martedì 7 giugno 2016

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Mi tocca fare ammenda per due svarioni.

1. In uno scambio con Olympe de Gouges, nella pagina dei commenti a Non è un infortunio logico, è un «“clic” psicologico» (Malvino, 28.5.2016), ho fatto cenno a «lultimo Engels, quello dellintroduzione alla prima ristampa di Lotte di classe in Francia, del 1895», con implicito rilancio della vulgata di una sua revisione critica delle tesi esposte in quellopera. Vulgata infedele, perché, come Olympe de Gouges non ha mancato di illustrarmi con ampia documentazione (Breve storia di una falsificazione - diciottobrumaio, 31.5.2016), il testo di Engels subì pesanti alterazioni sotto pressione di Richard Fischer, che per conto della direzione del Partito socialdemocratico tedesco ne chiese e ottenne modifiche che consentirono di presentarlo come una sconfessione della pratica rivoluzionaria in favore dellopzione riformista. Devo confessare che ignoravo tutto questo, anche se si trattava di cosa che poi ho scoperto essere relativamente nota: è che la fonte da cui attingevo (Editori Riuniti, 1987), sebbene di parecchio posteriore alla scoperta del carteggio Engels-Fischer che aveva consentito di ricostruire in modo esatto i termini della faccenda, non ne faceva alcun cenno, avallando il falso del «vecchio compagno di Marx torn[ato] a riconsiderare autocriticamente alcuni errori commessi […] in sostanza demol[endo] quelli che nella biografia intellettuale sua e di Marx erano stati alcuni dei capisaldi dei loro scritti giovanili […] Quello che in particolare cambia in radice nella nuova prospettiva è il rapporto tra movimento operaio e socialista e legalità democratica» (Angelo Bolaffi). Non posso far altro che chieder scusa al lettore. Certo che però pure quellEngels... Un socialdemocratico ti chiede di ammorbidire i toni e tu che fai, lo assecondi? Uno se li immagina tostissimi, ’sti marxisti, e invece? Vabbè, come non detto, lerrore resta tutto intero, e mio.

2. Altre scuse al lettore sono dovute per quanto ho scritto nel primo capoverso del post qui sotto (La rete ci renderà stupidi? - Malvino, 6.6.2016). Formulo laddebito nel modo in cui mi è stato contestato in uno dei commenti: «Mi pare che lei, per opporsi alla cervellotica accezione [che Luca] Sofri [dà di watchdog], lo segua sullo stesso terreno». Riconosco giusta la critica, soprattutto per aver ceduto all’impiego di unargomentazione che, a torto, ho ritenuto congrua, senza sottoporla al vaglio del buon senso. In altri termini, mi ritengo in fallo per non essere riuscito a dimostrare che la risemantizzazione di un termine azzera il significato che gli assegna letimo e ne modifica la valenza metaforica. Ma su questo tornerò prossimamente, augurandomi di saper trovare argomenti più persuasivi, e comunque meno infelici. 

3 commenti:

  1. al punto due avrebbe dovuto aggiungere le scuse per aver posto all'attenzione del lettore gli sproloqui di Luca Sofri

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  2. Tosti? Toast mille gusti, vedere per credere PCIDSPDC et voilà, les jeux sont faits, un prezzo per ogni cosa, una cosa per ogni prezzo, è la legge del mercato del libero scambio, non c'è niente da scusarsi, se non lo fanno loro......
    Caifa.

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