domenica 31 marzo 2013

[...]

E pensare che stavo a un passo dal fare la cosa giusta. Stavolta non vado a votare, mi dicevo, al diavolo le fanfaluche dei tromboni che «chi non va a votare perde il diritto di lamentarsi per quanto accadrà, e acquisisce il dovere di tacere e subire, perché ha taciuto e subito nel giorno delle elezioni» (Michele Serra – la Repubblica, 30.10.2012). L’avevo sempre pensato anch’io, robe che ti ficcano in testa da bambino, e poi un meno peggio l’avevo sempre trovato. Stavolta non lo vedevo, non lo vedevo proprio. Poi, non dico l’imprevedibile, ma l’inimmaginabile, e tutt’assieme. Quel fesso di Monti, che aveva già mezzo culo seduto al Quirinale, sale in politica. Grillo comincia a salire nei sondaggi come il mercurio nel termometro quando arriva la quartana. Il cadavere di Berlusconi resuscita, si spruzza un po’ di lavanda sotto le ascelle e ritrova la sua Italietta pronta a levarlo ancora sugli scudi. A ripensarci, dev’essere stata la Nemesi. «Volevi disertare le urne, eh? Adesso ti sistemo io. Un meno peggio? Eccoti Bersani, così impari».
Sapevo che mi sarei pentito, l’ho scritto pure, e non me lo dicevo per scaramanzia. Chi non lo conosce, il Pd? Manco doveva nascere, poverino, il patrimonio genetico era zeppo di tare. Ma la natura è cieca, l’aborto non c’è stato ed è venuto al mondo solo per mendicare tenerezza e sbattere il testone dappertutto, con predilezione per gli spigoli. Non ne ha indovinata una, il Pd di Bersani, e per sbagliarle tutte si è concentrato al massimo, ha cominciato con l’appoggio a Monti ed è finito a rincorrere Grillo. Si vedeva già a Palazzo Chigi, l’unico ostacolo gli pareva solo Renzi, e ora non riesce a farsene una ragione. Si trattasse di cazzi esclusivamente suoi, non gli si potrebbe negare compassione. Neanche capace di comprarsele, due dozzine di grillini.
Al confronto, il Pds di Occhetto e la Dc di Martinazzoli giganteggiano. Due sfigati nati, quelli, ma almeno avevano quei tre etti di cultura politica per stare davanti agli eventi, per tentare di guidarli, a costo di farsene travolgere, piuttosto che arrancarvi dietro in affanno, e senza mai essere in grado di intravvederne altro che il culo. Due bidoni, ma sul fondo rimaneva qualche traccia di Gramsci e di Dossetti. Che il M5S sia merdaccia fascista spalmata sulla più becera versione del New Age, insomma, l’avrebbero capito. Bersani, no.
Sapevo che mi sarei pentito, l’ho detto, ma almeno ho guadagnato il diritto di lamentarmi, tanto ormai votare pare serva solo a questo. Francamente, però, costa troppo. La prossima volta mi lamento a scrocco.

54 commenti:

  1. Conoscendoti non andrai a scrocco neanche la prossima volta. Buona giornata, Franco

    RispondiElimina
  2. Volpi Pensa ad Eugenia Roccella,Giulio Meotti ed Assuntina Morresi che si recano ordinati a votare.Immagina mentre il loro voto cade nell'urna. Pensa a ci sarebbe ora in lizza per l'elezione a presidente

    RispondiElimina
  3. Se il Pdl avesse conseguito una maggioranza alla Camera. So che non è molto

    RispondiElimina
  4. Bisognerebbe introdurre un sistema elettorale come xfactor, ad eliminazione.

    RispondiElimina
  5. Se il voto avesse (solo) funzione di selezionare il meno peggio, di delegare il proprio massimo raggiungibile, allora sì, concorderei.
    Ma in quel caso si parlerebbe di democrazia compiuta e non è il nostro caso.
    Non è (più) questione di selezionare il meno peggio da cui farci rappresentare, ma di procedere per ridurre il peggio che si propone per rappresentarci.
    Il voto non serve più per indicare da chi vorremmo, ma per arginare chi NON vogliamo.
    In questo senso, certamente ridotto in termini di princìpio assoluto, in attesa di invasione rettiliana che ci liberi sarà necessario partecipare anche la prossima volta.
    Resta inalterata la possibilità (e la legittimità) di lamentarsi.

    RispondiElimina
  6. Non capisco perché le Cinque Stelle siano merdaccia fascista.

    RispondiElimina
  7. Allora..
    i 5 stelle una merda fascista.
    il Pd e` un poveretto.
    Berlusconi un cadavere.
    Pannella immagino non sia nemmeno il caso di parlarne.

    Delle due l` una..
    o gli italiani sono un popolo di sfortunati che si trovano governati loro malgrado da degli imbecilli e dei ladri per un destino cinico e baro, e allora presto, gente "illuminata" come lei scenda in politica, si faccia sentire e conquisti la maggioranza per governare. Lo faccia se non altro per dovere civico.
    o gli italiani sono a pari dei loro governanti: cioe` stupidi, imbecilli e pure un po` fascisti.
    E allora, a che serve predicare al vento?

    Un abbraccio,

    Gigi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come ogni altro popolo, anche gli italiani hanno i governanti che meritano, e da sempre meritano di essere governati da ladri o imbecilli. La mia scrittura è pubblica da circa dieci anni, recuperi l'arretrato e non avrà difficoltà a trovare molte pagine dedicate alle ragioni di questo triste destino. Io non predico, mi limito a scrivere ciò che penso. Si rilassi, dunque: lei non è tenuto ad essere d'accordo, io non ho intenzione di convincerla. Può esprimere il suo dissenso, se lo ritiene necessario, ma si sforzi di argomentarlo, e rimanendo al testo. Eviti, se può, toni impertinenti. Se non può, non si lamenti che al vento finiscano i suoi commenti.

      Elimina
    2. Mi dispiace e mi scuso se le sono sembrato impertinente.
      Non era mia intenzione.
      Premetto che secondo me non tutti i governanti sono ladri o imbecilli, qualche legge giusta qua e la` l` hanno fatta..
      Volevo solo farle notare quella che ritengo una contraddizione nel suo ragionamento: lei, in quanto cittadino italiano (immagino), si merita anche lei di essere governato da ladri o imbecilli?
      Se si, allora che senso ha lamentarsi dello sfacelo della politica se anche lei se lo merita?
      Se no, allora prego mi faccia capire, se vuole, cosa lei ha fatto di costruttivo negli ultimi anni e dove si ritiene migliore o diverso dal resto dei suoi (nostri) connazionali.

      Nota a margine: io non sono proprio convinto che i governanti siano tutti e proprio tutti ladri e/o imbecilli.

      Gigi

      Elimina
    3. Dobbiamo parlare di me? Sono straniero in patria. Saluti.

      Elimina
    4. si,sarebbe bello parlare anche di lei....

      Elimina
    5. a magari,nell'attesa,può dirci come ha guadagnato il diritto di lamentarsi....
      Insomma,per chi hai votato?

      Elimina
  8. Nonostante tutto, il vero suicidio Bersani lo avrebbe compiuto accettando la proposta di governo lanciata a più riprese dal pdl. Non lo ha fatto; ha preferito essere congelato. Almeno di questo gli va dato atto.

    Marcello

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho condiviso il suo ragionamento pre-elettorale e, approfittando dell'assurda legge che permette ai residenti all'estero di votare, ho scelto il PD. Continuo a pensare di aver fatto la scelta giusta, nonostante Bersani abbia sbagliato tutto lo sbagliabile.
      Penso che il problema siano gli irresponsabili che continuano a votare B convinti, poverelli, di votare a destra, ed ora anche coloro che si sono fatti ammaliare dalle sirene grilline. Maledetto suffragio universale.
      Difficile trovare il coraggio di tornare in Italia.

      Elimina
  9. Caro Castaldi,
    se posso dire, io personalmente mi ritengo un repubblicano, democratico e liberale.
    Ciò non ostante, ho votato per cinque stelle ovunque abbia potuto.
    Non ho studiato molto la storia e quindi del fascismo so poco, ma da qualche film storico che ho visto, mi posso tranquillamente ritenere un anti-fascista. Su questo non ci piove.
    Per ora i rischi che lei adombra nei suoi pezzi precedenti sui cinque stelle io non li riconosco come tali, pertanto mi sono fidato e li ho votati. Nel momento in cui questi combineranno eccessive cazzate, non avrò difficoltà a non votarli più e a cambiare partito.
    Lei però deve essere più sereno, se mi consente, perché con il suo voto è stato tra i 150.000 italioti che hanno fortunatamente impedito la rivincita del Banana, il quale sarebbe stata una sciagura ben peggiore di Grillo e Casaleggio. Su questo non credo nessuno avrà dubbi.
    Io pertanto la ringrazio molto per il suo voto che ha consentito ciò.
    È vero che la situazione non è delle migliori ma potrebbe essere stata MOLTO PEGGIORE.
    Lei questo non lo ha valutato, a posteriori?
    Poi, se mi posso permettere, non si incazzi se qualcuno scrive in modo dissonante dal suo. Altrimenti cosa ci scrive a fare in pubblica piazza? Libero fischio in libera piazza, seppure piazza e fischio siano metaforici. La libertà però quella dovrebbe essere senza metafore.
    Cordiali saluti
    Gerardo Carmine

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "150.000 italioti che hanno fortunatamente impedito la rivincita del Banana, il quale sarebbe stata una sciagura ben peggiore di Grillo e Casaleggio. Su questo non credo nessuno avrà dubbi."

      Se può esserle utile per la statistica, io dubbi ne ho e mi segnalo per rendere meno granitico quel "nessuno".

      Berlusconi ha sempre cercato (e sempre cercherà) meccanismi, strategie e artifici per utilizzare a proprio vantaggio le istituzioni della Repubblica.
      Questo, a suo modo, è un sistema che riconosce quelle istituzioni e quand'anche i meccanismi per essere efficaci necessitassero di una modifica di quelle istituzioni ha sempre (al netto delle sparate di piazza) cercato sistemi per cambiarle che seguissero le procedure predisposte a, comprendendo (sempre al netto delle sparate di piazza) che altra via non ci potesse essere.

      Grillo persegue il suo disegno utilizzando il furor di popolo non per creare meccanismi che utilizzino a suo vantaggio le istituzioni, ma per sostituirle con altro più a misura dei suoi obiettivi.
      Questo è un sistema che considerandole ostacolo punta a delegittimare, prima, per ridurre, poi, quelle istituzioni che non a caso sono state dotate di meccanismi di protezione proprio da questi rischi.

      Questa differenza è ciò che (a mio avviso) rende Grillo incredibilmente più pericoloso del "banana".
      Berlusconi punta a essere migliore nell'utilizzo dei pilastri, Grillo punta a essere migliore eliminando quei pilastri.

      C'è un pericolo di fondo verso il quale Berlusconi, con tutti i suoi difetti, non si è mai spinto.
      Persino la passeggiata al palazzo di giustizia è a suo modo il riconoscimento di quel palazzo e ogni volta che ha tentato di controllarlo ha sempre cercato di farlo via riforma e trafila conseguente.
      Chi ha voluto impedirglielo ha potuto usare i meccanismi di protezione di quella trafila per farlo e questo è il motivo per cui si è riusciti ad arginarlo.
      Grillo di fronte alle istituzioni grida "Arrendetevi e uscite spontaneamente, non vi verrà fatto alcun male"

      C'è un abisso tra i due e l'unico motivo per cui qualche milione di persone si ostina a non vederlo è la sete di vendetta che Berlusconi ha ormai saldato nella pancia di in una larga fetta di popolazione, rendendola cieca di fronte a qualsiasi analisi che non abbia come fine "in galera".
      Grillo ancora non ha avuto modo di meritarsela e per questo al confronto ne risulta migliore.
      La funzione catalizzatrice d'odio che Berlusconi svolge e la conseguente vanificazione di qualsiasi lucida analisi, è la migliore alleata di Grillo perché il suo disegno non incontri ostacoli finché distratti.

      Elimina
    2. Bene,mi ha convinto,la prossima voto il buon Berlusca.
      Non l'ho mai votato,anzi-orrore orrore-a febbraio,stremata e nauseata dalla macelleria Monti,ho dato per la prima volta,al Senato,il voto a Grillo.
      Però (sorpresa!!)tutto quest'odio viscerale per il Berlusca non l'ho mai provato.
      E' vero che-nel sostanziale rispetto delle istituzioni, s'intende-il B. ha definito i magistrati 'geneticamente' anomali e "un cancro" della democrazia, ma insomma, almeno lui mi restituisce l'IMU, e questo è un argomento serio.
      Non saprei dire se il Berlusca sia meglio del Grillo:
      di certo,a mio umile avviso,tutti (TUTTI), dal Berlusca al Grillo al Lupo Mannaro, sono meglio del dott. Morte e dei suoi mandanti.

      Elimina
    3. Mi perdoni ma Lei è un po' strana nel giudicare, l'importante che le restituiscano l'IMU. Tutto il resto sono sciocchezze.

      Elimina
    4. Scherzavo,naturalmente.
      Il Berlusca non è proprio nelle mie corde,anche se confermo la valutazione che lui,Grillo,il Lupo Mannaro e il Mostro di Loch Ness sono meglio del dott.Morte,dei suoi mandanti e-aggiungerei-di chi lo ha corteggiato intensamente nel corso di tutta la campagna elettorale.

      Elimina
    5. @Bruno
      Soltanto per segnalare - lasciando aperta a più motivazioni la scelta di votare M5S e non soltanto al causa-effetto di reazione al "Banana" - che condivido le considerazioni in merito alla maggiore e ben differente pericolosità di Grillo. Certo, in una valutazione "congiunturale", il M5S ha la positività di novità che viene a smuovere un impaludamento stantio. Ma a livello "strutturale", Berlusconi (e, ma solo per incapacità, in misura minore molti altri storici protagonisti) vuole fare un uso fraudolento delle Istituzioni repubblicane e parlamentari, Grillo non le vuole risanare, le vuole proprio togliere di mezzo. Al massimo mantenerle in piedi come facciata per tenere buoni quelli che non si lasciano fare il lavaggio del cervello con le balle della democrazia diretta e dell'uno che vale uno, all'interno del Partito Uno et Unico mandatario della volontà dellagggente.

      Elimina
    6. @Annamaria:
      Qualcuno questa modalità dialettica la sintetizza nell'espressione "Straw Man Argument" e la sensazione che stia diventando così diffusa da essere ormai a un passo dall'essere normalizzata è davvero sconfortante.
      Voti chi vuole e si tenga lontana da chi vuole, io facevo altre riflessioni basate su altri elementi e finalizzate ad altra tesi.
      Sul resto la lascio al suo gioco dei nomi, altra abitudine ormai diffusa al punto da aver contaminato anche il giornalismo che si pensava capace di conservarsi immune.
      Altro motivo di personale sconforto.
      Ormai a leggere la gran parte dei contributi in giro non si sa se si fa più fatica a fare slalom tra le giravolte di senso o a capire chi siano i protagonisti sempre e immancabilmente ribattezzati, in una nazionale corsa a chi si percepisce più ironico che, a leggere la gran parte dei risultati, restituisce un quadro della nazione sufficiente per risolvere gran parte dei perché dello scenario politico attuale.

      @Kisciotte:
      Certamente le motivazioni per votare M5S sono diverse, anche se io le riduco ad un numero che non supera le dita di una mano nonostante l'eterogeneità di chi compone quel 25%.
      Nel mio commento rispondevo soltanto ad una perché quella era argomento del commento di Gerardo, così sicuro di dire l'unica verità possibile, da presentarla come oggettiva.
      Mi andava di dargli un elemento utile a ridimensionare un po' il suo concetto di verità e di oggettivo, soprattutto sapendo che l'orientamento politico verso cui si è portato basa molto del suo successo non solo sui due concetti in quanto tali, ma si spinge oltre sapendo monetizzarne addirittura la fusione.
      Roba da chiese sudamericane.
      In questo senso Grillo ha risolto un problema sociale che forse viene troppo poco analizzato: ha dato una prospettiva possibile a quella corposa parte di popolazione caratterizzata da una matrice cattolica (e conseguente desiderio incoffessato di abbandonarsi ad una guida potente) ma condannata allo smarrimento perché ostacolata dal materialismo che mai consentirebbe loro di credere al sovrannaturale.
      Questa è tutta gente che con un po' di abilità la chiesa si sarebbe potuta prendere e che invece si è lasciata sfuggire e nessun'altro avrebbe mai potuto raccoglierli come poteva farlo soltanto uno (altro) capace di una psicotruffa di massa in salsa pragmatica delle dimensioni del M5S.
      Erano lì pronti a bocca aperta e lui l'ha visto e capito.
      Gli ha detto che la loro strada dipende da loro stessi e dalle loro forze e nello stesso momento gliela indica ogni mattina condannando moralmente chi non la (e)segue.
      Cosa ci sia di più cattolico di 'sta roba qua io non lo so davvero dire.
      (e un'altra delle dita della mano che contano le motivazioni l'abbiamo sistemata)

      Elimina
    7. Caro Bruno lei filosofeggia come quello che si taglia le palle per non tradire più la moglie. Ok, grillo è il padreterno. Chi lo vota è una pecorella smarrita, ipso facto. Non capisco il perché. Io sono pronto a togliergli il voto nel momento in cui violasse il patto elettorale che è quello, prima ancora dei venti punti di programma, di non inciuciare coi partiti. Poi su quello che fanno i singoli parlamentari non posso sindacare. È col titolare del simbolo che posso vendicarmi, non votandolo più. Il mio potere è limitato all'urna. Per il resto, si vedrà. Non mi sembra difficile da capire. Non servono supercazzole. Lei ha soluzioni migliori?
      Gc

      Elimina
    8. Un patto presuppone equivalenza tra le parti ed equidistanza dei pesi rispetto a uguale possibilità di interromperlo, motivo per cui si chiama patto.
      Non esiste nessun patto, lei ha votato un bufala talmente autoevidente che nemmeno il suo inventore si preoccupa di celarla, supportato dalla certezza che se non è stata ancora vista non verrà mai vista.
      Per questo quello che lei considera tale è stato violato senza nemmeno preoccuparsi di dissimulare più o meno una volta al giorno negli ultimi 30 giorni senza che a lei si spostasse un ciuffo.
      Al di là della sua convinzione di essere depositario di chissà quale arma di pressione attraverso il ritiro della sua preziosa delega e a meno che non abbia la possibilità di zittirmi linkandomi la pagina sulla quale ha partecipato a una delle 30 diverse e quotidiane decisioni politiche prese "dal movimento" nell'ultimo mese, temo sia difficile trovare altri elementi capaci di indebolire la mia tesi secondo la quale lei, come ogni altro elettore M5S, non conta un cazzo ai fini della redazione del quotidiano Comunicato Politico che impone la linea ai 162 parlamentari così come non è contato un cazzo nel momento in cui si è deciso di rendere candidabili proprio loro e solo loro, né in ogni altro momento definibile importante del percorso politico del M5S se si esclude il minuto passato nell'urna.
      In linea generale lei nel M5S non conta un cazzo come non contano un cazzo ciascuno degli uno che valgono uno.
      Sono naturalmente pronto a scusarmi per il pregiudizio nel momento in cui lei fosse in grado di dimostrarmi il contrario, cosa che essendo la vita del movimento tutta pubblica e in rete non dovrebbe esserle difficile.
      Non le risponderò ulteriormente a meno di non trovare in risposta un link che mostri in maniera inequivocabile questo suo essere uno che vale uno.
      Saluti

      Elimina
    9. "Erano lì pronti a bocca aperta e lui l'ha visto e capito"
      Bravo, lei ha capito tutto.
      Soprattutto ha capito che tanti,"lì pronti a bocca aperta", non hanno capito niente.
      E' proprio così, mi ha di nuovo convinto (meno che su 'nessun altro':senza apostrofo, prego).

      Elimina
    10. "In linea generale lei nel M5S non conta un cazzo come non contano un cazzo ciascuno degli uno che valgono uno."

      In linea generale, non conta un cazzo nessuno degli elettori di nessun partito. O lei crede di contare qualcosa per quelli (chiunque siano) a cui ha dato il voto? Se poi non ha votato, non fa molta differenza. Lei non conta un cazzo (come tutti, del resto), né come elettore, né come astenuto.
      Siamo nell'epoca delle masse, mica per niente. Solo grandi numeri.

      Elimina
    11. Condivido la sua obiezione, che è anche la mia.

      Elimina
    12. Voglio fare i miei complimenti, senza nessuna ironia, a Bruno per il suo modo di argomentare molto efficace. Pur non essendo necessariamente convinto, per ora, di tutte quante le tesi, riconosco che sono ben esposte e stimolanti. Trovo poi davvero originale e abbastanza convincente, almeno in prima lettura, la tesi riguardante alcune pecorelle sfuggite al pastore vaticano (per gli altri: non ha affermato ciò di tutti gli elettori grillini, la si pianti di ironizzare sul nulla).

      Prima di averla letta avevo già pensato, leggendo un post più recente di questo blog, una cosa che integra la sua descrizione dell'operato di Berlusconi: questi probabilmente aveva interessi troppo forti e troppo radicati sul territorio e invischiati con la vita pubblica e sociale del paese per permettersi il rischio, una scommessa un po' forte direi, di rovesciare veramente il tavolo e di dare spallate vere alle istituzioni, pur avendo a mio parere avuto tante volte la tentazione di farlo. Questo marca una differenza con il Movimento di Grillo, che non ha questo freno. In particolare la marca rispetto a Casaleggio, che potrebbe essere un personaggio convinto di aver avuto molto meno di ciò che gli sarebbe stato dovuto.

      Per quanta ammirazione posso avere per le sue compostezze logico-argomentative, che quindi richierebbero eguale sforzo per essere confutate, esse non hanno eguali rispetto allo sconcerto, o sconforto, che mi ha creato il fatto che lei abbia ricevuto moltissime rispsote e nonostante questo virtualmente nessuna contestazione di merito. Ciò senza che i suoi interlocutori se ne siano minimamente resi conto. Siccome sono convinto che queste siano persone con un discreto background scolastico e culturale, comincerei a chiedermi se non sia questo più preoccupante del successo della Casaleggio & co.

      Elimina
    13. @De Gregorio:
      La ringrazio per i complimenti, soprattutto perché sono fatti da persona che riconosce nello stesso momento il suo non concordare totalmente sui contenuti.
      Questo li rende più onesti (perché complimentarsi per la forma con persone delle quali si condivide il contenuto è facile) e quindi più graditi, quindi grazie.

      Rispetto alle risposre ricevute, non generalizzare sta diventando veramente impresa titanica, perché il filo conduttore di qualsiasi dialogo condotto con un Cittadino M5S dopo un mese di pratica a mia esperienza è proprio la totale costante e mai riconosciuta assenza di qualsiasi merito.
      Ed è sconfortante perché non conta il posto dove incroci le persone, può essere il FQ dove orde di barbari sgrammaticati si sono riversate a fiume, come può essere questo blog, dove si può ragionevolmente aspettarsi una qualità di lettore superiore, la situazione sarà la medesima: non c'è modo di entrare in nessun merito.
      E se differenza si può trovare è solo nella qualità formale con cui si confeziona la medesima sostanza "E allora D'Alema MPS Bindi?"
      Davvero dopo un mese a provarci in giro a me resta questo, qualsiasi discorso proponi entro la prima replica viene disintegrato da risposte che come contenuto hanno solo l'indicazione dell'esistenza di un peggio come unico supporto del proprio aver scelto (quindi) un meglio.
      Ci sarebbe da fare un concorso per chi riesce a replicare a qualche critica mossa all'M5S con risposte che non contengano uno qualsiasi degli elementi: D'Alema - MPS - inciucio - 20anni - ladri - Berlusconi - tutti uguali - casta - banche - li paghiamo noi e chi lo vince diventi il candidato M5S per la carica di PresdelCons perché saremmo di fronte a una cima rispetto al resto del torpedone.

      Sembra un gioco di società, lei chieda una cosa qualsiasi, cos'hanno mangiato a merenda, dove andranno in vacanza, che lavoro facciano, le risposte che riceverà riusciranno a girare immancabilmente intorno a uno qualsiasi a caso di quegli elementi lì sopra.
      Come riescano ogni volta a farlo è il quarto segreto di Fatima, ma tant'è, ci riescono puntualmente e in vacca ogni confronto e possibile dialogo.

      Elimina
  10. Siamo dunque all'ennesimo "questi non li voto più". Trita e ritrita: si offende se non le credo?

    RispondiElimina
  11. Bel posto. Bersani era rimasto il meno peggio. E molti di noi si sono trovati spiazzati.

    RispondiElimina
  12. io invece ho fatto la scelta che tu rimpiangi, non ho votato.
    e riguardo il diritto di lamentarsi, non lo so. L'articolo 21 della costituzione è sempre lì, uno può lamentarsi senza votare, checchenedica Serra:

    "Bisognerebbe sfatare un mito. Il voto non è un dovere. [...] Il voto è un diritto, e come tale può essere rifiutato. Non è obbligatorio andare a votare, sopratutto se non sai chi votare. Quest'ultima situazione non è neppure ideale.

    Il problema non è tanto che tu non sappia chi votare, il problema è che voti lo stesso.
    "

    - Tanto va lo schiavo alle urne che si sente cittadino:
    http://anonimoconiglio.blogspot.it/2013/02/tanto-va-lo-schiavo-alle-urne-che-si.html

    Di' la verità, è stata la propaganda pro-voto che ti ha fottuto, e guarda a caso il M5S era il primo a fare propaganda pro-voto (loro, che vogliono sfasciare il sistema ti spingono a fare la cosa che più lo legittima)

    Saluti

    RispondiElimina
  13. Lo pensi tu che ti lamenterai a scrocco. Io non ho votato, ma non ce la faccio nemmeno a criticare le vicende dei vostri deputati. Ondeggio tra la nausea e l'idea che anche il solo pensarne male sia già un attestato che non meritano.

    RispondiElimina
  14. Volpi Pensiamo a Marcello Pera come candidato alla presidenza della Repubblica. Con una vittoria del Pdl alla Camera sarebbe stata una candidatura più che credibile,quasi "naturale" per un ex presidente del Senato della sua età. Assodato che gli italiani se lo meriterebbero voglio compiere tutta una serie di azioni contro tale eventualità. Nel 2005 a 19 anni ho organizzato una serie di lezioni sulla legge 40 durante l'autogestione del mio liceo impiegando tempo prezioso nella discussione della legge con gli altri studenti.Fare dieci minuti di fila per evitare una presidenza Pera mi sembra ragionevole.

    RispondiElimina
  15. Ma il sig. Bruno cosa dice??? Ammette come accettabile le vergogne bananiane dopo vent'anni che le sopportiamo increduli mentre adesso che ci sono i voti per una alternativa credibile lui si copre gli occhi e fa finta di niente? Mi pare un pregiudizio ridicolo. Secondo lui era meglio votare il Berluscazz??? Con che faccia tosta? Se rispettasse il Palazzo di Giustizia si farebbe processare e assolvere, altro che storie! Siamo comunque liberi di giudicato inadatto a governare proprio perché scappa dal suo giudice naturale. Se risultasse innocente, poco male. Ma comportando si così e fuggendo, non merita incarichi politici. Sarà una goduria quando lo macelleranno (politicamente) , altro che storie. se sarà grazie a grillo DOPPIA GODURIA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se riesce a indicarmi dove avrei ammesso l'accettabilità delle "vergogne bananiane", in cambio e per fare ammenda ammetterò il suo disporre, contro ogni attuale evidenza, degli strumenti necessari per riconoscere la credibilità di un'alternativa.

      Elimina
    2. Amico mio lei parla come una supercazzola. Le ha risposto bene Annamaria. Lei sostiene che il banana è meno pericoloso di grillo. Le dico che questa è una sua opinione che non è basata sui fatti. Per ora i cinque stelluti stanno oggettivamente tenendo botta e non si immischiano. È un fatto, non una opinione. In futuro non si sa. el passato le porcate del Banana sono evidenti. Se non lo fossero, chiedo a Malvino di testimoniare.

      Elimina
    3. Non è basata su quelli che secondo il suo metro sono i fatti ma, al di là di quella più che testimoniata notevole dose di autoreferenzialità che caratterizza i cinque stelluti, temo che ciò le dice sua tipa non sia sufficiente per fare di lei unità di misura per categorizzare l'umanità.
      Sono al corrente dell'esistenza di una larga fetta di popolazione secondo la quale rigore è quando arbitro fischia e che nel dubbio mena, ma che il suo orizzonte politico sia esigente al punto da dirsi appagato quando al cospetto di qualcuno che come merito offre il solo tenere botta, non rende le sue visioni più fatti delle mie ma solo la sua delega più facile da ottenere.
      Per tenere botta basta un bisonte tenuto a digiuno, questo non fa di lui un essere capace di guidare un boeing747.
      Lei ci sale petto in fuori, io no, tutto qua.
      Non credo abbiamo altro da dirci, tante care cose.

      Elimina
    4. Il punto è che non c'è nessuno che sia in grado di guidare un Boeing 747, come hanno ampiamente dimostrato, tra i vecchi e nuovi piddini e pidiellini. Al massimo un Superconstellation del 1954, a elica.
      Io sento un'aria terribile di rosicamento. Tranquilli, Grillo durerà poco. Cessato l'allarme, torneranno tutti a grattarsi e a grattare, come prima.
      Naturalmente, i cocci saranno solo suoi (di Grillo, ovviamente).

      Elimina
    5. "Io sento un'aria terribile di rosicamento".
      Io trovo semplicemente sconcertante non il fatto che venga tenuto un profilo che io o un altro possiamo personalmente ritenere discutibile o erroneo, perché "è la politica bellezza": ma che non si comprenda assolutamente l'obiezione che di volta in volta viene mossa. Qui e altrove (figuriamoci, in questo post Malvino si "pente" di aver dato voto al PD) c'è gente semplicemente esapserata, disgustata o rassegnata dalla "vecchia" politica italiana, ma questo non è argomento che obbliga questo indignato o deluso a perdere il lume della ragione (se e solo se a suo modo di vedere seguire questi due improbabili esagitati equivalga a predere la testa).

      Ma fatemi un po' tutti capire, parliamo per un attimo per assurdo: quanti di voi sposerebbero l'argomentazione di chi vi dicesse "PD a PDL fanno schifo, non credo più in alcuna loro capacità, adesso vi faccio rosicare tutti perché potrebbe esserci qualcuno che rimetterà le cose a posto: mi bevo il cianuro". Ecco, se la vostra risposta è no, allora cominciate a valutare le argomentazioni nel merito, invece di appellarvi all'invocazione di improbabili, ridicoli rosicamenti di chi è in verità allergico da anni ai politici nostrani.

      Bruno, più in particolare, qui aveva solo proposto l'argomentazione di equivalenza tra il salire petto in fuori su un aereo guidato da un bisonte e il dirsi orgogliosi del veder "tenere botta". Non c'entra nulla né il PD, né il PDL, né Giulio Cesare, né chi guida o ha guidato un vettore a elica o quel che sia: è una argomentazione generale politica. Secondo Bruno, dal punto di vista politico "tenere botta" non è dimostrazione di saper fare poltiica, peggio, non è nemmeno poltica. Io non dico nemmeno se condivido questa posizione, ma è questa che va contestata, eventualmente, non se pincopallo ex ministro sa guidare il triciclo.

      Ma possibile che ci si rifiuti sistematicamente di entrare nel merito dei rilievi?
      Su questa china davvero a persone come me (noi?) verrebbe da pensare che voi il cianuro ve lo berreste veramente, perché tanto non comincereste neppure ad entrare nel merito dell'avviso di chi vi descrivesse la composizione chimica di ciò che è nel bicchiere.

      Elimina
    6. Sottoscrivo la considerazione d'approccio dialettico di @Paolo. E ringrazio @Bruno per la risposta.

      A chi continua ad andare fiero di mandare in parlamento dei cittadini qualsiasi a far politica (magari ottime persone, per carità, ma professionalmente dei punti di domanda), vorrei, solo in senso figurato, supporre cosa farebbero in caso di peritonite. Vi andrebbe bene, qualora foste ricoverati per un intervento, che si presentasse in sala operatoria un bel cazzuto cittadino che tiene botta e, a suon di disprezzo della casta della malasanità, si approntasse a eseguire lui l'intervento, con un cacciavite? Ovviamente l'elettricista chirurgo non riceverebbe alcuna obiezione dai presenti, essendo l'equipe medica, nel frattempo, tutta monocolore (quella cosetta del 100%, o governiamo noi o tutti affanculo), uscita dalla stessa scuola formativa a cinquestelle.
      Se a qualcuno non stesse bene che un cittadino che vale uno eseguisse l'intervento, mi piacerebbe sapere perché l'attività di governo di un Paese debba essere considerata di minori spessore e responsabilità professionali del fare il chirurgo. Si rischia di ammazzare gente comunque, magari per interposta esasperazione sociale.
      Ah, occorresse precisarlo: a metà intervento, il chirurgo a cinquestelle appoggia il cacciavite ed entra un benzinaio a prendere il suo posto, con una tanica di benzina per cauterizzare flambé, in nome di una sana e utile rotazione democratica.

      Davvero gaio un mondo nel quale uno vale uno e chiunque può essere chiunque: il parlamentare, il chirurgo, pure il blogger privato che sceglie di tenersi fuori dalle istituzioni e da lì tenerne per le palle 163 che dentro le istituzioni ci stanno davvero (in queste ore il messia li ha chiamati a sé, sotto gli ulivi di Fiumicino).
      In un mondo siffatto in effetti è davvero probabile che il lupo e l'agnello si facciano le coccole, anzi sarebbe anormale e da troll traditore dissenziente eversivo ipotizzare il contrario.

      Elimina
    7. "Vi andrebbe bene, qualora foste ricoverati per un intervento, che si presentasse in sala operatoria un bel cazzuto cittadino che tiene botta e, a suon di disprezzo della casta della malasanità, si approntasse a eseguire lui l'intervento, con un cacciavite?"
      Vede, gentile signore, mi corre l'obbligo di segnalarle qualcosa che ,in una botta di distrazione, le è evidentemente sfuggito: il fatto è che in quella sala operatoria là di cui parla lei, sì, proprio quella, per un anno e mezzo, ha operato una équipe chirurgica composta non da fabbri e nemmeno da falegnami, bensì da macellai: i quali, da perfetti conoscitori del loro mestiere, hanno eseguito un lavoro di macelleria davvero pregevole, accurato, preciso ed estremamente SELETTIVO.
      Davvero non se n'è accorto? Forse perché lei è tra i salvati piuttosto che tra i macellati?
      I tre ultimi suicidi di oggi, invece, erano tra i macellati, e non avevano più tanta voglia, come ne abbiamo noi, di ragionare, riflettere, argomentare elegantemente.
      Non avevano più nemmeno voglia di vivere. Altro che malasanità.
      N.B. L'équipe di cui sopra non era capitata per errore in sala operatoria, ma era lì per espressa chiamata e preciso, superiore 'mandato'.
      Insomma, nessun errore.

      Elimina
    8. Lei risponde a una domanda evitandola. Anzi, getta nel calderone l'esperienza del governo Monti. La domanda inevasa rimane scritta nel mio commento precedente, gliela semplifico uscendo dalla metafora.
      Reputa che la soluzione alla cattiva politica sia quella di mandare in parlamento dei cittadini qualsiasi, magari pure dei macellai veri, frammisti a cassaintegrati e periti informatici? O per risolvere le situazioni tragiche di molti sarebbe meglio riconoscere dignità alla politica (che non si può "restituire" dignità a qualcosa cui non si riconosce l'esistenza)?
      Rientro un attimo nell'immagine: un chirurgo delinquente e "macellaio" lei lo vuole rimpiazzato con un chirurgo per bene o con un norcino, autentico professionista e ottima persona nella vita privata, ma che norcino resta?

      Elimina
    9. "A chi continua ad andare fiero di mandare in parlamento dei cittadini qualsiasi a far politica (magari ottime persone, per carità, ma professionalmente dei punti di domanda), vorrei, solo in senso figurato, supporre cosa farebbero in caso di peritonite."

      Non credo sia un esempio pertinente. Qui si cade nell'illusione che il lavoro politico sia una cosa che richiede la stessa preparazione professionale di un medico per eseguire un intervento.
      Obiezione strana, visto l'elevatissimo livello di incompetenza, faciloneria, o vera e propria ignoranza, dei politici di professione. Fare passare per sprovveduti "cittadini qualsiasi" non ha molto senso. Se si prova a seguire senza pregiudizi quello che i deputati M5S stanno già facendo in parlamento, si vede che tanto incompetenti e ignoranti del mestiere politico non sono. Poi, si può essere o non essere d'accordo su quello che fanno, ma sanno già come muoversi in parlamento.
      Io personalmente aborro la politica per professione.
      Sembra che invece sia ritenuta una garanzia, chissà perché, tirando in ballo esempi con chirurghi e piloti di Boeing che c'entrano come il cavolo a merenda.
      Sempre personalmente, mi sento più tutelato da un cittadino come me, che da un politico che non ha mai lavorato in vita sua (o non sa cosa vuol dire essere disoccupati) e che conosce solo alleanze, compromessi e scambi.
      Per la salute, continuo ad andare dal medico. Sperando che la sua competenza sia reale.

      Elimina
    10. @ Annamaria
      "I tre ultimi suicidi di oggi, invece, erano tra i macellati, e non avevano più tanta voglia, come ne abbiamo noi, di ragionare, riflettere, argomentare elegantemente."

      Cinico espediente retorico che si svuota da solo dal momento in cui, come è auto evidente dall'esito della vicenda, l'episodio dimostra quantomeno che i protagonisti non avessero riposto qualsivoglia fiducia o speranza (evidentemente loro non fornita) nella Grllo & co.; e visto che i 160 eletti nel parlamento della Repubblica italiana del Movimento 5S si sono macchiati, se se ne sono macchiati, della stessa responsabilità "morale" che si vuole qui per comodità di argomentazione, ma in modo del tutto arbitrario, affibbiare solo ad altri. Come non annotare infatti che al momento del suicidio di cui sopra nessun parlamentare grillino avesse presentato una sola proposta di legge in qualsivoglia materia.

      È giunta l'ora che vi assumiate la responsabilità politica delle vsotre posizioni in quanto elettori invece di continuare ad argomentare come se il vostro punto di riferimento fosse una non meglio precisata "piazza". Affatto, il vostro punto di riferminto sono circa 160 parlamentari della nostra Repubblica, regolarmente eletti, regolarmente responsabili (certo non meno della fischiatissima Presidente della Camera) verso gli italiani poveri, suicidi, in diffcoltà, in sofferenza, incazzati. Prima di replicare consiglio, la prossima volta, per evitare queste clamorose figuracce, di leggere la composizione delle nostre due Camere.

      Elimina
    11. Mi spiace, non mi pare accettabile questa attribuzione di responsabilità a 160 deputati che sono presenti da poco più di un mese in parlamento. Se devo essere sincero, è il SUO modo di ragionare che a me pare cinico, invece. Pur di attribuire responsabilità che oggettivamente non ci possono essere, si aerrampica sugli specchi.
      E' ragionevole pensare che le cause di un gesto così tragico siano maturate nel tempo, nei disagi e nelle sofferenze dei mesi e degli anni passati.
      Tirare in ballo quelle tre povere persone per "sputtanare" i grillini perché al momento del suicidio non avevano presentato una sola proposta ecc. ecc., mi pare pura e semplice malafede.
      Bisognerebbe invece tenere conto che lo sblocco dei 20 miliardi dovuti alle imprese dalla P.A, è partito proprio dai grillini, in primo luogo. Gli altri avrebbero magari aspettato che si formasse un governo qualsiasi, per poi discuterne. Mi sa che la clamorosa figuraccia l'ha fatta lei, a causa di un livore per il M5S immotivato.
      Attenzione a proclamare la responsabilità politica della propria posizione elettorale. Chi ha votato PD o PDL, negli ultimi anni è responsabile di una quantità di porcate inimmaginabile, allora, certo molto più di quanto possano essere responsabili gli elettori attuali del M5S. Nel futuro se ne può riparlare.

      Elimina
    12. @Massimo 1/2
      Guardi che non è una parolaccia essere definiti "sprovveduti". Anzi, preciso, quello "sprovveduti" sta per "incompetenti". Lei nel suo, io nel mio, ognuno nel proprio mestiere, abbiamo una certa specializzazione tecnica, che inevitabilmente porta a essere "dilettanti" in altri ambiti. O almeno a mantenere la distanza tra un approccio "amatoriale" (io per hobby faccio il pane in casa) e "professionale" (io faccio il panettiere). L'alternativa a non essere sprovveduti in nulla, è ritenersi dei tuttologi.
      Quello che intendo affermare è che è sufficiente essere un cassaintegrato per rappresentare la parte sociale del cassaintegrato, ma questo non basta a dare a un cassaintegrato d'incanto la competenza per risolvere i propri problemi nel sociale.
      Anche se non le piacciono le metafore, se fosse affetto da artrite reumatoide, nessuno meglio di lei saprebbe esprimere la sintomatologia del male che ha addosso, ma per curarla si affida allo specialista.
      Penso sia proprio questo il punto (indipendentemente da M5S sì o M5S no), ovvero riconoscere o negare lo spessore professionale dell'attività politica. Io ritengo che la professione politica richieda una differente e altrettanto necessaria professionalità come quella che occorre al medico per eseguire una diagnosi e successiva terapia.
      (segue)

      Elimina
    13. @Massimo 2/2
      Un elemento caratterizzante la professione, tra i tanti, potrebbe l'essere mentalmente aperto e formato a rivolgersi ai cassaintegrati per avere consulenza su come agire al meglio a favore dei cassaintegrati. Quindi capacità di ascolto, di mettersi a disposizione, di non curare interessi opportunistici di lobby, ovvero di casta.
      Il fatto che siamo da decenni abituati a pseudopolitici non significa che ci si debba rassegnare a negare la funzione politica. Intanto, così facendo, si lascia campo libero a chi nella politica gozzoviglia a nostre spese.
      Certo, può sembrare un discorso "idealizzante" il mio. Ma lei rischia, nel momento che "incompetenza, faciloneria, o vera e propria ignoranza" diventano connotati tout court dell'"essere un politico" anziché di chi fa male il politico, di giustificare il perpetuarsi della cattiva politica. Sia lei che io preferiamo un cittadino per bene a un politico per male. Io però ritengo che sul "posto di lavoro" (Parlamento, istituzioni, ecc.) il politicante è abbastanza scaltro da mettere sotto il cittadino virtuoso. Solo un politico onesto può avere la meglio su un politico disonesto. Ai politici per male bisogna togliere mandato, non alla politica in generale. Non ho alcun tornaconto ad avere pre-giudizi sui cinquestelle. Se faranno bene, buon per tutti. Il punto è che io valuto (giudico) dannose le quotidiane dichiarazioni di delegittimazione della politica in toto, senza distinguere tra incompetenti e farabutti e necessità di metterci competenza e onestà. Non sono io ad essere prevenuto verso ciò che Grillo dichiara.
      Lei personalmente aborra la politica per professione. Non è tenuto a svolgerla. Io aborro il gioco del cricket e infatti non ci gioco. Ma se ci si vuole dedicare alla politica, bisogna innanzitutto riconoscerne spessore e dignità, facendo terra bruciata intorno a chi la vede solo come occasione di privilegio personale, altrimenti si cade nel qualunquismo improvvisato. Che, nel breve può anche spintonare via i politici dal Parlamento, ma che alla prima occasione li vedrà rientrare, più scaltri e avveduti di prima.
      Altro elemento di cultura politica è riconoscere significato e dignità alle parole, facendo seguire alle dichiarazioni i fatti congrui e realizzativi.
      Il politichese di oggi non è il linguaggio che dovrebbe avere la politica, ma proprio Grillo parla in politichese quando avvilisce il ruolo del parlamentare, deresponsabilizzandolo da qualsiasi scelta. Se chi vota Grasso invece di astenersi è vittima di una trappola, allora anche chi ha votato Ruby nipote di Mubarak d'ora in avanti potrà dirsi essere stato vittima di un complotto. Ci pensi: Grillo legittima i balordi quando afferma che per un politico sia "naturale" tendere trappole e cascarci. E nella notte del coraggio e del libero arbitrio responsabile, tutte le vacche sono nere e tutti i politici sono giustificati a gridare al complotto.
      Ah, un altro elemento che dovrebbe caratterizzare la cultura politica (e che Grillo pare volutamente ignorare per proprio tornaconto di propaganda) è non rendere il termine "inciucio" sinonimo di parole positive, come "alleanze", "compromessi" e "mediazioni". Non occorre perdere la propria identità (l'importante, casomai, è avercela, e i partiti attuali ce l'hanno molto camaleontica), per sviluppare insieme punti condivisi. A meno che non si reputi la propria identità l'unica avente diritto di imporsi, pura e al 100%.

      Queste e altre considerazioni (piccoline e mie, non in quanto "una vale una", ma in quanto unicamente, preziosamente mie in tutta la loro fallacità comparabile, e soltanto per questo soltanto per me irrinunciabili), volendo, le trova sviluppate nel mio blog.
      Intanto la saluto cordialmente :)
      (fine)

      Elimina
    14. I concetti che lei sviluppa, hanno un senso e sono pienamente condivisibili, ma non vedo perché non potrebbero essere estesi anche ai deputati M5S. Perché non dovrebbero riuscire a fare un buon lavoro?
      Tenga presente (ma lei, essendo italiano, lo sa benissimo) che è vero che è naturale, per l'attuale classe politica italiana, tendere trappole e cascarci.
      La politica di per sé ha certamente spessore e dignità: non ce l'ha l'attuale classe politica, tutta e lo dico a costo di sembrare qualunquista.
      Quello che non si vuole comprendere è che, in un paese normale, alleanze, compromessi e mediazioni sarebbero funzioni normali della democrazia e del semplice rapporto tra individui. Ma qui siamo in Italia, dove il cittadino, pur non essendo lui stesso innocente, è tuttavia ostaggio di una banda di manigoldi ambidestri da ormai due decenni.
      Accettare compromessi o mediazioni con questa gente, significa, alla breve, fare il loro gioco.
      Credo che le competenze tecniche per lavorare in parlamento e fare provvedimenti di buon senso siano alla portata di chiunque abbia una istruzione di livello superiore e un po' di sale in zucca. In questo senso non è necessario il politico di professione. E' chiaro che non è una questione scevra di contraddizioni, perché il potere è una brutta bestia per tutti.
      I politici spintonati rientreranno più scaltri di prima? E' probabile, perché non sanno fare altro e non vogliono fare altro. Sono drogati marci, di privilegi e potere e in più sono tragicamente convinti di essere indispensabili. Sono afflitti da quello che il dottor Castaldi sta descrivendo così bene negli ultimi post: delirio narcisistico di personalità.
      Ricambio i saluti

      Elimina
    15. @ Massimo

      Conosce la legge fisica della irreversibilità dei processi spontanei? Ecco, essa mette in relazione i fenomeni fisici con lo scorrere del tempo nella direzione passato/futuro, dalla quale lei può facilmente verificare che il mio commento è stato cronologicamente successivo a quello di Annamaria, ne è stato quindi conseguenza (irreversibile) e non causa; e quindi lei non può certo attribuirmi cinismo solo perché mi sono schierato "dalla parte sbagliata".

      Detto ciò, certamente convengo che "è ragionevole pensare che le cause di un gesto così tragico siano maturate nel tempo". Ma rilegga il mio commento e si accorgerà che io non ho mai messo in dubbio questa cosa, ma ho solo fatto notare che in modo altrettanto ragionevole possiamo dedurre che il quadro politico odierno non ha fornito alcuna "fiducia" o "speranza" ai protagonisti di quel fatto di cronaca. Sto cioè nuovamente richiamandomi al principio causa/effetto in relazione alla direzione della freccia del tempo, estendendo al passato recente e al presente la sua osservazione che "le cause di un gesto così tragico siano maturate nel tempo": lei esclude che tutto ciò che è accaduto da fine febbraio od oggi rientri nella categoria tempo, nella sua frase, io naturalmente no.

      Ora, a ben vedere, io potrei aver parlato per assurdo, o per paradosso. Cioè potrei io essere il primo a non credere che si possano indiscriminatamente attribuire responsabilità a qualcuno solo perché in un qualche frangente del tempo passato egli è stato eletto nostro rappresentante. Ma mi pare che questo è esattamente il metodo insegnatoci da Grillo/Gasaleggio & Co.: l'indistinzione delle responsabilità, da far condividere tra e coincidere con tutti gli attori della scena pubblica italiana.

      Mi stupisce anche un poco questa risposta un po' risentita proprio per il motivo che essa giunge a seguire i commenti che avevano con estrema forza prodotto l'elogio del "tenere botta". Mi si sarebbe potuto replicare che, nel frattempo che si tiene botta, ciò che di male può succedere al paese o alle persone (non potendolo evitare, se non vi sta bene che si dica casuandolo) sia un prezzo duro ma preventivabile da pagare, in vista di un bene superiore, che senza quel sacrificio non potrebbe altrimenti ottenersi. Ma non si può, a mio avviso, sostenere che "tenere botta" in politica non abbia conseguenze, almeno immediate, sulla conduzione della cosa pubblica e quindi, a cascata, sui cittadini. Io ne facevo una questione di "qualità" morale della responsabilità, non di "percentuale" delle responsabilità, che è del resto la metrica grillina, e avevo specificato "se" essa deve attribuirsi a qualcuno allora non può non attribuirsi anche a chi è contemporaneo.

      P.S.: e finiamola con questo ricorso retorico, molto improbabile, allo stato d'animo di chi dibatte liberamente sulle vostre idee. Prima era rosicamento, adesso è diventato livore. Sta diventando veramente stucchevole.

      Elimina
    16. Vedo solo ora questo commento. Se si vuole arrampicare sugli specchi nell'attribuire parte della responsabilità a Grillo/Casaleggio e C. dei tre suicidi con dei sofismi, faccia pure.
      Come giustamente dice, qui si dibatte liberamente e ognuno la pensa come crede. Dibattendo, però, si fa sempre riferimento, oltre che a un ragionamento, a uno stato d'animo. Le dà fastidio rosicamento? Le dà fastidio livore? Preferirebbe "estrema lucidità di fronte a gente palesemente grossier, che non capisce certe sottigliezze? Sarà. Premettendo che non ho proprio votato (ma a questo punto è indifferente) e parlare di "vostre idee" stile "noi e voi" fa sorridere, mi rendo conto che proseguire con questi avvitamenti è totalmente inutile.

      Elimina
    17. "Se si vuole arrampicare sugli specchi nell'attribuire parte della responsabilità a Grillo/Casaleggio e C. dei tre suicidi con dei sofismi, faccia pure".

      Un bignamino qui è utile: durante uno scambio argomentato tra due posizioni e più di due persone, la lettrice Annamaria si è temporaneamente allontanata dal merito e, per portare forza al proprio discorso (a proprio modo di vedere), ha attribuito di fatto la responsabilità dei tre suicidi alla posizione avversa. Io non ho fatto altro che rilevare che, date alla mano, e teoria del "tenere botta" alla mente, ciò che affermava era indimostrabile, forse persino illogico. Ho poi anche ammesso che certamente questa decisione può essere maturata, sicuramente è maturata nel tempo. Ma non le basta. In parte certamente la mia posizione era provocatoria, però voleva rilevare come queste argomentazioni "teoriche" da ante elezione di 160 parlamentari non possono più essere usato anche post. Non si può stare in pianta stabile nelle istituzione e fare finta di essere ancora extra.

      Direi che nella sostanza ho centrato il punto, viste le reazioni di entrambi gli oppositori. C'è stato un sollevamento di scudi alla più lontana idea che far meramente parte delle istituzioni, come la Boldrini fischiata ai funerali o il M5S col 25% dei suffragi, sia sufficiente a responsabilizzare delle tragedie. L'argomento, a occhio e croce, muore qui, perché certamente Vendola non ha governato l'Italia, certamente Boldrini non ha mai fatto politica, altrettanto certamente a Civitanova Marche la stessa è stata sonoramente contestata da congiunti, conoscenti e cittadini. Non vedo perché io non debba assumere che, se Presidente Boldrini è correa, non lo siano "logicamente" anche i parlamentari di cui sopra.

      Elimina
  16. una segnalazione sul coté "in orbace" degli arditi grillini: http://www.giornalettismo.com/archives/857963/abbiamo-detto-agli-usa-che-qui-non-ci-sono-intellettuali/

    Marcello76

    RispondiElimina