venerdì 19 giugno 2015

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Quando ho sentito Matteo Renzi dire che aveva un «piano B» in risposta al no che gli veniva dallUnione Europea per la distribuzione in quota parte dell’ultima ondata di profughi arrivati in Italia, ho pensato: «Cazzarola, questuomo sarà la schifezza della schifezza della schifezza degli uomini, ma almeno ha un etto di fegato e cinquanta grammi di palle: ora caccia dal cappello larticolo 5 comma 6 del decreto legislativo n. 286 del 25 luglio 1998, dà un permesso umanitario a tutti gli ultimi arrivati e li fa liberi di andarsene dove vogliono, in culo a monsieur Hollande». Macché, si trattava del solito bluff. Quando gli hanno detto: «E caccia sto piano B, vediamo di che si tratta», ha messo giù le carte e sè visto che in mano aveva una coppia di 7: «Se non li volete voi, ce li teniamo noi». Così con quella fetecchia della cosiddetta #BuonaScuola: «Potrà cadere il mondo, ma per lestate vi rifilo il Calippo. Dovessi chiedere i voti a Verdini, ve lo rifilo». Poi a beccarsi un Calippo tra le chiappe è lui, ai ballottaggi, e qual è la risposta? «Ah, sì, non mi votate? E allora ve la faccio vedere io, ve la faccio: non assumo i precari. L’Agnese ci rimarrà male, ma le faccio fare un giretto in compagnia della Michelle e le passa». Robe che, se alle Europee non andava come è andata, probabilmente niente ottanta euro. Zero fegato, zero palle, il giorno che sarà infilato nel tritacarne cè da scommettere che lo sentiremo urlare: «Mammina! Mammina!», e finirà perfino con strapparci un cicinìn di pena.

3 commenti:

  1. Quando ho letto 'O ci aiutate o facciamo tutto da soli' sono caduto dalla sedia. Ora vado dal capo e chiedo un aumento 'O me lo date oppure accetto anche una riduzione del 20%'.

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  2. No, nessun cicinìn di pena. La pena è tutta per le sue innumerevoli, incolpevoli vittime.

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