domenica 11 maggio 2014

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Le motivazioni della sentenza che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum lasciano poche speranze a qualsiasi legge elettorale con clausole di sbarramento, c’è da supporre sia solo questione di tempo perché la Consulta dichiari l’incostituzionalità di quelle attualmente vigenti, ora che finalmente c’è qualcuno a sollevare la questione dell’illiceità di sacrificare la rappresentatività al Moloch della governabilità, un dio che si è mangiato la democrazia cagando stronzoni demagogici. Un Parlamento da sempre stracolmo di avvocatoni e di avvocaticchi, tutti debolucci in Diritto Costituzionale.

19 commenti:

  1. boh a me sembra che la Reappresentatività divori sè stessa senza Governabilità.. inoltre sinceramente più che agli esperti di Diritto Costituzionale - inevitabilmente iperpoliticizzati - come per es. Rodotà - una scelta di fondo su un sistema che dia o meno ampio spazio alla Governabilità cercherei modo di farla fare ai cittadini. Immagino un'indicazione generale di fondo, ma precisa, che poi gli esperti possano tradurre in qualcosa di concreto, senza tradirla troppo come in genere fanno. Io voterei per una forte governabilità, a cui sacrificare parte della rappresentatività (e lo dico avendo quasi sempre votato micropartiti che al più sfioravano il 2%). Per la semplice ragione che o si mette un governo democratico in grado di governare sul serio per il periodo in cui è eletto, e fatte salve le riforme costituzionali, o piuttosto che esprimersi a favore di un sistema in cui il governo o non si forma o è perennemente precario o comunque non può governare, tanto vale esprimersi direttamente per il non governo, per un govenro minimo o inesistente che non fa e non può fare niente. Se questo è l'obbiettivo va benissimo, ma tanto vale darselo esplicitamente. Il problema è che con la dimensione dello Stato che abbiamo ormai raggiunto, il non governo lascierebbe questo grande apparato a sè stesso, non ci libererebbe dal suo peso, tutto continuerebbe a (dis)funzionare, ma probabilmente con logiche ancora pià interne, più burocratiche, più "tecniche".. insomma l'idea del governo minimo con l'apparato statale massimo - se qualcuno l'ha mai partorita - mi appare "diversamente intelligente".

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    1. Giusto, perché non aboliamo il voto?
      Il voto, si sa, è una roba complicata: siamo tanti, un po' indisciplinati, ci piace votare a modo nostro e magari pretendiamo anche di essere rappresentati.
      E allora basta voto, basta casini, massima governabilità.
      Con uno solo al governo, le cose, finalmente, "si fanno".
      E guai a chi rompe le scatole.

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    2. annamaria che osservazioni intelligenti sa fare lei! guai piuttosto a chi dice qualcosa che non le va a genio!

      se uno ritiene che la governabilità debba avere posto (per es. nel modo in cui dice Fetente).. lei risponde facendone la caricatura: "basta voto. uno solo al governo".. assimilando la sua posizione a chi voglia una dittatura - che gentile! - senza cogliere la motivazione: la governabilità dà senso alla rappresentatività..

      Ma allora le rispondono massima rappresentatività per tutti allo stesso modo: democrazia diretta! non importa se il governo a quel punto è impossibile: fanculo la governabilità! le sembrano fesserie senza senso? lo sono quanto le sue.

      Se valesse solo un principio di rappresentatività, e non anche uno di governabilità, un ragionamento semplicemente quantitativo avrebbe senso, perchè proprio quel numero di parlamentari e di camere? se ne avessimo di più ci sarebbe più rappresentanza! è evidente che questo principio non può stare appeso nel vuoto.

      Anonimodiprima

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    3. Forse le è sfuggito, caro anonimodiprima, che negli ultimi 20 anni (se non di più) ogni legge elettorale è andata sacrificando la rappresentatività in nome della governabilità. E il sacrificio è stato pesante: tanto da avere un parlamento di nominati con uno sbarramento molto alto e percentuali di astensioni altissime.
      Con quali risultati in termini di governabilità? Ridicoli.

      Quindi se parliamo di sacrificare ulteriormente la rappresentatività alla governabilità in base al principio astratto (discutibilissimo) "la governabilità dà senso alla rappresentatività" il paradosso provocatorio di annamaria viene spontaneo a più d'uno.

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    4. La governabilità non può essere imposta artificialmente, ricorrendo a sbarramenti assurdi e incostituzionali che tolgono voce a milioni di elettori, e per di più obbligando forze politiche minori, che pure rappresentano settori e interessi non irrilevanti della società, ad incorporarsi ed annullarsi come donatori di sangue nelle formazioni maggiori, perdendo ogni identità ma salvando, tutt'al più, qualche poltrona.

      Il Porcellum (e ancor più l'Italicum) sono sistemi elettorali incostituzionali e autoritari, che non producono nessuna governabilità ma generano sempre più disincanto, estraniazione, astensione, nausea.

      Che senso ha lo sbarramento del 4% imposto al voto per il Parlamento europeo? Bisogno di assicurare 'governabilità'?
      Che senso ha fingere di abolire le province, mentre si mantiene in piedi tutto, tranne il libero voto popolare?
      Che senso ha fingere di abolire il Senato, mentre si mantiene in piedi tutto, tranne il libero voto popolare?

      Forse il senso è quello di una 'governabilità' ottenuta calpestando la sovranità popolare, le libertà democratiche e la nostra Costituzione?
      Beh, a me questa 'governabilità' non piace.

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  2. a proposito di avvocatoni e di avvocaticchi, l'editoriale di scalfari sulla riforma del senato è da leggere. il vecchio croupier s'è accorto che qualcuno bara vistosamente. anche lui, però, strilla contro "quel bicameralismo perfetto che da sessant’anni è una palla al piede della nostra democrazia parlamentare". si tratta di quello stesso senato che quando s'è voluto ha approvato senza eccepire leggi ad personam in tre giorni?

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  3. Sembra quasi che in Italia, rappresentatività e governabilità, siano tra loro incompatibili allo stessa maniera in cui, per il principio d'indeterminazione di Heisenberg, lo sono posizione e velocità di moto nella misurazione delle particelle.

    LB

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  4. Sono previsti inquadramenti lavorativi alternativi per questi avvocatoni e avvocaticchi ?

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  5. Ma perché i pannelliani non ci hanno mai pensato?
    Rp

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  6. soluzione doppio turno. Poi, i seggi vinti dal secondo partito (al secondo turno) vengono redistribuiti proporzionalmente ai voti presi da tutti i partiti al primo turno (tranne a quello che ha vinto al secondo, ovviamente).
    Garantisce sia la governabilità, sia la rappresentanza anche ai micropartiti.
    Inoltre l'elettore al primo turno vota per il partito a lui più vicino, e al secondo turno per quello a lui meno lontano. Il voto non va mai sprecato.

    L'unico difetto di questo sistema, è che in Italia non verrà mai e poi mai adottato.

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  7. Non vorrei sembrare irrispettoso verso il tenutario che qui gentilmente ospita i commenti ma il "Dio che si è mangiato la democrazia cagando stronzoni demagogici" votava radicale o, perlomeno, aveva in simpatia Pannella (http://www.eclettico.org/cr/libri/teodori/svolta.htm). Tra l'altro un Pannella che solo tre anni prima proponeva l'eptapartito (http://www.radioradicale.it/exagora/un-governo-aperto-a-pr-e-verdi-prima-della-svolta) alla faccia della lotta alla partitocrazia. Lo segnalo non per spirito di polemica ma perchè forse ripercorrere il cammino che ha condotto alla situazione attuale (http://web.tiscalinet.it/comdirel/storia.htm) può aiutare a capire gli errori che furono fatti. Soprattutto in un momento che presenta più di qualche analogia.
    In ogni caso, data la convergenza di interessi verso il maggioritario e verso una forma di controllo assoluto dei deputati, in primis quelli del M5S che vorrebbero il vincolo di mandato, penso che ci dovremo rassegnare a tenerci un sistema elettorale antidemocratico e un parlamento di nominati.
    Vit

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    1. Il "dio che si è mangiato la democrazia cagando stronzoni demagogici", nel post, è l'ossessione della governabilità, peraltro dimostrata irraggiungibile anche col più malato maggioritario. Non capisco, dunque, l'affermazione che apre il commento: il maggioritario "votava radicale"? Non avrebbe alcun senso. Probabilmente lei intende dire che i radicali erano - e sono - in favore del maggioritario, e che "il tenutario che qui gentilmente ospita i commenti" era di quelli, condividendone "gli errori che furono fatti" anche dai radicali. Anche questa, tuttavia, mi pare affermazione che non implica argomenti validi in obiezione a quanto è nel post: "il tenutario che qui gentilmente ospita i commenti" ha condiviso alcune posizioni radicali nel breve arco di tempo compreso tra il 2002 e il 2007, peraltro senza mai rinunciare a sollevare critiche su quelle che non condivideva, e sulle ragioni che oggi lo hanno portato ad essere in favore del proporzionale ha lungamente scritto su queste pagine. In quanto alla "convergenza di interessi verso il maggioritario", concordo, ma non è proprio questo che oggi chiude la partita democratica riducendola alla competizione tra tre diverse forme di demagogia affidate alle maschere di Berlusconi, Renzi e Grillo?

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    2. Breve controrisposta solo per dirle che:
      a) non era mia intenzione obiettare alcunchè del suo post che anzi condivido appieno. La mia chiusa era solo per dire che, poichè nessuna forza politica ha interesse a ritornare al proporzionale, men che meno a ridare ai cittadini la possibilità di scegliersi chi debba rappresentarli, dovremo rassegnarci a convivere con il Moloch visto che nessun parlamento di nominati voterà mai una legge che li mette su un binario politico morto. Oppure utilizzare un metodo diverso dal voto per modificare lo status quo.
      b) ricordando la posizione dei radicali sul maggioritario non volevo accusare Lei. Non conosco abbastanza la sua storia politica e, anche se Lei all'epoca fosse stato favorevole, rinfacciarglielo servirebbe a poco. Chiedo venia se le ho dato questa impressione.
      Magari in maniera confusa volevo ricordare che la situazione attuale non ci è piovuta per caso da un DIO ma è il portato di una cultura, quella italiana che, in momenti di crisi, tende a seguire chi propone soluzioni semplicistiche. Allora furono i radicali, oggi il PD di Renzi e il M5S.
      Vit.

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    3. Così chiarito, il suo pensiero mi trova interamente concorde.

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  8. La governabilità è un'allucinazione collettiva. In USA hanno l'uninominale e giocano allo shutdown.

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  9. È confortante sapere che – qualsiasi sarà l’obbrobrio legiferato – tempo sette o otto anni e la Consulta ne riconoscerà l’incostituzionalità. La democrazia ride per ultima, poi che non rida bene affatto è un’altra questione.

    Coda.

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  10. mah. Il Mattarellum aveva una componente maggioritaria, ma i giudici hanno cassato, per la stessa ragione, il Porcellum, perchè era 'troppo' maggioritario.
    'Troppo' quanto? Non sarà solo una questione di interpretazioni?
    Siamo al paradosso del mucchio di grano. E non c'è da nessuna parte nella Costituzione un paletto che dica 'oltre i 100.000 chicchi si fa un mucchio'.

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  11. si vota anche per dare un governo al paese.. governo e parlamento.. a cosa serve avere un parlamento molto rappresentativo dei votanti se assieme non c'è un meccanismo istituzionale che dia luogo a un governo con possibilità di governare..? anche questo sarebbe un modo di tradire la rappresentanza: il parlamento non può essere un luogo dove l'azione di governo affonda.

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  12. Se interessa a qualcuno, questo post di Malvino mi ha suggerito alcune considerazioni che ho riportato nel mio blog, qui:
    http://www.topganzo.blogspot.it/2014/05/la-chiama-governabilita-ma-intendono.html#comment-form

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