martedì 1 dicembre 2020

Walter Veltroni – Buonvino e il caso del bambino scomparso – Marsilio, 2020

 

«Dopo aver sbrigato la faccenda dei corpi straziati...». Le vittime erano state depezzate: «straziati», che sta per «lacerati», «martoriati», «torturati», è l’aggettivo più adeguato per corpi che non hanno subìto niente del genere? Se si rinuncia a dire «indagine», optando per «faccenda», soprattutto mettendoci d’accanto uno «sbrigare» che fa tanto hard boiled, guastava tanto un «fatti a pezzi»? Vabbè, vediamo come va avanti.

«Dopo aver sbrigato la faccenda dei corpi straziati – nulla di straordinario, in fondo lo pagavano per questo –, il commissario Buonvino era tornato alla sua routine. Aveva una medaglia sul petto, di questo era consapevole. Il caso che era riuscito a sbrogliare aveva un elevato grado di complessità, e l’impatto sull’opinione pubblica – si trattava pur sempre di un’efferata storia di sangue – era stato davvero devastante. Con la cattura dei colpevoli, Buonvino aveva fatto strike, togliendo tutti dai guai. E per questo, come sempre accade a chi vince, era improvvisamente circondato da una rispettosa deferenza. Ma i guai, la vita gliel’aveva insegnato, sono come le caramelle…»

Basta, pietà, basta! «Nulla di straordinario» e neanche tre righe dopo «un elevato grado di complessità» che sembra tirato via da un pezzo di Napolitano su un numero di Rinascita dei primi anni Ottanta; il «caso» che viene «sbrogliato»; la «storia di sangue» che è – e come vuoi che sia? – «efferata»; l’«opinione pubblica» – partiva per essere un Francesco Ingravallo e in niente mi diventa una Kay Scarpetta – che ne risulta «impattata»; «aveva fatto strike», ripeto: «aveva fatto strike»; e come vuoi che sia la «deferenza»? Per un pleonasmo direi che «rispettosa» sia il minimo. Poi ecco il magistrale colpo di reni per non cadere dallo  sciatto all’ovvio: per il proverbiale «una tira laltra», via le ciliegie, passate a Walter delle «caramelle».

Non sono riuscito ad andar oltre la prima pagina dell’ultimo giallo di Veltroni (Buonvino e il caso del bambino scomparso – Marsilio, 2020), e dunque qui vanno deluse le aspettative del simpatico stronzone («Spero che Malvino recensisca Buonvino»che via email me ne ha inviato copia in formato ePub.

8 commenti:

  1. fino al penultimo capoverso rumoreggiava in me una domanda: ma da quando Malvino compra i libri di quell'insulso?
    Pensa se avesse aderito coerentemente ai suoi propositi quale impatto ambientale avrebbero avuto la sua presenza in Africa. Decuplicate le traversate mediterranee. Che cosa rimarrà di questi suoi tributi il giorno dopo il suo funerale?

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  2. All’ultimissima riga lei si è riscattato. Il mio giudizio sugli acquirenti del libro è, infatti, assai severo. Direi, per mantenere lo stile, rigorosamente severo.
    Però.
    Efferata severità.
    Penso piacerebbe a Uolter.

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  3. Mi passi la battuta: probabilmente il buon vino è quello che s'è bevuto l'autore prima di scrivere ogni pagina.

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  4. Sarà questo il prossimo presidente della repubblica?

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  5. ma un po' di pietà... niente??

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  6. Buonvino e Malvino... C'è un evidente conflitto di interessi. Veltroni scrive benissimo e chi lo critica si merita Dante Alighiero o come si chiama quello che andò all'inferno e poi tornò come se niente fosse.

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