martedì 16 marzo 2021

Il bugiardino dell’Aspirina e altre carabattole

 

Tra gli effetti indesiderati dellAspirina, puntualmente riportati dal suo bugiardino, ce ne sono alcuni che sono indicati come «gravi», altri come «fatali» e altri ancora come «letali»: non ne faccio lelenco, basta avere in casa una confezione del medicinale, aprirla, prendere il bugiardino e leggerlo. Non così col bugiardino del vaccino AstraZeneca contro il Sars-CoV-2, che però è facilmente accessibile in rete, sul sito dellAgenzia del Farmaco. Con uneccezione rispetto al bugiardino dellAspirina: per poterlo leggere, occorre cliccare «Accetta» in calce a un pop-up dal titolo «Condizioni di utilizzo del sistema» dopo aver apposto una spunta a «Ho letto e compreso le condizioni d’uso del sistema». Se non ho in casa una confezione di Aspirina, il sito dellAgenzia del Farmaco esige analoga procedura per farmene leggere il bugiardino? No. E perché? Per comprenderne la ragione non resta che leggere le «Condizioni di utilizzo del sistema». Leggendole, però, non sembra esserci nulla di strano, tanto più che neppure un cenno è dedicato al vaccino AstraZeneca: quel pop-up, insomma, potrebbe aprirsi alla richiesta del bugiardino di qualsiasi farmaco, incluso quello dellAspirina, cui invece si accede senza dover accettare condizioni di sorta. La stranezza deve essere nellovvio, che qui mi pare sia relativo ai punti in cui le condizioni richiedono – nellordine qui esposto – (1) che io «s[ia] consapevole che queste informazioni possono essere aggiornate più volte durante il periodo di validità del medicinale», (2) che «potrebbero sussistere difformità tra le informazioni qui presentate ed altre informazioni di dominio pubblico» e (3) che io «prend[a] atto che le informazioni pubblicate per questo medicinale potrebbero non rappresentare la versione più aggiornata». Se la sintassi risponde ad una logica, (1) e (3) mi dicono che tra gli effetti indesiderati del vaccino AstraZeneca potrebbero esservene di mai occorsi durante la sperimentazione clinica, mentre (2) mi dice che, in attesa che lAgenzia del Farmaco aggiorni le informazioni relative ai possibili effetti indesiderati del vaccino, quelle fin lì pubblicate non corrispondono a quelle di dominio pubblico. Mi pare ovvio che quelle di dominio pubblico non possano avere la stessa rilevanza che hanno quelle date dallAgenzia del Farmaco, e tuttavia neppure in modo implicito traspare quella che sarebbe la pur sacrosanta pretesa di far valere il parere di eminenti esperti in farmacologia, clinica e statistica sui «sembra» e sui «si dice» della zotica plebe. In sostanza, non cè scritto che le informazioni relative al vaccino AstraZeneca lì riportate siano le uniche da ritenersi sempre puntualmente ed attualmente valide, ma solo che potrebbero avere «difformità» rispetto ad altre. Cosa ci dice questa mancata riaffermazione di avere lunico e ultimo parere valido sul vaccino AstraZeneca, più che esplicita per tutti gli altri farmaci, insieme alla necessità di accettare le predette condizioni duso alla lettura del suo bugiardino? Ogni risposta mi pare un azzardo: mi limito a considerare che chi in queste ore ripete che, «a leggere il bugiardino dellAspirina, nessuno più lassumerebbe», è intellettualmente meno onesto dellAgenzia del Farmaco. L’affermazione, infatti, tende a sussumere nella stessa categoria di rischi quelli che sono comuni ad ogni farmaco sul quale si sia fin qui avuto un lungo, ampio e approfondito studio post-autorizzativo (non a caso, perciò, si prende a esempio l’Aspirina, perché è farmaco che si usa da sempre, che si compra in farmacia senza ricetta medica, ecc.) con quelli di un vaccino approntato in tempi brevissimi e con procedure durgenza. Quel che rivela maggiore disonestà intellettuale in questo caso, però, è che a ritenere accettabile questa sussunzione sono proprio coloro che maggiormente si sono distinti dal marzo 2020 ad oggi per un tuziorismo spinto. Il dogma di una cautela che, fino a ieri, si spingeva a dichiarare santo un lockdown generalizzato al fine di salvare anche un oltre ultranovantenne – era dovere morale immaginarsi come nostro nonno – oggi, non vale più: dopo poche ore da una dose di AstraZeneca, ne muore uno qui, uno lì, cinque in Germania, dodici nel Regno Unito, per giunta erano anche giovani, apparentemente sani, e lAgenzia del Farmaco correttamente si pone qualche problema, oltre a pararsi il culo, e loro? Ma, via, si muore tutti i giorni, di tutto, perfino di Aspirina, che vuoi che sia un morto, o due, o sette, su milioni di iniezioni di AstraZeneca?  Ma poi chi cazzo sono, chi li conosce, perché si dà tutta questa visibilità alla loro morte? Sarebbero morti comunque, via. Causa-effetto? Non diciamo sciocchezze. Correlazione? Anche il solo ipotizzarlo ci fa correre il rischio di mandare al diavolo la tanto millantata discontinuità con le misure del vecchio esecutivo e, se la campagna vaccinale va a puttane, ci va pure Draghi, si va alle elezioni, vincono le destre... Non scherziamo, via, fate sparire in fretta queste notizie, rubricatele come allarmismo. Pure ’sti giornalisti, cazzarola, erano stati così seri nell’allarmare a dovere sui reali rischi del virus, e ora eccoteli così irresponsabili nellallarmare sugli inesistenti rischi del vaccino. Sembravano così affidabili, e ora si rivelano così cinici da buttarsi su qualunque cosa possa tornar utile a far audience, ma è possibile? Pure ’sta cazzo di Agenzia del Farmaco, poi. E la Germania? E l’Olanda? Da non credere. 

Ah, dimenticavo: sul bugiardino del vaccino AstraZeneca non ho trovato traccia di possibili effetti collaterali «gravi», «fatali» o «letali»


[Molte sarebbero state le premesse a quanto fin qui detto per non essere frainteso. Per esempio, avrei dovuto dire che su queste pagine non sè mai detto che il Sars-CoV-2 non esista o che non costituisca un problema (che dovesse essere affrontato senza isterismi, senza spettacolarizzarlo, senza usarlo strumentalmente per fini criminali o miserabili, per lenire psicopatologie preesistenti o per tornare utile a progetti altrimenti irrealizzabili, questo sì, e non ho cambiato idea); né si è mai messa in dubbio limportanza della profilassi vaccinale (quello della Pfeizer è stato il mio quindicesimo vaccino, escludendo quelli anti-influenzali, che faccio ogni anno da almeno dieci). Ma, anche a farlo qui, chiudendo, so bene che non servirà a niente: contro il fanatismo non ci sono ragioni che tengano e lanno appena trascorso ci ha costretto a prendere atto che quello dei tuzioristi non è meno belluino di quello dei negazionisti. Di poi, cè che lo scontro tra queste due opposte orde di invasati si dà quasi interamente nelle forme che Guy Debord ha definito «spettacolo», inteso non già come «insieme di immagini», ma come «rapporto sociale fra individui mediato da immagini», che oggi si consuma quasi interamente nel luogo che replica la vita come «movimento autonomo del non-vivente»: in sostanza, nel succedaneo della relazione sociale come rappresentata dal web. Non cè spazio per premesse, per distinguo, tra bestie bestialmente opposte. Lunico scampo è offerto solo dallentrare in clandestinità: chiudere tutti gli account, ritirarsi nella vita vera.]

8 commenti:

  1. Sì, ritirarsi «come ho fatto io» (come suggeriva Gaber allo stesso Dio che avrebbe voluto ipoteticamente essere).
    A margine, chiedo: sono stati i socialmedia a liberare definitivamente le bestie? Senza andare troppo indietro nel tempo, diciamo una decina d'anni fa, in quali luoghi sarebbe stata possibile una simile "disonestà intellettuale"? I media classici l'avrebbero assunta e replicata in modo analogo ad oggi?

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    1. No, Luca, checché ne dica qualcuno, il medium *è* il messaggio.

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    2. Il metodo è assolutamente antiscientifico: era già successo mesi fa con le reazioni allergiche... non si possono usare le persone come cavie e scrivere il bugiardino solo dopo. E che cazzo! Il produttore aveva o no queste cazzo di informazioni? La trasparenza sui dati, prima di tutto un rapporto di completa e assoluta fiducia reciproca: un pilastro (pre)scientifico. Senza contare i miliardi di euro pubblici per finanziare il privato senza alcun potere contrattuale (migliaia e migliaia di miliardi di lire, in scala, secondo la nostra pregressa cultura economica)

      La risposta della Germania non è stata 'Cosa vuoi che sia sette casi su milioni' (in questo caso dovremmo cancellare pure i fondi per lo studio delle malattie rare e la connessione internet a paesini in culo ai lupi) ma la risposta invece è stata: 'Ci aspettavamo un caso e ne sono sette: è fuori dalla media'. Non c'è niente da fare: è solo questione di metodo.

      Ancora la risposta binaria mediatica ad effetto: politica contro scienza. Dimenticando un terzo soggetto: secondo alcuni filosofi sarà la tecnica ad eliminare la scienza o lo sta già facendo.

      Si può lasciare tutto in mano al privato e al profitto e alle furberie e allo stesso tempo militarizzare tutto e considerare il vaccino in un'ottica ferocemente nazionalista? Non dovremmo pensare di vaccinare, e velocemente, anche gli altri continenti scongiurando altre possibili varianti che renderebbero inefficace il vaccino e altre sconfortanti letture di bugiardini?

      L'attuale fanatismo ideologico (pensiamo solo al ruolo dei brevetti nonostante i finanziamenti pubblici e mentre affonda il Titanic) è pari al passato fanatismo marxista, se non peggio. E tutta farina del sacco dei cosiddetti "democratici di sinistra", parole senza senso: distruzione del sistema sanitario nazionale e ogni Regione per i cazzi suoi in un contesto globale e in rapida evoluzione.

      L'ultima fotografia prima del disastro è il convegno di Rimini: Comunione e Liberazione assieme a Unipol Unisalute. Pensare di pagare un privato il doppio o giù di lì per fare un vaccino. Assurdo.

      Il Titanic merita di affondare. Prima di tutto il merito.

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  2. "quello della Pfeizer è stato il mio quindicesimo vaccino, escludendo quelli anti-influenzali, che faccio ogni anno da almeno dieci"

    ...nun semo noi che semo antivaccinisti. sete voi che sete ipocondriaci.

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    1. Ho contatto quotidiano con pazienti dal 1979.

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    2. E l'aroma dello Zyklon B? Impagabile.

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    3. Errore di nidificazione. Doveva rispondere a Marino Voglio.

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  3. ...ma guardi che scherzavo. mi rendo ben conto che lei in quanto medico, padre di famiglia e attivista ha standard particolari.

    (quanto a me, prenderei ancora un po' di quel delizioso distanziamento sociale, se ne è rimasto...)

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