La
bassezza morale e intellettuale dei servi di Berlusconi ci offre orrori
sempre nuovi. Li abbiamo visti darsi a crisi isteriche ogni volta che veniva
resa pubblica una telefonata del loro padrone a questa o a quella mignotta, a
questo o a quel magnaccia: si trattava di intercettazioni ordinate dalla
magistratura e rese pubbliche dopo essere state messe agli atti, ma il vulnus
alla privacy li faceva andare in convulsioni. Fanculo alla privacy, ora. Ora,
hanno la registrazione della telefonata intercorsa tra un cronista de Il
Mattino e il presidente della sezione della Corte di Cassazione che ha condannato in via definitiva il loro padrone, ed è gara a chi sa spremerne di più.
Registrazione effettuata dal primo ad insaputa del secondo, e della quale è
stata resa pubblica solo una parte, quella che avrebbe dovuto dimostrare la
fedeltà al testo pubblicato dal giornale di Caltagirone, e che invece
ha dimostrato quasi da subito che si era in presenza di una palese manipolazione. Un trappolone nel quale il giudice è caduto assai ingenuamente, niente di più, niente di meno. Ed essendoci davvero poco, praticamente niente, per inficiare la sentenza del 1° agosto, eccoli
affannarsi, i servi, sul dialetto di
Antonio Esposito, come sul colore dei calzini di Raimondo Mesiano: il giudice e il giornalista si conoscono da oltre trent’anni,
sono entrambi di Napoli, ma il fatto che la telefonata sia in napoletano è
occasione di un vero e proprio processo pubblico.
«Non badiamo ai contenuti,
teniamoci alla forma», scrive Annalisa Chirico in una lettera a Il Foglio, con
ciò palesando che la telefonata può al massimo tornare utile per una character
assassination. «La forma è francamente imbarazzante», scrive la Chirico. Scrive
che «quella cadenza va ben olre l’elegante e sanguigna inflessione del fior
fiore dell’intellighenzia campana» e che «in quel goffo e involuto eloquio non vi è traccia dell’accento di un non meno partenopeo Gaetano Filangieri o
Giambattista Vico». Chissà come può esserne così sicura, visto il Filangieri e
il Vico non ci hanno lasciato neanche un file audio. Ma è che stigmatizzare l’uso del dialetto senza salvare il dialetto in sé le avrebbe fatto correre il rischio di sembrare un tantinello razzista, e non sia mai, meglio arrampicarsi sul ridicolo: la signorina ha prova che il Filangieri e il Vico avevano tutt’altro accento, informatene l’Accademia di Glottologia.
Il dialetto di Antonio
Esposito, al parere della improvvisata linguista (sia detto senza doppio
senso), somiglia piuttosto a quello di Felice Caccamo, la celebre maschera
napoletana interpretata da Teo Teocoli. È chiaro che a condannare in via definitiva
il datore di lavoro della Chirico, che per inciso lavora per Panorama ed è
stata la starlette dell’happening fogliante «Siamo tutti puttane», non è stato
un giudice, ma una macchietta.
Sedicente liberale, la Chirico, ma Gaetano
Salvemini ci ha avvisati: «A chiamarvi liberale correte il rischio di vedervi
confuso con certa gente con cui non vorreste avere nulla da fare neanche se il
loro aiuto dovesse scamparvi dalla morte» (Italia scombinata, Einaudi 1959).
Ben scritto!
RispondiEliminaClassico, edificante, nobile esemplare di nonviolentogandianovitadeldirittodirittoallavita.
RispondiEliminala chirico è pugliese. semmai sarebbe classismo di una figlia di papà che pensa al dialetto come il mezzo dei cafoni.
RispondiEliminapiccolissima imprecisione: caltagirone non ha fratelli comproprietari dei suoi giornali.
RispondiEliminamia personalissima opinione: berlusca è un evasore fiscale come da sentenza, ma non mi sembra che esposito sia meno cialtrone.
anche perché conosco lorenzetto (cena al lions veronese), quindi mi fido del racconto salace sulle due deputate berlusconiane da lui attribuito a esposito.
notevole esemplare anche il figlio di esposito
La Chirico, da perfetta radicale, sta sgomitando e non poco. Sarà perché la barca sta affondando? Tuttavia, secondo te, Luigi, fra quanto la vedremo tra la schiera di liberali che gridavano "assassini" dopo il caso Englaro?
RispondiEliminaSarà la futura Roccella o la sua straordinaria mente ci riserverà altre sorprese?