Gentile dottor Castaldi,
mi chiamo Chiara Bruni e sono una farmacista titolare di parafarmacia. Sono membro dell’associazione Essere Farmacisti che tutela appunto la nostra categoria e, in questo caso, ne sono il portavoce. Il presidente, dott. Alessandro Mazzacca, mi chiede di contattarLa per esprimerLe un sincero ringraziamento per il post del 30 dicembre intitolato “Le facciamo chiudere in tre mesi”, dove, con chiarezza, riporta la discussione ascoltata in una farmacia tra il titolare e i suoi amici. Ovviamente tale discussione ci indigna, non solo per i toni e i modi con cui veniamo apostrofati, ma anche e soprattutto perché siamo purtroppo coscienti del fatto che tali manifestazioni di spavalderia sono assai frequenti da parte dei farmacisti titolari nei riguardi di colleghi che hanno investito i loro soldi, e fatto dei sacrifici per guadagnarsi un piccolo posto nel mondo, senza ereditare, né chiedere niente a nessuno. Putroppo c’è da dire anche che il farmacista, pur nella sua cafoneria, ha una parte di ragione nel dire che le aziende farmaceutiche sono in accorto con le farmacie per praticarci prezzi più alti e che le farmacie stesse hanno accordi con i medici di base nell’“anticipare” i farmaci salvavita, pur di tenersi il cliente. Pertanto sono oggi a chiederLe due cose: la prima, di continuare ad occuparsi di questo argomento, come solo un blog sa fare, denunciando l’atteggiamento di onnipotenza delle farmacie, forti della loro continua impunità, e di clientelismo delle case farmaceutiche, magari (e se la cosa La interessa, in questo La potremmo aiutare) toccando anche altri aspetti di questa situazione spesso nebulosa per il cittadino; la seconda, di fornirci il nome del farmacista del Vomero, per inoltrare una denuncia per diffamazione, perché... poveri sì, ma fessi non tanto, mi consenta questa battuta.
Noi, da parte nostra, stiamo dando tanta rilevanza a questo suo articolo. Se fosse interessato alle nostre vicende, ieri alcuni nostri rappresentanti si sono incatenati davanti a Montecitorio e oggi saremo presenti in tanti a Roma, per una manifestazione a favore della liberalizzazione del farmaco. Se volesse contattarci, le lascio il mio recapito, non esiti a chiamarmi, per qualsiasi chiarimento. Ancora grazie.
Gentile dott.ssa Bruni,
sono il solo testimone di quanto riportato in quel post ed è proprio per questo motivo che ho evitato di riportare il nome del farmacista. Lei pensa che sarebbe disposto a confermare ciò che ha detto? In ogni caso, dove sarebbe la diffamazione della quale vorreste incolparlo? No, mi creda, penso di non potervi essere utile nel modo che mi offre, peraltro il mio post non aveva alcuna intenzione di colpire una categoria per favorirne un’altra. In generale, io detesto le categorie: in un modo o in un altro, mirano a tutelare interessi particolari, ben al di là e ben al di sopra dell’interesse generale, che è l’interesse di tutti e di ciascuno. In tal senso, mi pare che anche la vostra non faccia eccezione e la sua lettera me ne dà conferma. Saluti.
Ben detto caro Luigi, ben detto.
RispondiEliminaPoterne fare a meno delle categorie............magari!
RispondiEliminaPurtroppo sembra tutto archivi e categorie, sembra categorico! :)
Simone
capisco la dottoressa e la sua indignazione, ma ovviamente nessuno farebbe da delatore in questo modo barbaro... speriamo bene... klingsor
RispondiEliminaoh, l'enel ha ridato la luce.
RispondiEliminanon sempre l'interesse generale fa gli interessi di tutti, quasi mai
RispondiEliminaViviamo di interessi personali, di egoismi
e a quello servono le categorie
Da soli non si riesce a fare niente
Bentornato. Cerca di non scappare troppo spesso, che ho visto scene imbarazzanti da crisi di astinenza.
RispondiEliminaGentile dottor Castaldi,
RispondiEliminanon sono d'accordo con Lei. Anche quando pubblicò il post sapeva di essere il solo testimone (ma non c'era almeno anche il cliente a cui il farmacista parlava, o ricordo male?): dunque perché attirare l'attenzione su una circostanza non dimostrabile e che in ogni caso non avrebbe portato da nessuna parte? Se la denuncia non starà in piedi, sarà affare del denunciante, non Suo: anche se citato, Lei dovrà solo rendere una testimonianza precisa e veritiera. Se il fatto è accaduto e le parole sono state quelle, non avrà difficoltà a ricostruire dettagli che la rendano credibile oltre ogni rischio. Altrimenti, l'unica lezione che il farmacista del Vomero trae da questo episodio (se mai ne venisse a conoscenza) è che può continuare a dire impunemente quello che gli pare anche davanti a testimoni.
Cordialmente
@ Narno
RispondiElimina"perché attirare l'attenzione su una circostanza non dimostrabile e che in ogni caso non avrebbe portato da nessuna parte?"
E chi lo dice questo? Potrebbero esserci lettori che si fidano a sufficienza della testimonianza di Malvino, perché lo conoscono molto bene come blogger, e valutano che non avrebbe motivo, né nulla da guadagnare, nel mentire ed inventare di sana pianta un fatto del genere. Questi lettori non hanno certamente necessità dell'avallo di una coda legale per consolidare la propria opinione e le proprie valutazioni concernenti l'episodio. Valutazioni e pensieri che ovunque sono fuorché "da nessuna parte".
Non credo infine che le finalità di Castaldi quando ha scritto il post possano essere imposte da questo o quell'altro lettore, tanto più che l'unico commento offertoci dal medesimo è stato che suo malgrado non poté intrattenersi [in una animata discussione, presumo].
@paolo de gregorio
RispondiElimina"portare da qualche parte" non significa per forza in un tribunale. Significa produrre effetti concreti, in modo tale che i protagonisti di un episodio o gli attori di un comportamento possano trarne una correlazione di causa-effetto precisa.
Per spiegarmi, cambio campo: se vedo un'auto senza contrassegno parcheggiata su un posto riservato ai disabili, posso fare pensieri e valutazioni. Posso perfino esprimerli e trovarli condivisi da un sacco di passanti e testimoni. Posso anche fotografarla e farla pubblicare su Italians, con targa in bella vista e giorno e ora. Ma posso anche chiamare i vigili.
Qualche volta occorre anche intervenire, come si può e per quanto si può, nel modo più rude consentito dalla legge. Altrimenti, da tutta quell'altra bella condivisione risulterà il solo effetto che l'abusivo lo rifarà. Altrimenti me ne sto zitto e passo oltre.
però senza categorie forse non c'è ragione di essere...
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