Considerare Anders Breivik un neonazista è assai scorretto: “Whenever someone asks if I am a national socialist I am deeply offended. If there is one historical figure and past Germanic leader I hate it is Adolf Hitler. If I could travel in a time-machine to Berlin in 1933, I would be the first person to go – with the purpose of killing him” (pag. 1.162).
Altrettanto errato è ritenere che appartenga alla Massoneria, e infatti non è membro della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, né del Grande Oriente di Francia, né è affiliato ad alcuno dei Riti indipendenti (Scozzese Antico ed Accettato, Simbolico Italiano, Francese, di York, ecc.): considerarlo un massone solo perché si dichiara cavaliere templare (“Justiciar Knight Commander for Knights Templar Europe” – pag. 9 e segg.) è possibile solo facendo proprie le suggestioni offerte da certe balzane tesi storiografiche alle quali può attingere solo un Dan Brown per costruirci sopra Il Codice Da Vinci o un Roberto Giacobbo per una puntata di Voyager.
In quanto al grembiule di foggia simil-massonica che Breivik indossa in una delle foto riprodotte in fondo alla sua Declaration (pag. 1.512), basta una conoscenza anche superficiale degli elementi della simbologia che ricorrono sui paramenti massonici per rivelarlo come una assai sciatta imitazione di un grembiule da Maestro, grado che evidentemente si è autoconferito, al pari di quello di commander, nella cui divisa si fa ritrarre nella foto successiva (pag. 1.513), dove appare carico di onorificenze che si è benevolmente concesso, dopo averle opportunamente istituite di persona (pagg. 1.075-1.103) sulla falsariga di quelle degli ordini templari tuttora esistenti.
Molti di questi ordini templari non sono affatto in contraddizione con l’essere cristiani, anzi, basti pensare che il più noto, quello dei Cavalieri Ospitalieri (o di Malta), fu restaurato da Leone XIII. Vi consiglio una visita a Templari Oggi, “Sito ufficiale dei Cavalieri Templari Cattolici d’Italia” o a quello dei Templari di San Bernardo, “Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare”, e vedrete che nelle loro uniformi sono assai più eleganti di Breivik. Stessa simbologia, però. E stessa struttura paramilitare.
Certo, si tratta di due mondi a parte, e qui l’associazione tra i nostri templari e quelli norvegesi è stata fatta solo per dimostrare che templare non significa massone, ma piuttosto miles Christi. Poi, sì, ci sono le differenze: Breivik è un templare cristiano (protestante), i nostri sono templari cattolici (ultratradizionalisti); il primo ha dimostrato di avere la capacità di compiere una strage come la dimostrarono gli antichi templari, dei quali i secondi sono a malapena in grado di scimmiottare la postura; ma si tratta pur sempre di soldati della fede in Cristo. Coi massoni, che al massimo sono deisti, non hanno niente da spartire.









