Sul finire del 2008, all’Onu, la Francia presentò una mozione che aveva come fine ultimo la depenalizzazione dell’omosessualità nei paesi nei quali era (ed è) ancora reato, punito pure con la pena capitale. La proposta fu appoggiata da altri 25 paesi, ma il rappresentante della Santa Sede espresse il suo parere contrario con la seguente motivazione: “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come «matrimonio» verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”.
A ben vedere, è la stessa logica che ieri ha affossato in Parlamento la legge che avrebbe riconosciuto l’aggravante di omofobia per i reati a danno dei gay, e infatti chi l’ha affossata non fa mistero di ispirarsi al magistero della Chiesa, per la quale i gay meritano “rispetto, compassione e delicatezza” (Catechismo, 2357), ma non la perfetta parità di diritti, per esempio con quanti sono vittime di “reati commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso” (legge n. 205/1993): tanta pietà, quando vengono pestati, ma niente di più.
Ora è naturale che i gay l’abbiano presa male, come d’altronde – rammento – la presero male anche sul finire del 2008, ma anche oggi, come allora, si limitano a urlare, il che evidentemente serve a poco. Allora scrissi: “I gay sono femminucce. Dopo quello che ha dichiarato il rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite, se avessero i coglioni, si armerebbero di due taniche cadauno e andrebbero a bruciare San Pietro. Invece, già lo so, si limiteranno a frignare. Poi si lamentano se all’inizio del terzo millennio c’è ancora chi li discrimina e li pesta. […] Ma immobilizzate le guardie svizzere, ficcate loro l’alabarda in culo, e bruciate tutto, femminucce. Avete visto come si ammorbidiscono quando musulmani e hindu li massacrano? Capiscono solo le cattive maniere, bruciateli”.
Ok, esageravo, ma – dico – tranne che urlare e frignare, nient’altro?