giovedì 9 aprile 2015

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Un infermiere stupra una paziente, chi deve dimettersi? Il primario dell’ospedale? Il direttore dell’Asl? Il ministro della Sanità? Portiamoli in tribunale tutti e tre, ovviamente insieme all’infermiere. Che viene condannato, mentre gli altri tre sono assolti. Chi dei tre rimane comunque responsabile – moralmente, se non penalmente – del reato commesso dall’infermiere? Chi dei tre deve dimettersi anche se è dimostrato che non ha istigato a quel reato, né lo ha coperto, né è stato complice di chi lo ha commesso?
Certe volte io non mi capacito della logica corrente in cui vedo scorrere perfino persone che stimo, e stavolta la logica corrente sentenzia che De Gennaro è responsabile dei fatti della Diaz. Al terzo grado di giudizio è stato assolto pure dall’accusa di aver spinto qualcuno a mentire su quei fatti. E allora – lo confesso – ho le vertigini, vacilla in me ogni certezza. Sulla responsabilità penale, che è sempre personale, o almeno dovrebbe. Sulle pertinenze che in ogni grado di una catena di comando stanno sempre, e personalmente, tra la più ligia obbedienza e il più folle arbitrio. Sul bisogno istintivo – da orda, sarei portato a dire – di concentrare una pur disomogenea distribuzione di colpe su un solo capro espiatorio.
Io non ho alcun dubbio che alla Diaz si sia consumata un’immensa, atroce schifezza. De Gennaro, poi, mi sta pure antipatico, così, a pelle, sarà quella pettinatura. Ma davvero non capisco, e non ho alcuna difficoltà ad ammettere sia un mio limite, che cazzo c’entri ancora con quello che è successo alla Diaz dopo una sentenza di Cassazione che lo ha assolto. Sentenza ingiusta? Qualcuno mi spiegasse perché. 

20 commenti:

  1. Permettimi: è il dire «una squadra della Polizia di Stato entra in una scuola adibita a dormitorio dei manifestanti e li massacra di botte» (il che, a mio parere, è un po' diverso da un solo infermiere che stupra una paziente) che fa vacillare la “logica” della responsabilità individuale. Ok, De Gennaro non c'entra affatto, non dette l'ordine, né coprì le responsabilità. Così Scajola. Ma lo “stupro” della Diaz richiede necessariamente una responsabilità altra, secondo me una responsabilità statale: è lo Stato che dovrebbe essere, appunto, punito; è lo Stato che dovrebbe dimettersi.

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    1. La responsabilità penale è personale, su ciò non si discute. Anche se di questo principio nei tribunali s’è fatto strame col pretesto della lotta a questo e quello (così come della carcerazione preventiva come forma di tortura, così come con il 41 bis, eccetera). Qui non si tratta del singolo infermiere, ma di un intero reparto sanitario addestrato e indottrinato allo stupro dei pazienti, dotato di manganelli e altri strumenti illegali.

      Del resto la sentenza parla chiaro:

      Les plus hauts fonctionnaires des forces de l’ordre auraient donc rassemblé autour du VII Nucleo antisommossa une unité lourdement armée, équipée de matraques de type tonfa dont les coups pouvaient être mortels, et lui auraient donné pour unique consigne de neutraliser les occupants de l’école Diaz-Pertini, en stigmatisant ceux-ci comme étant de dangereux casseurs, auteurs des saccages des jours précédents. La conduite violente et coordonnée de tous les agents ayant participé à l’opération aurait été la conséquence naturelle de ces indications.

      Qui poi non si tratta solo della Diaz, ma anche di quanto è successo alla caserma di Bolzaneto e altrove. Non parliamo di un singolo episodio, ma di una pluralità di comportamenti sui quali ancora oggi non si conosce tutto. Ai pestaggi, poi e tra l’altro, non ha partecipato solo un reparto della polizia …..

      Pertanto questi fatti vanno inquadrati in una dimensione ben diversa e più ampia dalla responsabilità oggettiva e diretta dei singoli responsabili amministrativi e politici. In una quadro di responsabilità politica e non solo penale, se non fosse che in questo gioco sporco si sono coperti uno con l’altro, e perciò sono scattate, come già altre volte, come sempre, reticenze e depistaggi, le coperture, e in seguito le promozioni ad incarichi diversi e superiori. Come anche nel caso di D.G..

      Non diversamente da altre storie di terrorismo di Stato, di uso sistematico dell’illegalità di Stato. E, come ben sai, l’elenco è molto lungo.

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    2. Salve. A mio avviso il suo confronto non regge. Immagini che mezzo personale paramedico e pure qualche dottore abbia stuprato diverse decine di pazienti. Non pensa che, allora, il primario avrebbe dovuto dimettersi a prescindere? Mi pare gli americani definiscono questo tipo di responsabilità col termine "accountability"

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  2. A Malvi' sta attento a come parli a zio, che su quella logica è stato costruito il processo di Norimberga !

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  3. E' che i principi so' validi, ma su di essi nun se applica il principio di non contraddizione.
    Te spiego..
    Se un italiano mette 'na bomba a via Rasella e fa saltare in aria 35 soldati tedeschi che occupano il suo paese, poi aspetta la rappresaglia in cui vengono ammazzati per rappresaglia 350 inocenti, senza accusarsi è un eroe ed un patriota.che fa una nobile azione di guerra contro l'invasore.
    Au contraire (quanno me piace au contraire lo metterei dappertutto...) se un afghano o un iracheno se fa' salta in aria per fare saltare in aria i soldati IUESSEI che occupano il loro paese so' terroristi.

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  4. però manco è giusto che nessuno sia responsabile, né penalmente, né moralmente, né politicamente, né…

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  5. Comprendo il suo punto di vista, e sono d'accordo con Lei sul caso dell'infermiere stupratore, ma nel caso della scuola Diaz l'iniziativa dei poliziotti non è stata personale ma a seguito di un ordine, con l'aggravante che sono state portate prove inventate, le due bottiglie molotov, per giustificare l'aggressione a della gente che aveva manifestato pacificamente. Potevano arrestarli e poi verificare le responsabilità, invece sono stati picchiati in maniera selvaggia e poi portati a Bolzaneto nella caserma della polizia e ulteriormente pestati. Ammesso che De Gennaro e Scajola non abbiano responsabilità dirette, avrebbero dovuto cercare denunciare e punire loro i colpevoli per primi, mi rifiuto di credere che loro non sappiano da chi è partito l'ordine del pestaggio. In quanto alla sentenza mi stupisco che Lei creda ancora che in questo paese la legge sia uguale per tutti.

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  6. L'evento era di portata internazionale e il ministro non ha dato direttive. Oppure le ha date e non sono state rispettate. Oppure SONO state rispettate. In tutti e tre i casi un problemino ce lo vedrei.

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  7. anche secondo me non si può paragonare lo stupro dell'infermiere a quanto successo alla Diaz prima e a Bolzaneto poi.
    Sicuramente De Gennaro non ha commesso alcun reato, però altrettanto sicuramente non si è dimostrato in grado di fare il capo della polizia.
    Il fatto di aver promosso un conclamato "incapace" adesso mette in imbarazzo Orfini più che il governo (che ho l'impressione che Renzi sia estraneo ai sentimenti umani di imbarazzo e vergogna)
    comunque tranquillo Malvino che DeGennaro non si dimette

    Antonio

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  8. Apprezzo questi Suoi ultimi post per due motivi: il rigore logico ed il coraggio nel toccare un argomento che rende suscettibili molte persone. Complimenti, stia bene.
    Ghino La Ganga

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    1. È un commento lecito. Tuttavia è fin troppo facile usare argomenti ad hominem. Mi sembra che qui si sia quasi tutti sul pezzo stando più nel merito.

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    2. @weissbach:
      non ho capito: sei il valutatore ufficiale dei commenti in un blog altrui o sei solo suscettibile?
      Stai bene, e stia bene il padrone di casa.
      Ghino La Ganga

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  9. Il problema è quello sollevato da Antonio: nel caso in questione non si è trattato semplicemente dell'irruzione alla Diaz, che potrebbe essere un caso in cui i celerini si sono comportati seguendo liberamente le loro inclinazioni, ma di una serie d eventi, in cui sono stati prelevati i feriti dagli ospedali (con uno spostamento di uomini e mezzi che non deve essere sfuggito alla catena di comando: ci sono ordini di servizio e rapporti), i quali sono stati poi consegnati ai secondini del carcere (non caserma) di Bolzaneto, i quali hanno avuto anch'essi la piena libertà di soddisfare i propri gusti. Un alto dirigente che lascia avvenire tutto ciò e, per giunta, non si adopera con la massima solerzia per scoprire e punire gli abusi con tutti i notevoli strumenti di cui dispone per la sua posizione organizzativa è, per lo meno, un incapace.+
    Non so se De Gennaro andava condannato, ma certamente andava radiato per manifesta incompetenza, perdendo ogni diritto salariale e previdenziale. Certamente non ha senso mettere un simile travicello (nella più benigna delle ipotesi) alla guida della più importante azienda italiana: non si dovrebbe dimettere, lo si dovrebbe licenziare.

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  10. "Un infermiere stupra..."

    ah ecco cos'era successo.
    "un mariuolo", direbbe quell'altra povera vittima del secolo scorso.

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  11. Concordo con Urzidil. Un'assoluzione in Cassazione ci garantisce solo del fatto che De Gennaro non ha commesso un reato (anzi che non si può dimostrare che lo abbia commesso, che è quasi lo stesso ma non proprio).
    Di sicuro non ci garantisce che nel caso specifico abbia esercitato in modo corretto e intelligente il ruolo che gli competeva.
    Anzi, lo svolgimento dei fatti, la figuraccia internazionale e le condanne dovrebbero bastare a convincerci del contrario. A voler essere generosi si può affermare che non è stato assolutamente all'altezza delle importanti e delicate responsabilità che gli erano state affidate.
    Teniamolo fuori dal carcere, per carità.
    Ma si eviti almeno di premiarlo con un altro incarico così importante!

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  12. Luigi, permetti: paragone parecchio sgangherato, anche se c'è del giusto. Il punto è che il monopolio della forza da parte dello stato richiede (e nella nostra costituzione concede) maggiori tutele al cittadino, attraverso una corresponsabilità della catena di comando, anche in casi più innocenti di questo. Non credo che la soluzione sia incatramare De Gennaro, ma concederai che, per usare un eufemismo, qualcosa di grosso sia mancato in questa storia.

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    1. Avrai notato che il post contiene ben sette punti interrogativi e chiude con: "Qualcuno mi spiegasse perché". Post ben poco assertivo, dunque. Anzi, con le domande in apertura non escludevo responsabilità ulteriori e superiori a quelle penali, che pure paiono escluse da una sentenza definitiva a carico di De Gennaro. Poi c'è che tu sei lettore di questo blog da lunga data e non ti saranno sfuggiti i post nei quali non ho risparmiato il biasimo all'accaduto quella sera alla Diaz, senza risparmiarne la polizia. Infine, dovresti sapere bene quanto peso io sia abituato a dare alla responsabilità che ben oltre il rilievo penale deve imporsi chi abbia un ruolo di rappresentanza, comando, ecc. Ciò detto, e qui rispondo anche agli altri lettori che hanno sollevato la stessa critica, non ritengo affatto inappropriato l'esempio che apre il post. Tu puoi dare gli ordini che vuoi a chi è alle tue dipendenze, ma, se questi non vengono eseguiti, vai punito tu? Insomma, il tuo dipendente è sussunto in te per tutto ciò che fa? Come vedi, anche qui pongo domande. Di fatto, ringrazio chi in questo spazio mi ha offerto i suoi argomenti, ma resto assai perplesso riguardo agli attacchi che sono arrivati a De Gennaro in questi giorni, a cominciare da quelli che implicano un'indegnità alla presidenza della Finmeccanica.

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    2. Intervengo ancora e mi scuso perchè non è mia abitudine polemizzare all'infinito. Copio:
      " Tu puoi dare gli ordini che vuoi a chi è alle tue dipendenze, ma, se questi non vengono eseguiti, vai punito tu? ".
      Se gli ordini non sono stati eseguiti allora denuncia i colpevoli di non obbedienza, altrimenti sei complice. Complice di un massacro di gente inerme.
      Nel caso Diaz e Bolzaneto se gli ordini sono stati o non eseguiti, non lo so, ma De Gennaro e complice comunque, per me naturalmente. Indegno alla presidenza di Finmeccanica.

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    3. Gentile dott. Castaldi, mi correggo. De Gennaro è un perfetto presidente di Finmeccanica.

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