Chi si fosse trovato a passare per via di Torre Argentina, ieri, a tarda sera, non avrebbe potuto fare a meno di toccare con mano il vivo pathos della bestia inferocita perché ferita a morte: un Pannella incazzatissimo ringhiava tutta la sua rabbia in faccia a un mortificatissimo Nicotra, colpevole di essere stato intervistato da International Herald Tribune e di non aver versato il dazio della sua militanza radicale.
“Luca Nicotra, the 29-year old secretary of Agora
Digitale, which lobbies for Internet freedom, said the kind of job mobility
found in the U.S. or British labor markets «just doesn’t exist in Italy». «The
notion of lifetime employment is central to a country that doesn’t offer any
work alternatives», Mr. Nicotra said. Entrepreneurship could offer another
path, he said, «but in Italy that spirit is rare, because it isn’t taught»
outside of business schools”. Neanche una parola d’ordine
di quelle che Pannella distribuisce ai suoi come ostie, non un cenno al fatto che Agora Digitale faccia parte della galassia radicale, il signorino aveva lucrato in visibilità senza pagare la percentuale, e sì che in foto gli faceva da sfondo proprio la placenta dalla quale ha tratto nutrimento.
Sono volate accuse pesantissime, fino a una delle più infamanti: Mister Nicotra è stato accostato a Miss Innocenti, l’ingrata che in tante puntate di Anno Zero non trovò mai modo di portare acqua al mulino, nemmeno un cucchiaino. Di peggio c’era solo l’accostamento a Mister Capezzone, ma quella è accusa che scatta solo alla recidiva e di solito passa a sentenza.
“Hai perfino tolto l’aggettivo «radicale» alla tua associazione...”. “Ma non l’ha mai avuto, Marco...”. Niente, non c’è stato modo di farlo ragionare, si era sentito ennesimamente tradito.
Fin qui, la cronaca. Volendo, potrebbe porsi la questione: in circostanze analoghe, sempre più frequenti negli ultimi anni, cos’è che manda in bestia Pannella? Nella migliore delle ipotesi, è la convinzione che sia stato violato il galateo non scritto del perfetto militante radicale, che in ogni intervento pubblico è tenuto a citarlo almeno una volta. Fateci caso: non si ha intervento pubblico di un dirigente radicale che si sottragga a questa regola. Nella peggiore, è il vedersi impallato dall’ultimo arrivato. Lesa maestà in entrambi i casi: nei partiti a guida carismatica, un vero e proprio crimine.
“Hai perfino tolto l’aggettivo «radicale» alla tua associazione...”. “Ma non l’ha mai avuto, Marco...”. Niente, non c’è stato modo di farlo ragionare, si era sentito ennesimamente tradito.
Fin qui, la cronaca. Volendo, potrebbe porsi la questione: in circostanze analoghe, sempre più frequenti negli ultimi anni, cos’è che manda in bestia Pannella? Nella migliore delle ipotesi, è la convinzione che sia stato violato il galateo non scritto del perfetto militante radicale, che in ogni intervento pubblico è tenuto a citarlo almeno una volta. Fateci caso: non si ha intervento pubblico di un dirigente radicale che si sottragga a questa regola. Nella peggiore, è il vedersi impallato dall’ultimo arrivato. Lesa maestà in entrambi i casi: nei partiti a guida carismatica, un vero e proprio crimine.
visto che ti trovavi potevi pure filmarlo, no?
RispondiEliminaCaro Malvino, ricorderai che la buonanima di Giorgio Almirante, grande amico di Pannella con il quale condivideva la passione per le scarpe bucate da cambiare all'ultimo momento utile, era solito dichiarare che "il Fascismo" non era dietro di noi, ma "davanti a noi". Ebbene, si sbagliava. Ora davanti a noi vi è il Nulla, e questi disgraziati individui under trenta che tu citi (Innocenzi e Nicotra) rappresentano concreti esempi del Vuoto che ci fa rimpiangere ancora e ancora epoche buie che avremmo voluto dimenticare con decisione.
RispondiEliminaIn questo àmbito così ristretto, dobbiamo rivalutare la figura del fu Capezzone, il quale nel suo manierismo romanesco aveva una certa dignità che i rottami pannelliani di oggi si sognano.
Mi domando come ci possano essere persone laiche, profane, gente della strada, o anche gente che studia e si documenta, che ancora diano retta a questi individui fatui, a questi avanzi immateriali, a questi psicopatici del vacuo...
Forse il Nostro caro vecchio Pannella va in bestia perché si rende conto che oramai tutto è perduto e la sua vita è stata uno spreco, se dobbiamo giudicare in base a risultati non interiori.
PS: ma perché mai Giulia Innocenzi dovrebbe mettere in mezzo i "radicali" quando fa i suoi siparietti in televisione? Mica è scema! Pannella non si accorge che lui, all'esterno della sua gabbia di matti, non conta un cazzo e non se lo caga nessuno, in Italia e nel Mondo intero. La piccola editorialista riminese, una volta messa la testa fuori dal buco di torre argentina, si è accorta di questo, ora perché dovrebbe tornare indietro? Il mondo reale è molto più bello e piacevole, una volta che ci si libera dal giogo del padrone carismatico. Ma MOLTO più bello e vivo! È un po' come quando uno "scopre la f.", con rispetto parlando per le signore, e tutto il resto semplicemente perde interesse.
Non per niente il commento anti-Nicotra è anonimo....
RispondiEliminaPenso al contrario che se ancora qualche tessera venga sottoscritta e, nonostante Pannella faccia di tutto per evitare che quello che dovrebbe essere un momento d'oro per il partito (visto che le prospettive liberali e libertarie sembrano finalmente l'unica alternativa possibile al deterioramento autoritario di un occidente senza più riferimenti) venga "tesaurizzato", lo dobbiamo al faticoso lavoro della radio, ai giovani che se ne fregano di Ceausescu-Pannella e cercano sponde nei movimenti molto più ampi e meno claustrofobici del lessico stanco e monocorde di Torre Argentina.
Credo, assieme a Strik Lievers, che forse (e finalmente) siamo davanti ad un cambio inevitabile (se non una dissoluzione nella forma sin qui conosciuta) nel/del partito.
Abbraccio quindi Luca, Giulia ed ogni anima radicale che riesca a distinguere riconoscenza/riconoscimento verso meriti, valori e valenze storico-analitiche del nostro, dal portaborsismo acritico e adialettico che impedisce alle idee radicali, come una metastasi senza fine, di spiccare il volo ed infettare viralmente le giovani generazioni soffocate dalle zavorre pannelliane di cui lo stesso Marco Giacinto è purtroppo la prima inconsapevole vittima....
Enna Bonino, come Veronica Lario, dovrebbe appellarsi agli amici (quelli veri) affinchè lascino il nostro anziano ed amatissimo visionario potersi ghandianamente confrontare con un po' di imprescindibile, terapeutico silenzio....
Se ciò accadesse, sicuramente assisteremmo a violente notti dai lunghi coltelli tra i dirigenti di ieri e di oggi (disorientati dalle vertiginose necessità di autodeterminazione), ma scopriremmo nuove sintassi ed una quadra complessiva più leggera e assimilabile anche da un pubblico non disposto ad interpretare quei lunghi psicodrammi domenicali, bordiniano-vecelliano-pannelliani, densi di un'inesprimibile ed impronunciabile violenza che solo un audience masochistica è ormai in grado di apprezzare......
Mi è difficile comprendere come una Stefania così "bellissima" possa scrivere e pensare delle righe così astruse! Ma in che mondo vive? La "radio" non esiste, è un mero epifenomeno. Il silenzio a cui ella aspira non accadrà mai, a meno che non sia esiziale. Le speranze che adombra saranno sempre vane.
RispondiEliminaCiò non toglie la bellezza, tuttavia, nel contrasto tra il viso gentile e il proferito improbabile.
Con ossequi, ciao.