sabato 13 maggio 2017

«Né di destra, né di sinistra»


Con un orgoglio, che sotto la maschera di una innocente e vulnerabilissima modestia riesce a celare anche abbastanza bene tutta la sua smisurata tronfiaggine, sentiamo sempre più spesso rivendicare l’essere «né di destra, né di sinistra». È il caso, per esempio, dei grillini più in vista (Di Maio e Di Battista, soprattutto), oltre che dello stesso Grillo, che, col definire il M5S «né di destra, né di sinistra», pare siano convinti di aver trovato il più comodo espediente per poterlo spostare, con estrema rapidità, ora a destra, ora a sinistra, secondo come butta l’umore della platea della quale aspirano ad ottenere il consenso: «né di destra, né di sinistra», dunque, per poter essere oggi di destra, domani di sinistra, dopodomani ancora di destra, e così via.
Il dirsi «né di destra, né di sinistra», invece, raramente è della base militante grillina, tanto meno dell’elettorato che vota il M5S: l’una e l’altro, infatti, almeno per il residuale habitus etico-estetico che si trascinano dietro dal loro personale passato, sono in parte di destra, in parte di sinistra e in parte anche di quel centro incline a un qualunquismo placido, quando le vacche sono grasse, e anche parecchio esagitato, ma più urlereccio che manesco, quando le vacche sono magre.

Lantecedente storico più remoto di questo dirsi «né di destra, né di sinistra» è infatti proprio il qualunquismo di Giannini, ma occorre rammentare che prima del M5S fu la Lega di Bossi a farlo proprio, e con unenfasi daccento che, al pari di quanto è dato rilevare con Grillo e i suoi, tendeva a fare dellesser «né di destra, né di sinistra» una parodia del «metapolitico» (Bossi, 1992: «Non siamo né “di destra”, né “di sinistra”, ma “al di sopra”»), che ancora dà una stanca eco in certe odierne tirate di Salvini.
Ora e allora, un «né di destra, né di sinistra» che significa di una destra così ignorante da non sentire più bisogno neppure del più usato armamentario retorico della destra: una destra cui per unica fierezza basta il becerume.

Alla maschera della modestia, però, talvolta si sostituisce quella della responsabilità, sotto la quale si riesce a scorgere una tronfiaggine che si concede pure il lusso del sussiego, e che della formula «né di destra, né di sinistra» non fa una scelta, ma una necessità.
«Né di destra, né di sinistra» – si argomenta – sono i problemi. «Né di destra, né di sinistra», dunque, hanno necessariamente da essere le soluzioni, salvo intestardirsi a voler inscrivere gli uni e le altre in una costruzione ideologica, che alla coerenza, virtù dei fessi in un mondo che va così veloce, sacrifica lo starci coi piedi ben piantati sopra.
È il caso, questo, del Pd di Renzi, ma – attenzione – non dello stesso Renzi, che anzi insiste nel ribadire che sotto la sua guida il partito resta un partito di sinistra, a dispetto di tutto ciò che inoppugnabilmente prova l’esatto contrario. Così, nel mentre chi è salito sul carro di Renzi tre o quattro anni fa ancora si affatica inutilmente nel tentativo di convincerci che il Jobs Act sarebbe una riforma di sinistra, tra i renziani nativi fa capolino un fiero orgoglio di dichiararsi «né di destra, né di sinistra» che, con la grazia con la quale il vizio fa omaggio alla virtù, indugia in un’ultima reticenza.
E così parla uno dei «20 giovani portati da Renzi nella direzione del Pd» (Il Foglio, 11.5.2017): «La sinistra indicava socialdemocrazia, welfare, ridistribuzione del reddito, partecipazione del “popolo” al governo delle cose, sia in politica, sia nel lavoro. La parola sinistra aveva un forte contenuto politico, era una distinzione riconoscibile anche sul piano valoriale. Il concetto di sinistra si è ovviamente evoluto nel tempo, senza però perdere quei valori che la contraddistinguevano. Oggi il compito della sinistra è di ridefinire una politica di cambiamento. Le soluzioni non si collocano più a un preciso punto della scala che va da destra a sinistra. Urgente è il fare. Rivolgersi ai problemi. Riparare una buca è di destra o di sinistra?».
Il concetto di sinistra si è evoluto, questo è evidente. Tanto evoluto che oggi la soluzione di un problema sembra non abbia niente a che fare col modo in cui il problema è posto, sicché «politica di cambiamento» sta in realtà per «cambiamento di politica». Nel fare per fare, e nel farlo in fretta, cosa conta più un preciso punto della scala che va da destra a sinistra?

18 commenti:

  1. ...mi sembra di ricordare (oh: quello che ha l'archivio è lei) cossiga definire sé stesso "senz'altro di sinistra"; e craxi definire sé stesso "l'uomo più di sinistra in italia".

    e se bossi si mise al di sopra, altri ben potremo porci* al di sotto.

    * honni soit ma anche no

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  2. «Né di destra, né di sinistra» è una balla perché come spiegò sarcasticamente D'Alema: i nuovi partiti vennero costruiti con un comandamento molto diverso: è la somma che fa il totale

    https://www.youtube.com/watch?v=CZ_88LC169o

    [..] E chi può essere contro un prodotto così straordinariamente perfetto? C'è tutto!" (in prima fila per la pubblicità del nuovo prodotto Romano Prodi, uno dei nuovi partiti era infatti il celestiale Ulivo, prima del frankenstein Democratic Party from Little Italy)

    C'è infatti un'altra variabile rilevante nel traffico delle sostanze psicotrope: i massmedia e i proprietari dei massmedia.

    «Né di destra, né di sinistra» è stato per Grillo un abile slalom per evitare il fuoco mediatico dei grossi gruppi e schivare la rappresaglia su una piattaforma mediatica nazionale plasmata su collaudati luoghi comuni e percorsi obbligati. I partiti storici erano stati letteralmente massacrati proprio dai massmedia dei due principali lobbisti Berlusconi e De Benedetti che han poi preso il posto dei partiti (tanto forti da plasmare il Presidente del Consiglio partendo da un provincialotto spaccone ed elevandolo a personaggio televisivo nazionale: Matteo Renzi). Con la forza bruta del massmedia hanno spostato consenso e qui il secondo comandamento: è la forza che fa il totale. Forza Italia

    Fino al monopolio. Anno 2014. Berlusconi, De Benedetti e Rcs partner di una concessionaria per l'advertising online insieme a Banzai. Nel 2005 Repubblica aveva fermato un primo tentativo di business fra i due, ma oggi dal cdr dicono: "Non vogliamo commentare né fornire alcuna informazione". Al Corriere bocche cucite. All'Espresso, invece, aspettano al varco: la prova del nove sugli effetti dell'accordo è la pubblicazione delle intercettazioni di Marina
    E come da prassi ormai consolidata: chi controlla il mercato pubblicitario controlla poi anche i contenuti, e la politica.

    https://www.youtube.com/watch?v=B8-uIYqnk5A

    Fin dalle prime battute se si presta attenzione al testo: chi giocava sporco ha poi sparato a zero buttando i partiti in una fossa comune. Abbruttire per demolire, il terzo comandamento: chi rompe (NON) paga e i cocci sono suoi.
    Ma i cocci sono suoi, la seconda parte è diventata la legge del far west. Da De Benedetti alle privatizzazioni di Romano Prodi passando per Silvio Berlusconi. Dai partiti all'IRI, all'intero sistema repubblicano fino alla modifica del titolo quinto della Costituzione.
    Lo stesso partito DS-PD che aveva piazzato Mussari a Monte dei Paschi che si è dovuto caricare il debito di Sorgenia di De Benedetti lobbista della piattaforma mediatica che spingeva proprio il partito DS-PD portando Monte dei Paschi al fallimento e poi all’intervento pubblico multimiliardario deciso, ancora una volta, da DS-PD al governo.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Sorgenia#Coinvolgimento_di_Banco_Monte_Paschi

    Ma è lo stesso partito DS-PD che ha preso le sembianze di Renzi (una copertura e cavallo di Troia), protagonista del finanziamento bancario pubblico multimiliardario e a pioggia (sottoforma di prestito a soggetti insolventi che in una comune banca verrebbero accompagnati gentilmente alla porta), ma questa volta consentito dalla UE che invece vieta ogni intervento pubblico anche gli interventi di pubblica utilità sociale. E questa della UE e del DS-PD è una politica di sinistra o di destra? Beh, anche qui le idee sono abbastanza chiare.

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  3. La soluzione al dilemma è banale, la buca non è di destra o di sinistra ma come rattopparla e con che soldi invece sì.
    Però fa più presa buttarla in vacca sfruttando la post ideologia. Dire che il Jobs Act è di sinistra _perchè_ risolve un problema è come dire che questo piatto di pasta è buono perchè mi riempie lo stomaco.

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  4. "Oggi il compito della sinistra è di ridefinire una politica di cambiamento."
    Cambiamento di cosa? Del sistema di produzione capitalistico? Della distribuzione delle risorse? Questi erano fra gli obiettivi della sinistra, storicamente. Nel vostro partito non se ne fa più cenno. Certo, "cambiamento" è una parola che fa sempre bella figura e che soprattutto può essere stiracchiata come pare.
    "Le soluzioni non si collocano più a un preciso punto della scala che va da destra a sinistra."
    Ci vuoi dire che concetti come la privatizzazione dell'acqua, della sanità e dell'istruzione non sono soluzioni di destra? Decidere se tassare o meno i beni di lusso piuttosto che i capitali non si colloca in nessun punto di questa scala?
    "Urgente è il fare."
    Facite ammuina!
    "Rivolgersi ai problemi. Riparare una buca è di destra o di sinistra?"
    Quindi la politica che dovrebbe essere anche previsione e progettualità si deve ridurre a semplice soluzione dei problemi contingenti. Di entità e natura così semplice come una buca in strada. Comunque se devo decidere dove reperire i soldi per farlo persino riparare una buca diventa di destra o di sinistra.

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  5. Il Droide giustificazionista !

    L'androide si dice sia programmabile e si dice possa intervenire su tutte le piattaforme anche in tempo reale.
    Adelante Pedro , ma con Judicio diceva quel tale...
    Oggi si potrebbe dire ,si , denunciare è facile e doveroso, ma mentre Malvino né ha per tutti, c'è chi addolcisce ,edulcora,. giustifica il "non essere né di destra ,né di sinistra.
    Il miracolo è sempre dietro la porta promettono i nuovi imbalsamatori ,né di dx ,né di sx.
    Già visto ,già visto..
    Se si guarda più attentamente ,ed altri lo hanno fatto in questa puntata, direi che il quadro risultante lascia poco scampo alla fantasia, mai però che qualcuno dica la verità : L'inghippo sta nel manico .
    Il sistema è bolso .
    Tutti gli attori dico TUTTI, sono da avanspettacolo, meno che per l'androide programmato.

    caino

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  6. "Tutti gli attori dico TUTTI, sono da avanspettacolo, meno che per l'androide programmato."

    Un androide non programmato come TUTTI? Santocielo, com'è stato possibile? Non un baco del millennio ma un autentico complotto in tempo reale

    Si vergogni! Oppure la frase di partenza è leggermente sconnessa, dopo aver confuso amabilmente le piattaforme con i blog e nascondendo la mano dell'ignoranza nel qualunquismo placido
    denunciare si, facile e doveroso - disse l'orbo allo zoppo - ma se fatto sparando in modo uguale su diseguali... qualunquemente

    eppure nell'invettiva c'è un fraseggio che stona: definire qualche criminale e potente lobbista come fosse 'avanspettacolo' vuol dire certamente addolcire ed edulcorare. Quel qualunquismo placido per nascondere le responsabilità e il bastone del potere

    della serie: la mafia non esiste

    Il miracolo è sempre dietro, come un ombrello. E se Romano Prodi oggi è considerato un santo cardinale ci sarà un buon motivo.. e se ogni volta che apre bocca si srotolano tappeti di fiori e incensi non ho dubbi su chi sia veramente il guru e la setta

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  7. Ringraziandola per la segnalazione e scusandoci per il grave disagio mentale provvederemo a sostituire l'androido difettoso

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  8. Già visto, disse l'orbo allo zoppo: se si guarda ancora più attentamente ,ed altri lo hanno fatto in questa puntata, direi che il quadro risultante lascia poco scampo alla fantasia

    ovvero lo stesso concetto da punti di vista diversi, chi ha governato ha usato i soldi in un certo modo e secondo un certo progetto e idea politica

    mai però che qualcuno dica la verità: oppure i commentatori stanno dicendo la stessa verità da punti di vista diversi, purtroppo c'è anche questa dolorosa ipotesi. E tanti saluti

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  9. Mi sto già cospargendo il capo di cenere, vergognandomi !
    Purtuttavia il messaggio mi sembrava chiarissimo ed ha colpito nel segno ,provocando la reazione attesa.
    A quando insulti più e pesanti e denigrazione ?
    Mi stia bene .

    caino

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  10. Attenda attenda pure ma quel 'si vergogni!' è pronunciato gonfiando il petto come 'giustificazionista! si vergogni!' con due erre e due gni. (oh povero me! A non lavorare con professionisti dell'avanspettacolo)

    per poi aggiungere: "Sa cosa le dico? La democrazia è un modus operandi! Lei è un programmato! Programmato! Programmato!" un po' istericamente buttando là dei puntini esclamatori, à la Sgarbi

    no, non chiamiamolo insulto e denigrazione ma solo provocazione di un gran bel pezzo d'arte contemporanea, allestimento performante continuo: la cacca d'artista deve anche muoversi e produrre odori

    e così senza uno straccio di contenuto, tanto per dire 'touchè' e attendersi un 'perepepè' 'dice a me?' 'mbè?'

    la nuova classe elettorale avanza per una nuova classe dirigente che rimane

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  11. vorrei aggiungere a quello che è stato giustamente scritto altri elementi
    «Né di destra, né di sinistra» andrebbe correttamente disambiguato poichè si riferisce a due significati molto diversi: ai partiti oppure alle ideologie. Berlusconi sta alla rivoluzione liberale tanto quanto il PD sta alla sinistra. ma nel caso del PD la situazione ideologica è ancor più grave visto che si tratta di maltrattamento dei più deboli aggravato dall'inganno e dal terrorismo mediatico. Il tecnico "nè di destra, nè di sinistra" è esemplare: se "lo chiede l'Europa" (la menzogna) il PD può fare a meno della democrazia. La democrazia senza democrazia, adducendo miserabili scuse di carattere pecuniario "non ci sono i soldi per votare" (Napolitano), ideologicamente una destra incostituzionale ed eversiva

    A qualcuno sembrerà un'eresia ma Berlusconi e Grillo, ovviamente con modalità differenti sono ideologicamente dei prodiani. E non solo loro. Non solo 'Ulivo' è il nuovo agelico clero globalizzante ma al pari di "Forza Italia" "PD" (e il non-partito 5 stelle) sono forme ormai estranee alla cultura partitica europea di socialisti, popolari e altri. Nemmeno così originali: "Democratico" è il più grande spettacolo dopo il Big Red, il Gabibbo. Un'americanata nell'eurismo che ci esalta.

    Sembra ormai, accuratamente inibita la protesta antiberlusconica, un confronto ideologico ecclesiastico interno al clero, tra liberisti di ferro falsamente di sinistra e falsi progressisti. Il signor Bergoglio [c'è un sito che riporta con esattezza tutte le dichiarazioni vaticane?] circa due anni fa non solo ha smontato il manifesto politico di Romano Prodi come avrebbe fatto un politico progressista di una volta, ma lo ha definito 'criminale' (testuale). Il manifesto politico di Prodi è la famosa 'politica in due step': prima i conti a posto e poi redistribuzione. Il Bergoglio ammonisce: i poveri non possono aspettare, redistribuzione adesso (pure keynesiano.. orco boia). Redistribuzione che ovviamente non arriverà mai, è una costante, nonostante tutti i governi abbiano riconosciuto Prodi come cardinale e abbiano tutti cominciato con 'lacrime e sangue' (nonostante il fumogeno renziano e le elemosine elettorali che stanno riportando il fantasma della bancarotta e il tecnico in sella, le metamorfosi dello stesso grande potere, altro giro altra corsa).

    Come ricorderete anche Grillo aveva presentato il suo programma a Prodi. Durante il puttan tour forzatamente esibizionista di Berlusconi (il mago del fumo) ha invocato come tutti gli altri l'intervento del salvatore, il tecnico Monti che come l'arcangelo è venuto a fustigare chi aveva peccato "avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità!" (ma chi cazzo siamo? De Benedetti?)

    Per la cronaca, il ricatto terroristico "fate i compiti, fate quello che diciamo, o arriva la Troika": dopo il tecnico Monti (ha continuato ed esasperato la politica di Tremonti, con la paura si ottiene tutto) è arrivato Padoan cioè un funzionario del FMI che ha avuto per anni responsabilità su varie nazioni, tra cui la GRECIA. Non stiamo parlando del complotto di Casaleggio e delle scie chimiche ma semplicemente di un partito democratico che cede alla Troika il ministero dell'economia. La RAI, il quinto gruppo televisivo continentale da qualche anno è controllata direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze (al 99,56%, il resto SIAE). Un funzionario FMI detta i contenuti informativi, ideologici, alla televisione pubblica e quinto gruppo televisivo europeo. Non c'è scampo: l'interpretazione dei fatti politici ed economici è fortemente influenzata e dirottata.

    "Aggressività, violenza, mancanza di riflessione che provoca una comunicazione superficiale. La colpa è dei talk show"
    (commento radiofonico di oggi di Norma Rangeri direttrice de Il Manifesto) e archiviata la pratica.

    "Ha prevalso il buonsenso" (Legge elettorale, Lupi)
    Amen

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    1. Una sintesi a questo punto è opportuna: "Signore, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano che vota Grillo credendo nelle scie chimiche. Chi dici, Signore? che anch'io voto Grillo? Ma nel mio caso si tratta di scelta tattica e consapevole".

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    2. più che sintesi è un imbuto: un'offerta che non puoi rifiutare. E così Erasmo voterà il serpente a forma di stronzo che approfittando del ricatto gli proporrà un programma sempre peggiore.

      Allora ti chiedo: c'è un modo per uscire dalla peggiocrazia? Non è una domanda banale, possiamo votare tutti Renzi ma è esattamente il governo attuale

      Perchè se l'interlocutore fosse un astensionista non starebbe nemmeno qui a perder tempo o a cercar zuffa. Non ha scampo, ma secondo me sta dando la colpa ad un interlocutore sbagliato perchè questo imbuto è stato creato da altri, in modo molto scaltro

      il problema non è quello che tu consideri come fosse la xilella perchè la xilella c'era già prima: il problema è l'inaridimento del terreno: "nè destra, nè sinistra" è l'astensione dopo aver fatto piazza pulita e piazzato solo l'alternativa Berlusconi o De Benedetti. All'epoca di Giannini questo era invece il quadro:

      Democrazia Cristiana (DC)
      Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP)
      Partito Comunista Italiano (PCI)
      Partito Liberale Italiano (PLI)
      Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ)
      Partito Repubblicano Italiano (PRI)
      Blocco Nazionale della Libertà (BNL)
      Partito Democratico del Lavoro (PDL)
      Partito d'Azione (Pd'A)
      Movimento per l'Indipendenza della Sicilia (MIS)
      Concentrazione Democratica Repubblicana (CDR)
      Partito Sardo d'Azione (PSd'Az)
      Partito dei Contadini d'Italia (PCd'I)
      Movimento Unionista Italiano (MUI)
      Partito Cristiano Sociale (PCS)
      Fronte Democratico Progressista Repubblicano

      C'erano una volta i partiti, il pluralismo e la democrazia.

      data la situazione di illegalità costituzionale riguardante la legge elettorale: le primarie, nemmeno legalmente riconosciute, stanno sostituendo la democrazia con un surrogato, illudendo le persone. Sono spariti i circoli cioè chi dovrebbe proporre i candidati che invece vengono imposti dall'alto. Democrazia non è scegliere tra Berlusconi e De Benedetti





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    3. non so se è più chiaro

      C'è una certa differenza infatti fra astensione e pluralismo: oggi c'è un accentramento così parossistico che non è poi così difficile essere "nè di destra, nè di sinistra" come chi decide di astenersi. In realtà è un clima forzato perchè chi si astiene può essere benissimo un liberale o una persona di sinistra con idee molto chiare.

      Inoltre un aspetto che viene sempre ignorato, per completare il commento sopra, è che da qualche anno tutti i partiti a "sinistra" del PD nascono stranamente sulla piattaforma di De Benedetti, ad esempio Lista Tsipras da Micromega, fino a Pisapia

      Ti ricordo che stiamo parlando di due piani diversi: partiti / ideologie a volte coincidenti, ma nel nostro sciagurato caso diversi

      A Milano dopo che la Moratti decise di chiudere le scuole pubbliche serali (con tantissime proteste, e c'era anche Roberto Bolle che frequentò le scuole e non necessita di presentazioni) venne eletto Pisapia che pensò bene di lasciarle chiuse! Dopo tutte le proteste, e stiamo parlando di istruzione, di un pilastro della civiltà. Per non parlare dei prezzi dei biglietti del trasporto pubblico amentati da Moratti o del taglio indiscriminato di alberi come fece già Formigoni col Bosco di Gioia (anche lì proteste, la canzone di Elio finisce proprio con 'figli di troia'). Questo senza guardare il curriculum: avvocato difensore di Scientology (altro che Giulia Bongiorno) e De Benedetti e... niente, ti giri e ti volti e ci son sempre Berlusconi e De Benedetti.

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    4. Glielo dico una volta sola e con garbo: lei avrebbe bisogno di aprire un blog tutto suo.

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    5. Chiedo scusa a Luigi e ai lettori ho scritto veramente troppo, il cazziatone ci sta tutto, di solito non scrivo così tanto quindi sarebbe un blog con un post solo e lungo migliaia e migliaia di caratteri. I miei commenti pubblicati qui sono dei ritagli anche abbastanza confusionari, mancano delle parti, e quindi chiedo che vengano cancellati. Grazie.

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    6. Temo che lei abbia frainteso. Visto che prima di approvare un commento devo leggerlo, le chiedevo solo di essere più sintetico. In alternativa, aprire un blog e segnalarmi i suoi post, cui - nel caso - rispondere. Tutto qui, non stia contrito.

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