giovedì 1 novembre 2012

«Perché bisognerebbe riprendere in mano e studiare il Catechismo promulgato da Pio X cent’anni fa»


A spiegarcelo è Francesco Agnoli (Il Foglio, 1.11.2012), che si accoda nell’errore fatto da quanti hanno festeggiato lo scorso 12 ottobre i cento anni del Catechismo di Pio X, che invece è del 1905.


È che il fior fiore del tradizionalismo cattolico ha fede in Wikipedia e cita la data della ristampa del catechismo, che infatti è del 1912, mentre la promulga è contestuale alla prima edizione del 1905 con la lettera al cardinal vicario Pietro Respighi, datata 14 giugno 1905, nella quale Pio X prescrive che «l’uso di questo testo sarà obbligatorio per l’insegnamento pubblico e privato». Lo stesso Agnoli, daltronde, cita la lettera di Pio X che accompagna ledizione del 1912 e nella quale si legge: «Fin dai primordi del nostro Pontificato rivolgemmo la massima cura all’istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuasi che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall’ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi». «Fin dai primordi del nostro Pontificato», che inizia nel 1903, e infatti il Catechismo è di due anni dopo.
Ma questo, in fondo, è uninezia. Notevole, invece, è che Agnoli lamenti che il Catechismo di Pio X sia «oggi tanto negletto dai teologi e dai soloni del rinnovamento e dell aggiornamento»: sarebbe attualissimo. Un esempio basterà?




Attualissimo, vero? Se i dipendenti fanno resistenza, il «padrone» potrebbe minacciare il licenziamento. Sennò trattenere una parte dello stipendio al dipendente che non sia adeguatamente preparato in dottrina cristiana.


 

3 commenti:

  1. Ineccepibile.

    Comunque, il Pachiderma Muschiato ne aveva sparata un'altra sul Sillabo (in quanto precursore di Twitter) un paio di mesi fa.

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  2. Risposte
    1. E' un processo che va avanti da un bel po', ne ho già parlato qui:
      http://malvino.ilcannocchiale.it/2007/02/26/occhio_ragazzi.html

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