiparsi (non a caso il menarca è anticipato nella favela brasiliana rispetto al collegio svizzero). Stessa cosa accade quando allindividuo è imposta la cifra identitaria religiosa: sarà fin da bambino che a ogni Ashura il coltello inciderà il suo cuoio capelluto.
Questo avrebbe dovuto dire Corrado Augias, invece di mantenersi in quel vago che lo ha portato ad essere frainteso fino ad essere ingiustamente accusato di aver voluto insinuare che le violenze e la morte subite dalla piccola Fortuna Loffredo fossero dovute allaverla abbigliata a 6 anni da signorinella di 16 o 18: la sua osservazione non era affatto stupida, ma lha argomentata malissimo. Poi, ha fatto di peggio: alle critiche piovutegli addosso (più che altro, alla minaccia di querela) ha ritrattato, ha chiesto scusa, e anche qui con un pessimo argomento: ha detto gli dispiaceva aver ferito la sensibilità dei genitori della bambina, ha detto che la sua osservazione era d’un uomo d’altri tempi, quelli in cui i bambini erano vestiti da bambini. E nel salottino di Fabio Fazio si è beccato applausi prima e dopo. Brutta pagina. Bruttissima.

11 commenti:

  1. e che cosa aspettarci da Corrado Augias, da Floris e da quella platea? se queste tue parole invece di scriverle qui le avesse qualcuno pronunciate esatte-esatte in quella sede, sai quanti le avrebbero comprese? immagina il disorientamento tra chi applaude come una scimmia e chi resta nel dubbio di non aver capito, quindi il Floris farne come solito la traduzione e a sintesi a piè pagina.
    e che dire di quella sociologa che reggeva il moccolo affermando che lo stupro di bambini è trasversale a ogni ambiente sociale? certo, ma lo stupro alligna come eccezione o come norma (vedi i preti) secondo gli ambienti e secondo le convenzioni (palesi o tacite) storico-sociali. semmai il discorso avrebbe dovuto avere come tema le forme seduttive e coattive che rinviano alle infinite pratiche sociali in funzione riproduttiva di determinati rapporti sociali (il tuo post mi pare possa essere letto anche in questa chiave), ma, appunto, non complichiamo troppo: in fin dei conti stiamo parlando di spettacolo televisivo.

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  2. Volevo sollecitarle un commento allora, non c'è stato bisogno.
    P.s. Augias avrebbe dovuto notare piuttosto lo sguardo in quella foto...
    Buone cose
    Luigi

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  3. Può capitare che si butti in pattumiera un pregiato formaggio coi vermi, scambiandolo per merce avariata. In questa chiave, la invito a riabilitare la numero 33.

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    1. Merce avariata n.33 nel vecchio blog.

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    2. L'avevo dimenticata, mi ha fatto piacere rileggerla. Grazie per l'ammonimento.

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    3. A professo' lei me sta a perde colpi

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    4. Per me ci sono solo il "Direttore" ed il "Dottore" e, se mai dovessero essere colpi persi, sono solo quando vanno appresso a stu cazz'e Renzo (con la Z aspra e la nicotina ovviamente...).

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    5. Stavo a cita' Mario Brega

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    6. Boh, nun zo chi sia...
      Cia'

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  4. " ...fino al punto che spesso anche questa è chiamata ad anticiparsi (non a caso il menarca è anticipato nella favela brasiliana rispetto al collegio svizzero)".
    Raramente ho letto una considerazione più amaramente vera.
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

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