martedì 2 maggio 2017

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Dieci anni fa andava in onda la prima puntata di Boris, una delle più riuscite allegorie dellItalia doggi. Anche chi abitualmente ha in uggia gli anniversari non può fare a meno di celebrare un evento che da mera ricreazione si eleva a riflessione fenomenologica.

5 commenti:

  1. E a dieci anni di distanza (ma facciamo anche solo sette, visto che si tratta della terza stagione) l'Italia è a tutti gli effetti quel che preconizzava uno degli sceneggiatori: "un Paese di musichette, mentre fuori c'è la morte".

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    1. @Funes:
      e la Locura dove la mette?
      Eh.
      Stia bene, un saluto al Padrone di casa: bello poter passare di qui.
      Ghino La Ganga

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  2. Brindo con te Luigi anche se io da più di dieci anni non ho il televisore, mi spiace: ho abitualmente in uggia il medium televisivo ;- ) e non credo che la televisione di massa sia un mezzo democratico.. e quindi non può rappresentare gl'italiani: ha imposto per anni dello zucchero modificando progressivamente il gusto e non posso dar ora la colpa ai consumatori compulsivi di zucchero, non mi sembra giusto. Sarà anche un circolo vizioso ma ha avuto un capo e ha una coda e una riflessione fenomenologica offerta da una tv per me è una mera ricreazione. (Troppo radicale?)

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  3. E' un evergreen. Quando di recente il Corrierone ha lanciato la campagna che riassumo in "cosa fare se tuo figlio si fuma gli spinelli" ho pensato a "1x03 Lo scalatore delle Ande".

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    1. io pensato anche alla campagna "cosa fare se al Corrierone sniffano la colla" mentre scalano le Ande

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