domenica 29 marzo 2015

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Almeno per Der Spiegel, che in Germania non è voce irrilevante, «l’incidente mette fine al mito della sicurezza tedesca»: «Non erano gli altri, quelli cui accadevano le grandi tragedie? Attentati, incidenti con centinaia di morti, catastrofi che accadevano sempre lontano da noi. Da martedì è diverso. Finisce l’illusione che noi siamo più sicuri degli altri finché ci affidiamo a quello che ci fa tedeschi. Una tracotanza che è durata troppo a lungo».
Può darsi che questa riflessione non nasca dallo «Schettinen» che l’altrieri il Giornale sparava in prima pagina, d’altronde lo stesso Der Spiegel, con ammirevole misura, lo ha definito discutibile («fragwürdigen») e inopportuno («unangebracht»), miserabile pan per focaccia («Retourkutsche») per ciò che il settimanale tedesco aveva scritto sulla vicenda della Costa Concordia (*). Una cosa, tuttavia, mi pare degna di nota: sul principio di responsabilità, l’opinione pubblica tedesca ha riflessi assai più nobili della nostra. Si direbbe che lì vi sia popolo, e qui gente.

5 commenti:

  1. 1)...Un popolo la cui cifra identificativa è però appunto la tracotanza...la ggente non arriva a tanto per limite collettivo, ragion per cui alla ggente restano preclusi certi deprecabili eccessi che solo ad un popolo tracotante sono possibili, ovvero...
    2)...responsabilità storiche forse meno recenti (questioni di prospesttive, ma 70 anni non sono poi così tanti) ma che possono essere tranquillamente annoverati come große Unglück. Tacere di questi aspetti e parlare solo di terremoti, atti terrorisitici in maniera così astratta e vaga, senza collocazione storica ha un che di rimozione freudiana.

    3) Il primo paragrafo sembra una descrizione perfetta (temperata dalla impacciata foglia di fico del "mitleidenden Zuschauer") del teutonicissimo sentimento di Schadenfreude. Tale sentimento alligna in diversi strati del popolo dai nobili riflessi, anche i più acculturati, e non è poi così nobile

    4)Lo Spiegel non è voce irrilevante, così come non lo è la Bild. Diciamo che quanto a qualità di informazione il primo rappresenta una variante leggermente sgrezzata della seconda, nulla di più. D'altronde l'inconsistenza argomentativa e lo sviamento definitivo offerto dal terzo paragrafo dell'articolo ne sono una prova.

    Si fidi, qui non cè nessun popolo da idolatrare, tutt'altro. Lei avrà dalla sua il disgusto per una plebe che si addensa intorno alle parole d'ordine del Giornale.
    Io ho dalla mia diverse dozzine di pagine di Nietzsche sulle "virtù" della plebe d'oltralpe
    Varo

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  2. Lei trova, dottore? A me pare invece che Der Spiegel ripeta lo stesso errore fatto per la Costa Concordia: generalizzare, portare a paradigma delle caratteristiche di un popolo le gesta di un individuo. Cretino o psicopatico che sia.

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    1. A me pare che Der Spiegel parli di un sistema. Gli individui restano individui, ma le qualità e i difetti che prevalgono in un insieme di individui determinano le caratteristiche del sistema che producono, il quale non può essere riportato a ciascun individuo, ma solo a quelli che di quel sistema sono emblematici.

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  3. D'accordo con te Luigi, ma che la spocchia teutonica indisponga è un dato di fatto. Questa volta sto con Salluschi.

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